Terremoto a Sumatra. Stop alla ricerca di superstiti, forse 2mila vittime

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Terremoto a Sumatra. Stop alla ricerca di superstiti, forse 2mila vittime

05 Ottobre 2009

Le autorità indonesiane hanno sospeso ieri notte le operazioni di ricerca dei sopravvissuti al terremoto di magnitudo 7.6 che cinque giorni fa ha colpito Padang, la capitale dell’isola indonesiana di Sumatra. Lo ha annunciato il portavoce della protezione civile, Priyadi Kardono, precisando che le ricerche continueranno nei villaggi vicini. Secondo le autorità ci sono ormai poche speranze di trovare superstiti sotto le macerie delle 180 mila case e dei 20 mila edifici distrutti dal sisma.

Dopo il devastante terremoto dei giorni scorsi, i mercati hanno iniziato a riaprire oggi nella città indonesiana di Pandag, e alcuni bambini sono tornati a scuola, ma non ci sono più speranze per alcuni villaggi dell’interno, che sono stati completamente travolti.

Un funzionario ha detto che tre villaggi ai piedi della montagna del Gunung Tigo, spazzati via dalle frane, saranno adibiti a fosse comuni. "Invece di sostenere altri costi per evacuare i cadaveri, è meglio destinare le risorse ai vivi", ha detto Ade Edward, capo dell’unità di Sumatra occidentale per il coordinamento sul terremoto, secondo quanto riferito dal quotidiano Kompas.

Squadre di soccorso e aiuti internazionali sono arrivati tempestivamente a Padang, una città di 900.000 abitanti, mentre è stato più difficile raggiungere le zone più remote dell’interno, spesso isolate a causa delle frane. Al loro arrivo, i soccorritori hanno trovato interi villaggi completamente cancellati e superstiti rimasti senza casa, affamati e assetati. "Sono l’unico sopravvissuto", ha detto Zulfahmi, 39 anni, nel villaggio di Kapalo Koto, vicino a Pariaman, circa 40 km a nord di Padang, che si trovava insieme a 36 membri della sua famiglia al momento della scossa. "Mio figlio, mia moglie, mia suocera, sono tutti morti. Sono sotto terra adesso", ha aggiunto.

Il ministro della Salute indonesiano, Siti Fadillah Supari, ha stimato che il bilancio delle vittime potrebbe raggiungere i 3.000 morti, e ha aggiunto che si temono malattie, soprattutto nella città di Padang, dove il fetore dei corpi in decomposizione avvolge gli edifici danneggiati.