Per Bush Roma non è sicura

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Per Bush Roma non è sicura

08 Giugno 2007

Il governo in carica non riesce a garantire la sicurezza per la visita di stato del presidente americano in Italia. Punto. Ci si può girare intorno finchè si vuole ma la sostanza politica della giornata di ieri è stata questa. Con il prefetto Achille Serra che teme incidenti, con Bush costretto ad annullare la prevista visita alla comunità San Egidio a Trastevere e a ricevere i suoi esponenti a via veneto e con l’ambasciatore Spogli che avvisa i propri concittadini con simpatie di sinistra di stare lontani dai cortei dei disobbedienti per non diventare comunque dei facili bersagli.

Intanto a Roma sono tutti molto preoccupati per il sopraggiungere dell’ora X: il presidente Bush lascerà la Germania per la Polonia nel primo pomeriggio e intorno alle 20 si imbarcherà poi per l’Italia. L’arrivo all’aeroporto di Fiumicino è previsto per le 22. Prima delle 23 Bush dovrebbe arrivare a Villa Taverna, la residenza dell’ambasciatore americano a Roma.”

Per la sicurezza sono stati organizzati diecimila uomini tra polizia, carabinieri e guardia di finanza. Solo Veltroni si dice soddisfatto per la semplice circostanza che Trastevere non dovrà subire disagi. Non una parola per quello che aspetterà la colonia americana della capitale. Non ci sarà nessuna zona rossa ma il prefetto Serra si dice pronto a sospendere qualsiasi manifestazione di quelle previste per oggi appena qualcuno tenterà di trasformare le sfilate in esperimenti di guerriglia urbana. E a leggere le idiozie della rete no global di Action non c’è da stare affatto tranquilli. Infatti lo stesso Serra non esclude che ci possa essere “qualche sconsiderato..” E poi , rintuzzando le voci di disinformazione messe in giro dai comunisti antagonisti, ha aggiunto : “Ho sentito parlare di città blindata, negozi chiusi,  cellulari disabilitati di americani che danno ordini al nostro Paese… nulla di tutto ciò… Assolutamente falso. Ci  saranno strade chiuse e divieti. Normale routine per la presenza di un capo di Stato. Ai romani chiedo tolleranza, serenità, pazienza.”

Serra ha però constatato la malafede di gente come Casarini: “Purtroppo ho ascoltato frasi che reputo provocatorie e prive di senso come quella di