Dall’Iraq all’Afghanistan è un’altra estate di sangue e violenza terrorista
19 Agosto 2009
A Baghdad una serie di autobombe sono esplose insieme a colpi di mortaio, facendo oltre 70 morti e almeno 300 feriti. A Kabul, dopo un sanguinoso attacco in una banca, i Talebani minacciano di mozzare le dita degli afghani che andranno a votare nei prossimi giorni. E’ un’altra estate di sangue sui fronti della guerra al Terrore, con i nostalgici baathisti che risorgono insieme ai miliziani di Al Qaeda in Iraq e i Talebani che cercano in tutti i modi di far deragliare le elezioni in Afghanistan.
A Baghdad, i terroristi hanno colpito nel giorno in cui ricorre il sesto anniversario dell’attentato alla sede generale delle Nazioni Unite al Canal Hotel. E’ stato un attacco massiccio, il più temibile da quando le truppe americane hanno iniziato il ritiro e – come sottolineano fonti anonime dell’esercito Usa – da quando il governo iracheno ha ottenuto che gli americani cedessero il controllo della sicurezza alle forze irachene nel Paese. Il risultato è che i terroristi sono riusciti a sconfinare nella “zona verde”, colpendo all’interno del perimetro e appena fuori, dove si trova il ministero degli esteri di Baghdad.
A Kabul, dopo l’escalation di violenze degli ultimi giorni, e i morti tra i soldati Nato, i Talebani minacciano di colpire gli elettori che andranno a votare nei prossimi giorni. Il governo ha imposto il “black out” sulle informazioni legate al voto: il timore è che la popolazione, spaventata, diserti le urne. Secondo un emittente legata ai Taliban, sarebbero almeno 20 i terroristi che si sono infiltrati nella capitale. Un consulente del ministero per il dialogo e la riconciliazione iracheno ha commentato ad Al Jazeera: “Tutto questo è la continuazione del piano diabolico per impedire la rinasciata di un Iraq stabile e democratico… Credo che la nuova ondata di violenze sia totalmente inaccettabile”. A dispetto della riduzione degli attacchi negli ultimi mesi, gli attacchi contro i civili e le forze di sicurezza in Iraq continuano.