Influenza A. Morta bambina cardiopatica a Padova, aveva 3 anni

Banner Occidentale
Banner Occidentale
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Influenza A. Morta bambina cardiopatica a Padova, aveva 3 anni

22 Novembre 2009

Una bambina di tre anni, affetta da una grave cardiopatia congenita e positiva al tampone dell’influenza H1N1, è deceduta nella notte all’Azienda Ospedaliera di Padova. La piccola, che viveva a Bovolenta (Padova), era ricoverata da alcuni giorni e, da lunedì era sottoposta alla terapia con l’Ecmo, una macchina per l’ossigenazione extracorporea del sangue. Lo rende noto l’assessore regionale alla sanità Sandro Sandri.

Si tratta del terzo decesso collegato all’H1N1 avvenuto in Veneto dall’inizio dell’epidemia. "La morte di un bambino – dice Sandri – colpisce sempre ognuno di noi nel profondo, ma a maggior ragione in questi casi è necessario mantenere la razionalità: ancora una volta perciò raccomando alla popolazione di non allarmarsi, ma di aderire senza timori alla campagna vaccinale in atto. Purtroppo la patologia pregressa della bimba la esponeva ad un alto rischio, che si è verificato". Per Sandri "vaccinarsi è di fondamentale importanza, anche perché, a prescindere da quello che sarà l’andamento dell’ epidemia, non si può escludere che il virus possa ripresentarsi il prossimo autunno o anche prima, ed è quindi importante creare una copertura il più ampia possibile nella popolazione".

Ad oggi, con l’arrivo di un nuovo stock di 60.800 vaccini, la dotazione in Veneto è salita a 303 mila dosi. Il 27 novembre tornerà a riunirsi l’Unità di Crisi Regionale che valuterà tra l’altro l’opportunità di attuare ulteriori allargamenti delle fascie vaccinabili, dopo la decisione di aprire ai giovani sani tra i 6 mesi e i 27 anni. "A inizio dicembre – conclude Sandri -, di concerto con la collega all’ istruzione Elena Donazzan, faremo l’annunciata valutazione sull’ opportunità o meno di anticipare di qualche giorno la chiusura selettiva rispetto alle vacanze di Natale di quelle scuole che non fossero ancora state ampiamente toccate dal virus, in modo da poter vaccinare i ragazzi e farli rientrare immunizzati alla ripresa di gennaio".