Emergency. Il sollievo dei familiari: gli operatori sono stati liberati

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Emergency. Il sollievo dei familiari: gli operatori sono stati liberati

18 Aprile 2010

Una settimana d’angoscia e di preoccupazioni, poi finalmente, la telefonata che tanto si stava aspettato che annunciava la loro liberazione. I familiari di Matteo Pagani, Marco Garatti e Matteo Dell’Aira solo nel primo pomeriggio hanno potuto tirare un sospiro di sollievo, anche se in mattinata erano stati avvertiti dalla Farnesina che ormai era fatta e che bisognava solo aspettare qualche ora.

"Solo ora sta cominciando a capire cosa è successo: poi ha dovuto interrompere la telefonata perché doveva restituire il telefono all’ambasciatore e perché gli avevano offerto un bicchiere di champagne". Lo ha detto il papà di Matteo, Massimo Pagani, subito dopo che aveva sentito il figlio al telefono da Kabul. Matteo, ha aggiunto il padre, è convinto che siano passati nove giorni, e non otto, dal momento dell’arresto: "Papà li ho contati bene, sono nove", ha detto il più giovane dei tre operatori di Emergency.

"Non abbiamo parlato del fatto, ma era molto rilassato – ha concluso il signor Pagani – Sicuramente non è stato in un hotel e l’ambasciata gli sarà sembrata un paradiso". "Siamo felicissimi, ma adesso non vediamo l’ora di riabbracciarlo! Il ministro Frattini ci aveva già telefonato a metà mattinata, dicendo che li avrebbero liberati, ma che, per la delicatezza della fase, bisognava ancora attendere un poco": sono le parole di Nicoletta Dell’Aira, sorella di Matteo. "Il ministro – ha sottolineato Nicoletta – è stato molto gentile. In questo momento vogliamo ringraziare lui ed il nostro ambasciatore, anche perchè sono stati sempre molto puntuali nel fornirci le notizie".

Lo stesso Matteo, al telefono con la compagna Paola a Milano, dice: "Sono su di morale, forte, sto bene e vi saluto tutti". "Sono molto contenta – ha aggiunto Tiziana Dell’Aira, la mamma di Matteo – e ci tengo a ringraziare Treviso e il Veneto per il modo in cui ci hanno sostenuti. Abbiamo vissuto a Treviso fino a 22 anni fa – ha ricordato la signora dell’Aira, che risiede a Milano – ma abbiamo capito in queste difficile giornate che nessuno si era dimenticato di noi, non solo la gente, ma neanche le istituzioni del Veneto". "Sto bene": queste le prime parole che Marco Garatti, il medico di Emergency fermato a Lashkar Gah e liberato oggi a Kabul, ha detto al telefono al fratello Franco che l’ha riferito ai cronisti nella casa della famiglia a Brescia.