
Influenza A, la 18ma vittima in Italia

03 Novembre 2009
di redazione
Salgono al 18 le vittime in Italia collegate all’epidemia di influenza A. Un uomo di 37 anni che aveva patologie pregresse – pare soffrisse di altre patologie e fosse in dialisi – e si trovava in dialisi all’ospedale di Salerno. L’uomo era residente ad Altavilla Silentina. È il primo decesso collegato all’influenza AH1N1 in Campania che non si registra a Napoli.
Il vice ministro della Salute, Ferruccio Fazio, lunedì in una conferenza stampa ha invitato a non recarsi in ospedale per farsi fare il test sul virus H1N1, ma di chiamare il medico di base e andare all’ospedale solo in presenza di sintomi giudicati gravi dal medico stesso. Il ministro ha tenuto a ribadire che la pandemia “è lieve, fa poche vittime, e ha sintomi leggeri”.
Lunedì si sono registate 2 vittime: una donna di 72 anni a Napoli e una bambina di 11 di Bolzano deceduta all’ospedale di Innsbruck, in Austria, dove era stata ricoverata.
Sul tema dei vaccini e sui ritardi nella distribuzione, Fazio è stato tranchant: "Avremo un chiarimento definitivo nella riunione della Conferenza Stato-Regioni di giovedi – ha detto – Da metà ottobre abbiamo distribuito vaccini in tutte le regioni, e non ci risulta che nessuna abbia esaurito le dosi a sua disposizione. Le regioni devono organizzarsi".
Quanto alla "strategia vaccinale, questa è stata condivisa in tutto il mondo: sono i governi che decidono quali sono le categorie a rischio che vanno vaccinate in via prioritaria". Quindi, prima le categorie a rischio che porteranno via il mese di novembre. Da dicembre si potrà procedere con i bambini.
E, a Napoli, si segnala il caso di un’infermiera vaccinata che ha avuto una reazione allergica. La donna è ricoverata in osservazione al Cardarelli. Il primario della Rianimazione, Luigi Occhiochiuso conferma che ha fatto il vaccino giovedì e sabato è praticamente collassata con sudorazione fredda, forte abbassamento della temperatura. Allo stato non vi è certezza del rapporto diretto tra vaccino e sintomi, ma è chiaro che il dubbio è forte. Ci sarebbe anche un altro caso analogo al Santobono (l’ospedale pediatrico dove è morta la bimba di Pompei) ma non si hanno notizie più precise.
Alcuni medici fanno notare che reazioni del genere ai vaccini si registrano spesso anche se sono percentualmente rare. Nel caso specifico, però, si aggiunge il fatto che i tempi di sperimentazione sono stati ridottissimi tanto è vero che le case farmaceutiche produttrici hanno chiesto ai governi una sorta di manleva.