Gli Errani in vacanza. Storia di una “famiglia allargata” del XXI secolo
06 Agosto 2010
Nelle due settimane centrali di agosto racconteremo le sgangherate avventure di una famiglia italiana sui generis, gli Errani, ritratti ogni giorno sulla spiaggia alle prese con l’agognata vacanza. Un po’ “Ferie d’agosto”, un po’ famiglia Addams, sarà una storia dal sapore (poco) agrodolce con delle punte di sarcastico furore. Perché gli Errani si presentano in pubblico come la tipica “famiglia allargata” del XXI secolo, che si è lasciata alle spalle i tabù del passato e vive allegramente quanto distrattamente il presente. Un nucleo che non ha nulla di tradizionale ed avanza calpestando i valori che conoscevamo.
Solo che anche gli Errani, dietro i convincimenti declamati sul bagnasciuga come irriducibili parole d’ordine, i comportamenti libertini e le parvenze libertarie, ogni giorno si scontrano con i problemi e le grandi questioni che toccano la nostra vita quotidiana, rendendola quello che è, qualcosa di molto diverso dai grandi principi che predichiamo al riparo della realtà. Lavoro, immigrazione, veline e intercettazioni, tutto l’ambaradan in cui siamo immersi. Per adesso ci limitiamo a un breve e rituale "Chi è di scena", da lunedì prossimo ne vedrete delle belle…
Il Babbo. Il capoclan degli Errani. Nella vita fa l’assistente di regia. Un bel giorno si è innamorato di un collega ed ha scoperto di essere bisessuale. In seguito, ha divorziato dalla moglie e ora vive una relazione aperta con il suo nuovo compagno.
L’ex signora Errani. Non si sa se nella vita abbia mai lavorato, ad eccezione di qualche supplenza. Dopo il divorzio con il Babbo, si è rifidanzata con un professore universitario.
Nerd. Il figlio unico degli Errani, un genietto senza scrupoli dell’informatica. Vive con il padre e Yoghi.
Yoghi. L’amante e attuale compagno del Babbo. E’ uno stunt-man che pesa più di cento chili.
Il Professore universitario. Insegna fisica ed è fidanzato con l’ex signora Errani.
Gianna. La figlia adolescente del professore che popola gli incestuosi ma neanche tanto sogni di Nerd.
La Vecchia. L’anziana rompiballe madre del professore.
Lilli. Il barboncino della Vecchia destinato a un futuro incerto.
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7 Agosto 2010
La Signora Errani odia le veline ma non la sua figliastra
di Margherita Macrì
Seconda giornata degli Errani in spiaggia. In cui si narra di una velina bionda che dà sui nervi alla Mamma, del moroso di Gianna che pare Britney Spears, e dei sogni delle ragazze di oggi.
Stamattina la Errani si ungeva il decollete con un olio thailandese che da lì a poco l’avrebbe fatta rosolare come una patatina, anzi, una patatona arrosto. A un certo punto ha strabuzzato gli occhi al passaggio di una biondona che concentrava su di sé tutte le attenzioni e le intenzioni della fauna maschile sul Lido. La bionda è una starlette della tv locale, così la Errani non ha resistito e si è indignata per la sfacciataggine con cui la tipa portava in giro le sue doti, come pure per la stupidità bovina degli uomini che in un nanosecondo perdono il lume della ragione.
Di fronte a tale velinica tracotanza, la Mamma ha voluto impartire la sua bella lezioncina quotidiana a tutta la spiaggia. Se l’è presa con le donnine carine bone o strafighe che sono attualmente al governo o hanno occupato posti di potere, spiegando come sia facile raggiungere queste postazioni ricorrendo a ben altre posizioni. Pur essendo divorziata e rifidanzata, e lanciandomi occhiate che prima o poi pagherà a caro prezzo, la Errani ama descriversi come una donna d’altri tempi, dai principi saldi casti e onesti, confondendo moralismo e lotta contro la mercificazione del corpo femminile, in una paradossale nostalgia dei tempi quando era nel collettivo universitario Utero Mio.
"Vi accecano con queste donne di plastica, tutte curate, mai un capello fuori posto, con quelle tette che sfidano la forza di gravità, ed è così che dimentichiamo il governo della malavita," ha detto rivolgendosi polemica al Babbo, dimenticando per un attimo quali sono gli attuali indirizzi sessuali dell’ex consorte. Lui ha provato a replicare farfugliando qualcosa, che gli uomini ci cascano sempre ma le donne sono le prime ad alimentare questi pregiudizi, ormai volete assomigliare sempre di più ai modelli che vedete in tv… non ci avesse mai provato, la Mamma ha tuonato che proprio lui che lavora in quel puttanaio del cinema italiano dovrebbe saperlo che le cose fanno schifo. Sembrava un vera Catona Patatona sul punto di esplodere dalla rabbia.
In quel momento in spiaggia è arrivata Gianna, la figlia del professore attualmente fidanzato con la Mamma. Non era sola. Si accompagnava, o meglio era aggrappata a un tipo più grande di lei superabbronzato e depilato, con la camicia legata sul davanti che sembrava un Britney Spears cresciuto ad anabolizzanti. Costui ha immediatamente ringaluzzito l’attività cerebrale di Yoghi, che fino a quel momento sonnecchiava sotto l’ombrellone. Gianna in genere non brilla per femminilità, la Errani sostiene che deve ancora "sbocciare", ma stavolta la ragazza si era tutta strizzata in un toppino rosso e una mini bianca trasparente che non lasciavano spazio all’immaginazione. Masticava una gomma facendo attenzione a restare sempre con le labbra sospese, mai con la bocca aperta, a metà tra una lolita meravigliata e un pesce rosso senza ossigeno.
Vedendola arrivare, l’ex signora Errani ha fatto un gridolino di gioia, si è tirata su dall’asciugamano dov’è rimasto impresso il contorno del suo corpo – sindone estiva – e ha guardato i bagnanti seduti lì vicino come a dire guardate quant’è carina la mia figliastra. Gianna ha fatto una giravolta su se stessa, ottenendo più o meno lo stesso effetto della biondona di cui sopra, mentre la Mamma continuava ad annuire, facendo su e giù con la testa come un babbuino.
Poi Gianna ha presentato Britney agli Errani dicendo che non sarebbe tornata per pranzo, con un tono da adolescente ritardata che gioca a fare la bimbetta ancora più rincretinita, mentre la madre le consigliava di prendere in prestito dalla scarpiera di famiglia qualcuna delle sue calzature dai tacchi vertiginosi. Mentre Gianna si attorcigliava alla camicia già attorcigliata di Britney, la Mamma ha iniziato a sbracciarsi verso il Professore che in quel momento alle prese con il bagnetto preprandiale. Gli ha fatto più volte segno di avvicinarsi ma il Prof, senza i suoi tradizionali occhiali da talpone, deve aver creduto si trattasse delle moine amorose che la donna gli dedica quando lui, pigro, temporeggia prima di entrare in acqua. Allora, nel tentativo goffo di ricambiare ai sospiri con altri bacini è caduto spruzzando dapertutto e mandando in bestia quelli che si facevano il bagno vicino a lui.
Quando alla fine ha raggiunto l’ombrellone, Gianna aveva già allegramente girato il sederino e guadagnava maliziosamente l’uscita del Lido sempre al destro di Britney, che vi assicuro visto da dietro somiglia molto di più a Bud Spencer che alla diva del global pop.
Amore mio non arrivi mai in tempo, ti sei perso il nuovo amico di tua figlia, per fortuna che ci sono io, ha detto la Mamma alzando voce di modo che l’intero lido potesse apprezzare le sue virtù. Devi prenderti un po’ più cura di lei, hai visto com’era vestita carina? Te l’ha detto che vuole fare un provino a Teleregione? Dovremmo aiutarla in qualche modo… Diavolo di una Errani! Un minuto fa malediceva le sgualdrine che usano il loro corpo per dare spettacolo e adesso esalta Gianna manco fosse la vergine incorrutibile di Twilight.
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9 Agosto 2010
A vincere la guerra delle intercettazioni ci pensa il piccolo Nerd
di Margherita Macrì e Roberto Santoro
Prima giornata degli Errani in spiaggia. In cui si parla di deputati e transessuali, intercettazioni telefoniche, e di come il piccolo Nerd abbia tirato fuori d’impiccio un onorevole.
Ogni anno gli Errani arrivano in spiaggia per le ferie di agosto, e ogni anno tutti i bagnanti si girano a guardarli. Il motivo di tale curiosità è semplice. Gli Errani sono una “famiglia allargata”, con genitori divorziati e relativi amanti, compagni e parenti acquisiti al seguito. Iniziamo dal Babbo, che nella vita fa l’assistente di regia, indossa grandi camicie bianche aperte sul petto e trascorre la mattina sotto l’ombrellone leggendo il giornale e canticchiando successi stonati. Qualche anno fa si è separato dalla Mamma, dopo averle confessato una travagliata storia d’amore scoppiata con un collega sul set, uno stunt-man di centodieci chili che l’ha rapito per la sua paciosa beatitudine. Quando la Mamma ha visto per la prima volta il nuovo compagno del Babbo ha pensato oh mio dio ma sembra l’orso Yoghi! Da allora lo chiama così, quando lui non è presente.
La mamma, una bella donna con il pareo avvolto sul corpo abbronzato, dopo aver scoperto la bisessualità del marito si è rifidanzata con un professore universitario di fisica, e ancora oggi si chiede qual è la molla che ha spinto il suo ex a saltare il fosso verso l’orsacchiotto. Sei stato davvero coraggioso a dirmelo caro, dobbiamo seguire i nostri istinti lo sai, adesso però ognuno ha il diritto di rifarsi una vita. La coppia, che era già aperta ai tempi del liceo – adesso è apertissima. Al primitivo nucleo familiare composto dagli Errani, padre madre e figlio (l’unigenito Nerd) si sono aggiunti Yoghi e il Professore, separato anche lui, con una vecchia madre e una figlia di 19 anni che sogna di lavorare nello spettacolo e per questo si è iscritta a Scienze della Comunicazione.
Ed è su quest’ultima, in vacanza con l’ex Signora Errani perché le due devono conoscersi meglio, che mi sto concentrando intensamente da quando la famiglia è arrivata sul bagnasciuga. La ragazza, Gianna, si lecca il piercing che ha sul labbro destro, aguzza i canini e arriccia con le dita i capelli virati al turchino. La mia sdraio con annessa capannina è dietro la loro. Posso vederla stesa accanto al piccolo Nerd, più piccolo di lei, uno di quegli adolescenti cadaverici vestiti di nero anche sotto il solleone. Mi rattrista sempre un po’ scoprire quanto cuccano i genietti dell’informatica al giorno d’oggi. Le sta appiccicato addosso come una sottiletta. Gli Errani hanno acceso la radio e occupato anche le sdraio e i posti all’ombra accanto al loro, come fanno sempre avendo un concetto estremamente limitato della proprietà privata. Il Babbo, fra un tuffo e l’altro, mi lancia un saluto, ricambiato. E’ nervoso. Sta aspettando Yoghi.
A un certo punto, dalle fratte che circondano la spiaggia, sbuca l’Onorevole Palmas, che sta alla Camera dei Deputati e anche quest’anno passerà le sue vacanze con noi. Stavolta però è venuto al mare da solo, lasciando la famiglia nell’altra villa che hanno in campagna. Palmas da qualche mese è nei guai. E’ stato intercettato dalla magistratura, i verbali delle registrazioni sono finiti sui giornali, non è politicamente spacciato ma il colpo che ha subito è stato pesante. La polizia lo teneva sotto controllo per degli affari nell’immobiliare, lui si è difeso dicendo che erano operazioni alla luce del sole, c’è un processo in corso ma purtroppo sul suo conto sono saltate fuori anche altre storie.
Una notte un transessuale di nome Amanda – si è scoperto che Palmas era uno dei suoi clienti fissi – chiama la polizia per dire che a casa sua c’è un uomo che sta dando i numeri e grida “Questa finanziaria fa schifo!”. L’Onorevole se lo sono portati via in ambulanza quelli del Ricovero Coatto, che non è un’osteria romana bensì la manovalanza delle cliniche di psichiatria. Per un po’ Palmas è riuscito a tenere la storia al coperto, ma le intercettazioni lo hanno fregato. Con Amanda, per telefono, facevano proprio gli sporcaccioni. Nonostante i titoli sui giornali, la vergogna, sua moglie che lo ha cacciato di casa; nonostante i compagni di partito si neghino altezzosi al telefono, l’Onorevole ha deciso di essere presente anche quest’anno in prima linea sulla marina, a difendere il lavoro svolto in parlamento non quello che ha fatto a letto.
Palmas è depresso, ha l’espressione vaga di chi ha superato le colonne d’ercole dell’esistenza, soldi, gloria, belle donne, macchine potenti, e da adesso sarà una vita mediocre e fastidiosa, come gli sguardi cattivi della gente. Il Babbo gli si avvicina un po’ per conversare, farlo distrarre almeno un attimo. Parlottano a bassa voce perché se l’ex signora Errani li sentisse sai quante ne direbbe davanti a tutti: una figura pubblica non può andare a trans! Vietando le intercettazioni si mette il bavaglio alla libertà di stampa! Io voglio sapere come si comportaa chi ci governa! Gli Errani su questo sono intransigenti. Non si scherza con il privato, che per loro è cosa pubblica. Lo dimostra l’atteggiamento che hanno sulla spiaggia, che più spaparanzato non si può.
“Sai qual è la verità, mio caro?”
“Qual è Onorevole?”
“Che io Amanda me la sogno ancora di notte”.
“La capisco Onorevole”.
“Ma non posso più sentirla capisci?”
“Sì…”
“Ho il terrore di essere intercettato”
“Mi dispiace, vorrei aiutarla”
“Mi sono rassegnato ormai, non la vedrò più”.
Nerd era rimasto solo perché Gianna è andata al chiosco a bersi un’aranciata. Mi sono accorto che durante la conversazione il ragazzino ha tenuto i radar sollevati verso Palmas. A un certo punto scende con fare deciso dalla sdraio e raggiunge la madre che si sta cospargendo di olio abbronzante. Le dice "ma’ forse ho scoperto il modo per aiutare l’amico di papà". Che stai dicendo, caro, lascialo perdere, quella è una persona importante, non starà a sentire te che sei ancora così giovane. "Ma io sono sicuro di poterlo aiutare credimi". Allora vai lì e digli cosa pensi tesoro mio fallo pure. Un aspetto insopportabile degli Errani è che Nerd ha sempre l’ultima parola su tutto.
Afferrato il portatile, l’hackerello si avvicina al Babbo salutando educato l’Onorevole. Questo è mio figlio, ma quanti anni ha, ormai quasi 17, e cosa vuol fare dopo la scuola, farà l’università di informatica ma adesso è ancora presto per parlarne. Sbrigati i convenevoli, Nerd si fa avanti e sentenzia con un tono a metà fra James Bond e un ricercatore di prima fascia: “Ho sentito cosa vi stavate dicendo prima e se vuole posso aiutarla Onorevole”. Grande stupore di Palmas, un po’ meno del Babbo che riconosce lontano un miglio le bordate del figlio, ma anche lui, esattamente come fa la moglie, per una strana forma di risarcimento affettivo gliele fa passare tutte.
“Che vuoi dire piccolo?”, chiede l’Onorevole che sembra molto scocciato dall’ interruzione. Il Babbo intanto si è distratto, perché da lontano ha visto arrivare Yoghi in una nuvola di sabbia e polvere gialla che sembra un angelo sterminatore calato in mezzo al deserto. Così per mezzo minuto l’Onorevole e il piccolo Nerd restano faccia a faccia, senza fidarsi neanche lontanamente uno dell’altro.
“Signore, lei vuole molto bene alla ragazza di cui parlava con papà?”
“Non sono affari tuoi”.
“Ma lo sa che esiste un modo per non essere beccati al telefono?”
“Che stai dicendo? Lascia perdere, smamma”.
“No giuro, io lo so come si fa, se vuole le faccio vedere”.
Prende il computer, si connette, digita un nome su Google. Appare il sito di una azienda della new economy, Anti-Track, si chiama, dev’essere americana o cinese, pensa Palmas, e invece no, ha sede legale a Bergamo, tutto lecito, tutto regolare, si fidi Onorevole, basta iscriversi qui, e guardi com’è semplice, ecco il microchip, inserisce il programmino nel BlackBerry, e voilà, da quel momento è protetto, non avrà più problemi, mi creda, potrà chiamare quante volte vuole la sua amica. Palmas sembra indeciso. Da una parte vorrebbe prendere a calci il ragazzo, ma come si permette, i giovani d’oggi non hanno più rispetto, dall’altro è ipnotizzato dal logo dell’Anti-Track. Si allontana senza nemmeno ringraziare Nerd o salutare il Babbo. Ha troppa fretta di prenotare la versione aggiornata di quell’aggeggio che ha del miracoloso.
“Papà quel signore è stato molto contento del mio aiuto”. Nerd si guarda intorno ma il Babbo non c’è più, non c’è mai quando devo festeggiare qualcosa, ed è con frasi svenevoli come questa che di solito fa cadere le stupidignole tipo Gianna ai suoi piedi. Mister Errani invece è tutto un luccicare: Yoghi è arrivato sotto la capannina e ha dato al Babbo un bacetto leggero, smorzato da una stretta di mano. Mamma seduta come una regina imbalsamata guarda la coppia e non sa bene che dire. "Perché non portate i bambini a prendere il gelato", consiglia ad alta voce sicché io e gli altri vicini di ombrellone si possa ascoltare quant’è tranquilla, che donna senza pregiudizi.
Il Babbo e Yoghi si allontanano fianco a fianco sul bagnasciuga verso il chiosco dei gelati. Nerd li segue al trotto, pensando a cosa ricavarci dall’affaire Palmas. Guardo l’ex signora Errani e mi sembra che un lampo di preoccupazione l’abbia travolta per un attimo, al pensiero di suo figlio che passerà il prossimo weekend solo con il padre e Yoghi. Allora le faccio l’occhiolino, lei fa finta di niente ma ci metto la mano sul fuoco che sta immaginando ben altri giochi.
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11 Agosto 2010
Gli Errani e quel brutto vizio di abbandonare i cani per strada
di Margherita Macrì e Roberto Santoro
Terza giornata degli Errani in spiaggia. In cui si narra di una suocera particolarmente acida e del suo barboncino di nome Lilli.
Oggi l’ex signora Errani è arrivata in spiaggia da sola e aveva un muso così lungo che con la scucchia avrebbe potuto raccogliere la sabbia a palate. Si siede, apre l’ombrellino, controlla il progredire inesorabile delle smagliature, cerca di prendere pace. Ma non è giornata. Mi guarda, fa una specie di grugno pietoso, faccio finta di niente. E’ chiaro che qualcosa le è rimasto in gola come una lunga spina di stocco finita di traverso. Sta cercando comprensione. La mia curiosità aumenta e aspetto fiducioso di scoprire la novità del giorno.
Arriva Claretta Boito, quella del villino 11-b, una cinquantenne moglie di un dentista della zona. Claretta si siede e la Errani non riesce a controllarsi neppure un secondo, cara non sai cos’è successo ieri sera, dice felice di aver trovato un uditorio; prende il thermos con il caffè freddo e ne versa due tazze. Si vede che non stai bene, risponde l’altra, curiosa quanto me di sapere. Dimmi tutto.
Ieri sera passa a prendermi l’amore mio, esordisce Mamma Errani. Sta parlando del suo nuovo compagno, il professore universitario. Mi dice "Cara andiamo a cena fuori con mia madre?". Claretta mia, non sai quanto è insopportabile sua madre, lo sai cosa dicono di noi divorziate no? Se ne ha rovinata una di famiglia… Insomma ci mettiamo in macchina io, l’amore mio e Gianna, la conosci Gianna, sua figlia. Passiamo da casa della vecchia e quella è già sotto al portone con il suo barboncino bianco che aspetta. Buonasera signora, faccio io che voglio sembrare educata, e lei non sai con che aria antipatica abbaia che è già lì da un quarto d’ora, "sono stanca, prendi Lilli (il cane) e tienilo con te sul sedile davanti che soffre il mal d’auto". Mi dà degli ordini come se fossi la sua cameriera! E lui? Che bello vederti mamma, come se niente fosse, lo odio quando fa così.
Partiamo e per far vedere alla vecchia che ci tengo agli animali faccio una bella lezione di educazione civica a Gianna: “Lo sai, piccola, che ogni anno sulle strade italiane vengono abbandonati un sacco di cani? Muoiono investiti dalle auto oppure cercando di tornare a casa dai loro padroni”. Lilli deve aver capito che si parla della sua razza perché non la smette più di abbaiare. Deve fare i suoi bisogni, sentenzia acida la vecchia. “Non bisognerebbe mai abbondare i cani d’estate”, finisco io anche se ormai Gianna si è messa gli auricolari e non mi ascolta più. Guardo la vecchia seduta dietro, sperando di aver trovato un argomento di conversazione. I cani, le strade, l’estate. Ma quella mi fulmina con lo sguardo.
Prima di arrivare al ristorante facciamo una pausa in una stazione di servizio perché Lilli deve fare i suoi bisogni. Gianna corre subito a vedere se c’è qualche cd della Pausini, la vecchia mi molla Lilli e dice fagli fare un giro che intanto vado a prendere un caffè. Così scorrazzo il cane per due minuti davanti all’autogrill, poi mi viene in mente che devo ricaricare il cellulare, così lo lego al parafango posteriore dell’auto ed entro un attimo nel bar.
Dentro trovo Gianna che sta bevendo di gusto una lattina di Fanta. Rispunta anche la vecchia. "Le fai bere quelle schifezze gassate?" Vorrei risponderle che non le faccio bere un bel niente, visto che non sono sua madre. E poi la Fanta piace anche a me.
L’ex signora Errani si ferma un attimo, facendo una pausa nel racconto. Finisce di svuotare il caffè nel bicchiere di Claretta, che non si perderebbe il finale della storia per niente al mondo. Sai cara è davvero difficile avere a che fare con sua madre, non si fida proprio… Claretta annuisce, quasi quasi la Errani fa compassione anche a me.
Poi la Mamma riprende a narrare l’accaduto: siamo usciti dal bar della stazione di servizio, ci siamo rimessi in macchina e via, perché adesso sì che è venuta fame a tutti, vecchia compresa. Chiedo a Gianna che cd vuole ascoltare e lei mi passa quello nuovo di zecca della Pausini. Metto il cd e veniamo avvolti dalla musica, cantando insieme "In assenza di te". La vecchia dietro sembra addormentata.
Allungo la mano sotto la nuca dell’amore mio e lo massaggio mentre è al volante, lui che è sempre così assente, immerso in quei profondi ragionamenti astrofisici. E’ una bella sensazione di relax… La musica, le carezze, il lento sobbalzare della macchina, ritmato solo da un rumore sordo, uno strano ticchetio, che ho iniziato a udire quando abbiamo lasciato la stazione di servizio. Fino a questo momento non avevo dato importanza, ma cos’è?
“Uaaaarghhh!!!”. Un urlo primordiale mi schianta le orecchie, mentre l’amore inchioda sul freno e si gira di scatto verso il sedile posteriore gridando “Mamma, mamma, che è successo?”.
La vecchia sembra indemoniata, le sono usciti gli occhi dalle orbite, “Uaaaarghhhh!!!”, urla di nuovo, con tutta la forza che ha nei polmoni.
“Dov’è Lilli??!! Dov’è il mio Lilli!!!”…
L’ex signora Errani a questo punto si ferma guardando l’orizzonte. Una grossa lacrima le solca il bel viso di una volta. Claretta le passa un kleenex per asciugarsi gli occhi ma non ne basterebbe una tonnellata. Ripenso al povero Lilli legato al paraurti della Nissan Patrol alla stazione di servizio. Finito strozzato e straziato lungo la strada, a centosettanta allora. D’estate non si abbandonano i cani per strada, giusto?
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12 Agosto 2010
Gli Errani sono contro il razzismo finché arriva il "Vu’ cumprà"
di Margherita Macrì e Roberto Santoro
Quarta giornata in spiaggia. In cui si narra di un "Vu’ cumpra" che tira sul prezzo con gli Errani ma non capisce che aguzzini ha di fronte.
Dopo il bagno gli Errani si sono stesi uno accanto all’altra sul telo a prendere il sole. Commentavano la fuga di clandestini dal CPT avvenuta nei giorni scorsi, la struttura si trova qui vicino, una decina di chilometri dalla spiaggia. Ho letto che sono scappati in dieci e adesso vagano sotto il sole inseguiti dalla polizia, ha detto il Babbo. Che schifo cara, li tengono rinchiusi in quei lager e poi si stupiscono quando diventano dei cani rabbiosi. Sono queste le conseguenze del razzismo! Che schifo, dove siamo arrivati… pure l’Onu e l’Unione Europea hanno criticato i respingimenti! E lei, che si esalta quando il Babbo fa quello "impegnato", lo fomentava, dicendogli hai ragione caro, è la pura verità, non possiamo trattare altri esseri umani in questo modo barbaro. Fino a quando ci servono li sfruttiamo e quando non servono più li buttiamo fuori!, ha concluso l’ex capofamiglia stringendo i pugni con rabbia.
In quel momento passava Amed, un "vu’ cumprà" specializzato in borse tarocche made in china. Il marocchino, o almeno lui dice di venire dal Marocco ma nessuno lo sa né tantomeno a qualcuno interessa, è una vecchia conoscenza degli Errani, che ogni estate, cadesse il mondo, devono concludere un affare con lui, una borsa, un portadocumenti, un budda di porcellana, una cosa una la devono comprare per forza. Amed di solito tratta con l’ex signora Errani, chiamandola “Mamma bianca” per impietosirla, ma non ha ancora capito che razza di braccini corti ha incontrato. Quest’anno il Babbo ha la fregola di un regalo pacificatore e chiede ad Amed ma questa collana coi pendagli che sembrano acquamarina quanto la dai? Sono 20 euri signò. 20? Non ti sembrano un po’ troppi? Il Babbo usa un tono conciliante, come a dire ho già deciso di spenderli ma so mercanteggiare anche io che ti credi. Che bella caro, interviene lei alzando la voce insieme al mignolino, hai deciso di comprarmela? Forse ha nostalgia del passato, prima che i regali il Babbo li facesse solo a Yoghi, e che regali.
Una semplice richiesta è diventata un’ineludibile promessa, un segno di ritrovata stima e fiducia reciproca della coppia. Il Babbo l’ha capito e anche Amed, che non è un fesso, continua a ripetere la sua cantilena, 20 euri mamma bianca, per favore mamma bianca, tanta fame mamma bianca, contando sull’autoterapia in corso fra gli Errani. Facciamo così, dice il Babbo che vuol chiudere al più presto la transazione, ti do 10 euro e non se ne parla più. Amed ridacchia e fa oscillare la collannina davanti al viso della signora, con un fare vagamente sedizioso. Mamma bianca, aiutami mamma bianca. Amore, vedi, dice lei all’ex marito, noi vogliamo dargli una mano in tutti i modi e lui neppure ci fa uno sconticino, sei proprio cattivo, Amed… non ci sono sponde, te la sogni una santa alleanza per spillare soldi al Babbo.
Facciamo 15 euro Amed, conclude Mister Errani, rialzando un po’ la posta. Il venditore stavolta capisce che oltre quella cifra non potrà andare e risponde con uno sbrigativo “ok ci sto”. Il Babbo apre il portafoglio Missoni e prende due banconote, ma ha solo tagli da dieci. Ce l’hai il resto di cinque? Amed fa una faccia crucciata, magari ad averceli, non sarei qui a perdere tempo con un usuraio come te. Il Babbo è nervoso, gli sta squillando il BlackBerry, dev’essere Yoghi che lo cerca, che palle sta collanina, me la vuoi dare, sì o no? Allora l’ex signora Errani mi guarda da lontano, come ogni giorno, e si rivolge ad Amed: vanno bene dieci euro, prendili e ricordati che su di noi puoi sempre contare quando ne hai bisogno. Mamma bianca ha vinto. Amed lascia la collanina sul telo, prende la banconota, si rimette il caravanserraglio sulla schiena e se ne va barcollando, che almeno ha svoltato la giornata. La signora si balocca con il suo regalo. Il Babbo ormai è al telefono con l’amato Yoghi.
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16 Agosto 2010
A Nerd non serve lo psicologo, ci vuole direttamente la Digos
di Margherita Macrì e Roberto Santoro
Quinta puntata degli Errani in spiaggia. In cui si narra dei problemi psicologici di Nerd e si prendono provvedimenti per risolverli.
A giorni alterni Mamma Errani si fa prendere dal trip che suo figlio è rincretinito appresso al computer. Oggi sono quarantadue gradi e la spiaggia sembra deserta visto che nessuno ha la forza di alzarsi; lei parla con Yoghi, il compagno del Babbo, che ha appena sfondato l’ennesima sedia a sdraio.
Sta sempre lì attaccato a quel cappero di video, dice, guardalo, anche adesso, con ‘sto caldo, non la smette un attimo di smanettare. Lo sai come lo chiama il suo pc? Come lo chiama?, chiede Yoghi che fa la parte di quello interessato alla prole acquisita. "La mia macchina", neanche fosse un Mercedes Benz. E allora che ci vuoi fare?, dice l’amante del Babbo fissando un punto indefinito all’orizzonte. Ho pensato di portarlo dallo psicologo dopo le vacanze, conclude lei, ancora non glielo detto ma secondo me gli servirebbe.
Mamma Errani è fatta così. Certi giorni Nerd è una specie di estraneo, certi altri la prende il tormento di farlo analizzare scrutare e psicologizzare per capire la natura del suo pallore cronico, delle gambuzze tendenti al rachitico, del mutismo galoppante. Ma dai non preoccuparti, dice Yoghi, che di ragazzini evidentemente non capisce una ceppa ma tiene diplomaticamente a cuore l’argomento, secondo me deve solo imparare a divertirsi un po’ di più. Yoghi mi lancia un’occhiata, io la rilancio alla signora Errani, lei ricambia.
Da quando è arrivato in spiaggia l’Onorevole, Nerd si è seduto sotto l’ombrellone del politico e i due confabulano su qualche altra diavoleria di Internet. Ricevuto per posta l’Anti-Track, il dispositivo anti-intercettazioni che il ragazzino gli ha servito sul piatto d’argento (vedi la prima puntata, nda), l’Onorevole sembra succube del suo mentore. Dimmi piccolo, chiede, ma è possibile riuscire a scoprire cosa scrivono gli altri quando sono al computer? Perché sai, aggiunge mettendogli una mano sulla spalla come farebbe il Babbo, c’è una persona, una persona molto cattiva che scrive delle cose false su di me e vorrei conoscere in anticipo le sue mosse.
Nerd ha un sorriso tronfio che, effettivamente, declina verso il patologico, forse sua madre non ha tutti i torti sullo psicologo. La signora Errani però non potrebbe mai immaginarsi di quali arti mesmeriche sia capace il figlio. “Caro signore,” dice Nerd, “posso fare tutto quello che mi pare sul web. Se vuole entriamo nella posta elettronica di ‘sto tipo, vediamo quello che sta scrivendo adesso e glielo cancelliamo. Oppure ascoltiamo quello che dice al cellulare anche quando lo tiene spento”.
In cambio dei suoi sergivi, Nerd pretende grandi ricompense tipo connessioni degne di Star Trek. L’ex signora Errani si avvicina all’hackerello per dirgli che è ora di pranzo. Galante, l’Onorevole lascia fare. Madre e figlio si allontanano verso il chiosco, sotto l’ombrellino parasole di lei. Forse più che lo psicologo ci vorrebbe la Digos.
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16 Agosto 2010
Gli Errani sindacalisti. Come difendere i lavoratori se sono giovani e belli
di Margherita Macrì
Quest’oggi il cielo non prometteva nulla di buono già dalla mattina presto ma conoscendo gli Errani sapevo che non avrebbero mai rinunciato a dar sfoggio di sé davanti alla comunità balneare. Naturalmente la capataz è sempre lei, la signora Errani-alla-conquista-della-spiaggia. E’ più buffa del solito, imbacuccata in un pareo plastificato di quelli che trovi nelle riviste estive di serie zeta, e che secondo lei l’avrebbe protetta dall’acquazzone.
Quando sono arrivati non aveva ancora iniziato a piovere e lei ha ordinato ai suoi sguatteri, il Babbo e Yoghi, di piantare l’ombrellone di qua e di là, scavando una grossa buca nella sabbia prima di aprire le “spiaggine” e stendere gli asciugamani. Sembrava che stessero costruendo una palafitta, considerato l’armamentario a supporto. Poi si è stravaccata e ha iniziato a fissare Nerd che era steso sul bagnasciuga mezzovestito in preda alla sua patologica nullafacenza. Mandava messaggini, rideva da solo come un cretino, rimandava messaggini.
Mentre Yoghi e il Babbo finalmente potevano spalmarsi la crema abbronzante senza risparmiare neppure un centimetro dei loro corpi, la Errani mi lanciava i soliti segnali che mi fanno sentire la controfigura di Lando Buzzanca: per mia sfortuna e sua fortuna un tuono poderoso ha squartato il cielo e lei ha subito intimato una ritirata strategica. Il Babbo e Yoghi, appiccicosi come due ghiaccioli che si stanno scongelando, sono stati richiamati all’ordine insieme a Nerd per rismontare l’ambaradan che avevano appena costruito.
La spiaggia in un secondo si è svuotata con la gente che si ritirava in cerca di un riparo sotto la pensilina del Lido, mentre i bagnini facevano del loro meglio per salvare dall’acquazzone fino all’ultima sdraio. Ci provavano, almeno, e secondo me stavano facendo un lavoro egregio ma il proprietario del Lido, un pataccaro vagamente simile a Roberto Cavalli, ha iniziato a strigliarli e apostrofarli in malo modo come se quei poveracci fossero degli scansafatiche. Sebbene tutti rivolgessimo degli sguardi di commiserazione ai bagnini, nessuno ha avuto nulla da ridire temendo ritorsioni del pataccaro all’ora di pranzo – del tipo mi scusi ma non c’è più posto o abbiamo finito l’acqua minerale.
Nessuno tranne lei. La signora Errani è inorridita di fronte alla brutalità del pataccaro ed ha cominciato a lamentarsi prima della piaga del lavoro nero e dopo dello sfruttamento di manodopera giovanile, i grandi problemi del belpaese. Non ha mancato di ricordare le sue battaglie di gioventù al fianco (ma proprio al fianco) della classe operaia, sfidando a distanza il pataccaro: "chiamerò l’ispettorato del lavoro, vedrà che le combino, voglio proprio vedere se quei ragazzi hanno un contratto in regola!".
A quel punto, con fare da kapo’, ha ordinato ai suoi vassalli, il Babbo e Yoghi, di abbandonare la pensilina per trasferirsi sotto il patio di un vicino ristorante. Yoghi non ha fatto una piega, se si escludono quelle abominevoli del suo addome, mentre il Babbo ha raccolto ombrellone e spiaggine seguendola verso la meta. Il caso ha voluto che anche un amico con cui avevo appuntamento a pranzo avesse scelto lo stesso ristorante della Errani, così mi sono trovato accanto a loro, quando si dice il destino, o sarebbe meglio chiamarla sfiga.
Gli Errani erano in cerca di un posto e la signora si faceva strada nel ristorante alla ricerca di un tavolo che esaudisse i suoi desideri. Ha intercettato un cameriere aggrappandosi al suo braccio e se n’è fatto indicare uno, ma appena si sono seduti, siccome vicino c’era una comitiva di Teutonici imbriachi ha iniziato subito a sbuffare, si è alzata e si è riaggrappata al cameriere, che aveva incolonnato sul braccio destro una pila di almeno venti piatti vuoti. Deve trovarmi un altro posto per cortesia, gli ha detto. Il cameriere, con un sorriso cauto, le ha indicato un posto lì vicino, nella verandina dove ci eravamo appena spostati anche io e il mio amico.
Il cameriere, sudato perso, ha riapparecchiato il tavolo per gli Errani. La signora ha chiesto subito dell’acqua. Il cameriere l’ha servita senza fiatare. Nerd nel frattempo aveva iniziato a guardarsi intorno disperatamente. Il suo pc aveva un’autonomia limitata e nella verandina non c’erano prese elettriche. Nuova lamentela, nuovo tavolo, nuovo spostamento. Il cameriere, ormai esausto, guardava la signora cercando di impietosirla. Ma niente da fare, un minuto e mezzo dopo a Yoghi prende l’impellenza di fumare e quindi di spostarsi nella sala ad hoc. Il cameriere ormai è pronto ad arrendersi ma gli Errani – scontenti del servizio – lo anticipano lasciando il ristorante senza pagare l’acqua minerale.
"Che scandalo, non è possibile dover fare ogni volta i conti con gente incapace di servire a un tavolo!", questa la sintesi della giornata secondo la Signora Errani. Ripensando alla difesa d’ufficio dei bagnini e paragonandola al trattamento riservato al cameriere, mi è venuto un sospetto: come mai la Mamma ha rivolto tutte quelle attenzioni ai giovanotti? Erano solo velleità da sindacalista? No, la risposta è un’altra. I primi erano boni e abbronzati. Il secondo un signore piuttosto bruttino e magro come un chiodo. Più lavoro e più diritti per tutti, se siete fighi abbastanza da meritarvelo.
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17 Agosto 2010
Cosa non farebbe Nerd per la sua maglietta dei Guns ‘N Roses
di Margherita Macrì e Roberto Santoro
Di pomeriggio tardi è bello stare in spiaggia con il sole che non batte più e una luce particolare che anticipa il tramonto. Ero lì indeciso se farmi o no l’ultimo bagno quando rispuntano gli Errani, Yoghi e Nerd che erano andati a passeggiare sulle dune. Si siedono come una piccola tribù in cerchio sul bagnasciuga e inizia lo show. Caro lo sai che non dovresti portare magliette del genere, dice la mamma a Nerd, che ne indossa una con su una stampa di una vecchia copertina dei Guns, in cui si vede un robot stupratore che minaccia una biondina piangente e dai vestiti laceri. Perché non posso portarla, fa eco il ragazzo che toccagli i Guns ed estrae le balls. Mi sembra un’immagine fascista, ecco tutto, risponde calma la signora, calcando il tono sull’unica parola che per lei equivale a una bestemmia.
Yoghi, anche lui un passato da metallaro, prova a difendere Nerd spiegando che la musica va oltre gli steccati dell’ideologia ma il Babbo stavolta contraddice il suo compagno, è vero, la musica non ha confini politici, ma quella indosso a Nerd non è una bella immagine, è violenta, sessista e quindi fascia. Nerd riaffonda con la testa sulla tastiera del computer, mentre i grandi continuano a parlare di politica. Si parla della crisi di governo di questa estate. Il Babbo e la Mamma votano da anni e con svogliatezza la sinistra glam, oppure disertano le urne colti dal raptus dell’antipolitica, so’ tutti ladri, mandiamoli in galera. Yoghi invece un po’ se lo difende il governo in carica, suscitando il ribrezzo della Mamma e la compassione del Babbo. Lo guardano come se fosse l’orso delle nevi.
Ma come fai a giustificarli, ti rendi come hanno trattato il povero presidente della camera che non aveva fatto niente di male, soltanto detto la verità. Secondo la Mamma, il presidente è persona seria e onesta, contro di lui è stata montata una vergognosa campagna mediatica. Scusate, Nerd solleva la testolina a forma di apple per fare una domanda: ma un minuto fa non stavate dicendo di essere antifascisti? Silenzio di tomba. Certo che lo siamo, caro, dice la Errani, e lo erano anche i tuoi nonni. Nerd fa una faccia stranita come a dire sarò pure under 18 e ignorante ma, eleganza e rettitudine a parte, il presidente della camera è un vostro avversario o no? Gli Errani si guardano, il Babbo dice "le cose sono più complicate di quel che sembrano, ma tienila pure la maglietta dei Guns, non vorremmo mai toglierti qualcosa che ti piace".
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18 Agosto 2010
E’ il capitano Britney l’uomo al timone della "Nuova Goletta Verde"
di Margherita Macrì
Ottava giornata degli Errani in spiaggia. In cui si narra di una lunga gita in pedalò che si trasforma in una strana battaglia per l’ambiente.
Stamattina gli Errani hanno preso il pedalò e mi hanno invitato a fare un giro. Io, il Babbo, Yoghi, la Mamma, Gianna e il suo boyfriend che somiglia a Britney Spears. Ho accettato. Loro dicono che è da burini usare i motoscafi o l’acquascooter, non vogliamo inquinare la nostra spiaggia, in giro c’è troppa inciviltà. La Mamma si è subito distesa sul materassino al traino del pedalò, mentre Britney e il Babbo, con fare da grandi timonieri e pedalate degne del miglior Cipollini, scalavano grandi porzioni d’azzurro.
Gianna era tutto uno strusciarsi sul suo boy. Pure se non è sua figlia, il Babbo pensa che Britney stia plagiando Gianna ma soprattutto non sopporta che si sia messo addirittura a fare il carino con Yoghi, dicendogli che deve fare più movimento e mangiare di meno ma che in fondo resta un bell’uomo per l’età che ha. Poi ha iniziato con una lunga pippa contro gli yacht che rovinano l’ambiente, se l’è presa con l’Onorevole che ci aveva proposto di fare un giro sul suo barcone, e alla fine ha confessato di aver lavorato per "Goletta Azzurra" in passato, versando lacrime (e gel) sul moltiplicarsi dei divieti di balneazione che ormai snaturano le nostre coste. Non ci credo neanche se mi pagano che Britney ha lavorato per gli ambientalisti e adesso vi spiegherò perché.
A un certo punto ha stretto le narici odorando tutto intorno. Il profumo del mare mi inebria da quando ero bambino, ha detto. Ma in realtà quello che sentivamo noi erano solo le massicce dosi di deodorante roll-on che si era spalmato addosso e che, sottosforzo, di mescolava al suo afrore naturale. Roll on, naturalmente, lo spray no, perché allarga il buco dell’ozono. Per chiudere lo spettacolo in bellezza ha raccolto una bottiglietta di plastica vuota che galleggiava in acqua e l’ha trionfalmente gettata nel bidone per la spazzatura che avevamo a bordo. Gianna è rimasta tutto il tempo a bocca spalancata, come se la raccolta differenziata l’avesse inventata lui.
Ma spiegatemi se è un pedalò ecologico quello su cui fumare dieci sigarette in un’ora, con tanto di cicche gettate in acqua. Oppure star lì a spremere la bottiglietta di crema abbronzante fino all’ultima goccia, con l’idea di risciacquarla e riempirla poi di acqua salata per rinfrescarsi durante la seduta abbronzante. Fatto sta che dopo mezz’ora di navigazione sotto il sole, l’acqua intorno al pedalò era tutta lucida e a chiazze che sembrava la marea nera del Golfo del Messico.
Lui, tanto per non farsi mancare niente, ha regalato all’acqua un tempo trasparente anche un paio di scorze d’anguria –Yoghi, non ti preoccupare, son biodegradabili, ha avuto il coraggio di dire all’orsetto che lo guardava stupito, il vero problema sono la plastica e il vetro, se imparassimo a riciclarli risparmieremmo moltissimo e la terra ci ringrazierebbe. Yoghi sembrava interessato ma ha fiutato che il Babbo era geloso ed è rimasto sul vago. "Yoghi mi capisce sempre al volo, tra noi non c’è bisogno di spiegare nulla, siamo fatti uno per l’altro", mi ha sussurrato il Babbo al ritorno.
Poi, prendendo Gianna dalla vita e stringendola a sé come il migliore Mitch Buchannon, Britney ha proposto di fermarci un po’ in alto mare, perché ci avrebbe offerto dei canestrelli pregiati e introvabili che si era portato dietro dalla spiaggia. Naturalmente la mia ex e Gianna hanno lanciato gridolini di approvazione, senza chiedere come mai quei canestrelli fossero introvabili, e se per caso introvabili fosse sinonimo di proibiti. Purtroppo alla vista dei frutti di mare anche Yoghi ha ceduto al frutto del peccato, e si è messo a fare la scarpetta con pane e formaggio, lanciando le scorzette fuori dal pedalò.
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19 Agosto 2010
Quando il Babbo vide Padre Pio
di Margherita Macrì e Roberto Santoro
Nono giorno degli Errani in spiaggia. Quando Yoghi corse il rischio di affogare e il Babbo vide la luce.
Da quando è diventato bisessuale il Babbo ha preso a cuore le questioni di gender, che ormai a furia di sentirlo lo so anch’io che significa, e quando viene in spiaggia ogni occasione è buona per difendere il mondo gay. Soprattutto quando certe dichiarazioni di porporati sono un autogol, dal suo punto di vista, e il Babbo può parlar male quanto gli pare della Chiesa. Si è dato inoltre come missione quella di evangelizzare Yoghi sui suoi diritti e sui suoi nemici, i preti.
Con il passar degli anni, il Babbo è diventato sempre più miscredente, non fa altro che comprarsi tomi sulla malvagia Opus Dei e le malefatte dei gesuiti in Sud America, legge avidamente tutti quegli scienziati che fanno propaganda ateista, e va dicendo in giro di aver smesso di credere in Dio perché ho capito di essere una persona razionale, e lo so che finiremo in un mucchietto di cenere disperso chissà dove tra qualche centinaio di anni. Così ogni volta che in spiaggia risuona la campana della chiesetta che abbiamo al villaggio vacanze, lui se la prende con l’invadenza del clero.
Yoghi si è alzato, sbuffando di fatica, dirigendosi verso il mare. Ha detto vado a farmi un bagno, va. Solo che oggi le acque intorno allo stabilimento erano particolarmente agitate, sulla spiaggia il bagnino aveva piantato una bella bandiera rossa, e i bagnanti erano in allerta perché con un mare così rischi di essere travolto dai gorghi. Pur di scampare ai predicozzi del Babbo, Yoghi si è calato lo stesso in acqua, nuotando goffamente verso il largo, fiducioso della sua stazza da boa di galleggiamento. Il fatto è che il mare era davvero agitato e avrebbe complicato la vita a nuotatori ben più esperti di lui, sicché a un certo punto abbiamo sentito gridare aiuto aiuto e lo abbiamo visto che agitava la manona in lontananza, sommerso tra un cavallone e l’altro.
Ci siamo subito lanciati in acqua, io, l’Onorevole e naturalmente il Babbo, nuotando a velocità disperata verso il povero orsacchiotto che se la passava davvero male. E se non fosse stato per il bagnino che a un certo punto ci ha raggiunto e superato tipo Barrichello, ora non so che fine avrebbe fatto Yoghi. Quando finalmente, stremati, abbiamo ritoccato terra al Babbo veniva da piangere, tanto più che il bagnino si è messo a fare la respirazione bocca a bocca al suo compagno. Così il signor Errani si è girato verso di me e con una faccia da francescano mi ha detto: "E’ stata una cosa assurda, non so come spiegarla. Mentre ero in acqua ho sentito un odore dolciastro, poi mi è apparsa davanti un candida figura avvolta in una tunica che mi sorrideva invitandomi a raggiungere Yoghi per salvarlo…". In quel momento ho capito che il Babbo aveva visto Padre Pio.
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20 Agosto 2010
Gli Errani fanno i paladini delle tasse fino a quando gli arriva la multa
di Margherita Macrì
Un fuori programma degli Errani, in cui ci si batte stoicamente per uno scontrino fiscale ma si intrallazza abilmente per il verbale.
Questa mattina, in piena emicrania per il perdurare del molesto vicinato d’ombrellone, ho fatto un giro nel paese. Il richiamo del mercato ortofrutticolo è stato irresistibile. Non è certo il luogo adatto a sconfiggere il mal di testa, ma vi assicuro che in confronto a quella turbolenta famiglia le voci dei fruttaroli sembravano musica ambient.
Ma gli Errani sono così tanti che è impossibile starci lontano, a meno di non emigrare in Papuasia. Ed infatti la protesi femminea e più acidula della famiglia, la signora Errani, era in giro tra le angurie e le prime casse d’uva, una starlette a tutti gli effetti. Ha un pareo consistenza velo nuziale e tacchi altissimi che la fanno storta come un’antenna televisiva post-uragano. Giuliano Ferrara al confronto è l’etoile della scala. La signora intanto ha il fiatone e un attacco d’ansia. La spesa è la scelta di vita più ardua. Vivere da salutista o da risparmiatrice? This is the question. Ma sappiamo anche che lei è presa da amore fortissimo per l’etica e soprattutto per la giustizia. Senza dimenticare il fanatismo per i cibi biologici, la soia ed ogni tipo di semino sommati all’odio più volte ribadito per i cibi precotti. È il classico tipo che non lava le verdure, imbastendo campagne pro-vitamine, per non disperderne la genuinità, e solo quando è depressa cede alla nutella.
Ho appena avuto il tempo di immaginare la triste fine che avrebbe fatto il fruttivendolo prescelto dalle femmine furie, che si è scatenato il putiferio. Quel piccolo uomo, difeso solo dalla ferraglia della sua Ape Car, è stato travolto dalla verecondia erraniana e giustiziera. La nostra moderna Sailor Moon, animata da buoni principi, ha urlato come una lupa nelle notti di luna piena. L’ignaro canuto aveva commesso un errore per il quale la signora avrebbe chiesto la lapidazione: nel momento del pagamento aveva preso in mano il sacchetto e con molta familiarità e sicurezza, dopo averci sbirciato dentro per meno di un secondo, lo aveva richiuso e aveva sentenziato il prezzo. Non lo aveva pesato, e non si dimostrava intenzionato a battere nessuno scontrino.
La signora aveva avuto un mancamento. Trovarsi di fronte a tale brigante l’aveva stesa. E in più si era anche accorta che l’aglio era di importazione cinese. Con un polso sulla fronte, nel tentativo di sollevarsi, e l’altro braccio allungato come quello dell’ispettore Gadget, indicava l’uomo a tutto il popolo dei fruttaroli. Gli teneva il dito contro, a un millimetro dalla cornea, e lo appellava ladro ed evasore. Una eroica crociata sull’evasione fiscale e sulla frode ai concittadini. “Le tasse bisogna pagarle, il mondo va male per i furfanti come lei” continuava a volume maggiore con l’indice rivolto ora al vecchio, ora al sacchetto e talvolta all’aglio.
L’uomo dal canto suo cercava di difendersi sostenendo che la sua non era una condotta sistematica e abituale. Quella povera animucola era stata distratta dall’idea di togliersi le due furie dalle scatole nel minor tempo possibile, dopo che per un’ora e più avevano tastato pesche, assaggiato chicchi d’uva, bussato sulle scorze di tutte le angurie e agitato persino l’ultima noce di cocco.
Ma lei, la nostra paladina, oramai aveva in cuore la missione anti-evasione e non si sarebbe zittita facilmente. Anzi accentuò ulteriormente la persecuzione uditiva, paragonando il malcapitato fruttarolo a celebri fedifraghi come Pavarotti e Valentino Rossi, e ora anche Vasco Rossi. Ne aveva letto su Gente. Gianna nel frattempo aveva raccolto da terra il sacchetto con la frutta e lo aveva lasciato cadere rapidamente nella borsa. Nessuna delle due aveva tirato fuori il portafoglio.
La signora, sempre più infervorata come la più contemporanea delle Giovanna D’Arco, era decisa a lottare per il bene del Paese. E richiedeva l’aiuto degli organi governativi, nella persona dell’ausiliario del traffico all’angolo. Il tipo, con un osceno smanicato arancione, si era avvicinato cedendo allo sguardo languido di Gianna. Aveva già notato da lontano la signorina svestita e la teneva d’occhio da dieci minuti. Ci stava facendo dei pensierini poco ecumenici e attendeva l’occasione per attaccar bottone.
Solo l’intervento del prode Smanicato aveva placato l’ira della signora. L’uomo, con l’eleganza di un generale plurigraduato, aveva ripreso verbalmente il vecchietto, e aveva promesso alla signora che avrebbe avvisato gli organi di competenza affinché si vigilasse più attentamente sulle frodi al cittadino. Poi aveva voltato le spalle allo sventurato, non prima di essersi riempito le tasche della divisa di mandorle tostate. Immediatamente aveva cercato l’avvicinamento con la nostra starlette. Se non avesse avuto il berretto e il libretto delle multe nella tasca, chiunque lo avrebbe scambiato per il radiologo della ragazza. C’era da prendere esempio.
La ragazza gli dava corda. La ex signora lo aveva eletto a paladino della giustizia. Dopo di lei naturalmente. Tutti e tre si erano diretti al parcheggio dopo aver lanciato un’ultima occhiata bieca al povero vecchio, che intanto si era tutto fuso con la ferraglia per la vergogna. Davanti all’auto un altro urlo della donna. Sul cruscotto svolazzava un foglio rosa, fermato dal tergicristallo. Una multa. La signora aveva scordato il grattino e Smanicato, senza sapere che l’auto apparteneva alla matrigna della sua nuova dea, non c’era andato leggero col verbale.
La iena adulta inizia subito con il mea culpa per la dimenticanza: “per via dei troppi impegni, e il caldo, lo stress estivo e il parchimetro poco visibile”. La iena giovane sbatteva le ciglia con la forza dell’uragano Katrina. Smanicato, totalmente rintontito, aveva accolto senza sforzo le loro ragioni. Due donne così a modo andavano tenute su un palmo della mano, oltre che tra i palmi pensava. E senza esitare aveva strappato la multa sorridendo. Poi aveva avvicinato la guancia sudaticcia a Gianna per un bacino che non gli fu negato.
La ex signora aveva messo in moto l’auto. Quella donna era maestra nel prendere multe, così come lo era nel farsele strappare. Proprio l’altra mattina aveva raccontato inorgoglita al suo amore professorino di non averne pagata mai una in vita sua.
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23 Agosto 2010
L’estate degli Errani finisce con una "rendition"
di Margherita Macrì
Ultima giornata degli Errani in spiaggia. In cui succede qualcosa che nessuno si sarebbe mai aspettato, gli Errani spariscono.
Oggi è successo qualcosa che ha dell’incredibile ma giuro che è andata così, anche perché questo è il mio ultimo giorno di vacanza e quindi che senso avrebbe mentirvi, nel weekend si torna a casa. Credo che sia stata una delle giornate più assurde e allucinanti della mia vita e di questo debbo ringraziare ancora una volta gli Errani. Nei giorni scorsi l’Onorevole ha continuato a blandire e riverire il piccolo Nerd, gli faceva portare la granita di caffè con panna dal suo autista, lo ha invitato a fare lunghi giri insieme con le moto d’acqua, ha suggerito al Babbo i nomi di un paio di college privati a Londra dove mandare il figlio quando sarà più grande.
Conoscete già il motivo di tutta questa gentilezza: Nerd ha passato all’Onorevole un software chiamato anti-Track che impedisce di essere intercettati. In seguito, sempre grazie alla sua filosofia Matrix, il piccolo Errani è penetrato nel personal computer di avversari e denigratori dell’Onorevole per curiosare su quello che facevano. Non saprei a che punto è la collaborazione fra i due ma credo che proceda speditamente visti i riguardi principeschi nei confronti dell’hackerello.
Detto questo, eravamo in spiaggia con gli ombrelloni al vento che girava tramontana, quando sentiamo un ronzio ancora più cupo provenire dal cielo, alziamo e gli occhi e vediamo avvicinarsi velocemente un grosso elicottero nero che viene dritto sparato verso la spiaggia. Mi giro per vedere se gli altri stanno guardando la stessa cosa o sono io ad essere in preda ad una allucinazione: gli Errani sembrano scalmanati e indicano l’elicottero come una tribù selvaggia; l’Onorevole invece se la sta facendo sotto perché pensa che stanno venendo a prenderlo per chissà quale altra accusa infondata. Lancio uno sguardo verso il chiosco e mi accorgo che sulla spiaggia avanzano dei militari in tute di kevlar, una specie di “Catturandi” ma molto più cattiva, con pistole e fucili mitragliatori alla mano.
E’ un attimo, le forze speciali assediano il bagnasciuga, l’elicottero atterra sulla spiaggia in un vortice di sabbia e scendono due uomini vestiti in eleganti blazer blu manco fossero usciti dal cda dell’Alitalia. Le unità speciali nel frattempo separano gli Errani dal resto dei bagnanti. Nerd viene preso da parte da uno dei due elegantoni, senza troppi complimenti. Il collega si rivolge al Babbo e alla Mamma, dicendo: “Suo figlio lo portiamo via noi per un po’, potete seguirci se volete”. Ma che ha fatto, benedetto ragazzo, chiedono imploranti i genitori. “Suo figlio è in contatto da due mesi con l’emiro Abu Aya Assad, che vive nello Yemen e fa proselitismo su Internet in cerca di nuovi martiri da inviare nei campi di addestramento di Bin Laden in Afghanistan”.
A quel punto Nerd riesce a divincolarsi e corre d’istinto verso la persona che gli è più vicina, l’Onorevole: “Mi aiuti, mi aiuti,” dice, “è una bugia, mi aiuti Onorevole adesso tocca a lei!”. I visori a infrarossi delle forze speciali inquadrano l’Onorevole, e da qualche parte, in una base supersegreta a chissà quante migliaia di chilometri di distanza, il volto del politico finisce in uno dei database sulla war on terrorism. "Ma chi sei bambino, chi ti conosce, cosa vuoi?", sono le uniche parole che l’uomo riesce a pronunciare prima che Nerd, e gli Errani, vengano trascinati via sull’elicottero. La Mamma urla “lasciatemi non vi permettete di toccarmi che non siamo a Guantanamo!”. Il Babbo pensa "adesso cosa farà Yoghi senza di me?". Nerd capisce il significato della parola gratitudine. Finisce così l’estate 2010 degli Errani.