E’ il confronto il cuore della Summer School 2010
08 Settembre 2010
Quella di ieri alla Summer School è stata una giornata caratterizzata dalle contrapposizioni: ideologiche, culturali, territoriali, tra i principi e i fatti, tra la verità e le mezze bugie della storia, tra nord e sud e chi più ne ha ne metta. La giornata scorre frenetica fra una lezione e l’altra e il tempo per il relax è davvero poco.
Bastano due parole per accendere un vivace dibattito che spesso continua anche fuori dalle aule, magari durante un breve break o tra un boccone e una sigaretta. Il confronto è il cuore della scuola di formazione politica di Magna Carta, si parla con il senatore Gasparri o con il direttore de “L’Occidentale”, Giancarlo Loquenzi, scambiandosi battute al volo alla fine della lezioni.
Gli scontri ideologici (fuori e dentro il Grand Hotel Villa Tuscolana di Frascati) dimostrano che i ragazzi sono vivi, ognuno con la propria formazione culturale ed esperienza, ma anche capaci di riflettere singolarmente su ciò che avviene intorno a loro. Benché il Sessantotto sia un anno molto lontano dalle loro date di nascita, per esempio, sono coscienti dell’impatto che ha avuto e continua ad avere nelle loro realtà quotidiane. All’università, quando ti esponi con dei pensieri considerati scomodi; come sui libri di scuola.
Per molti l’incontro col ministro Brunetta sulla modernizzazione della pubblica amministrazione è stato illuminante: “E’ un grande! Bisogna esserlo per dimostrare che le scelte più scomode non possono essere fatte se non con coraggio”, ha commentato un ragazzo pugliese. Una sua collega lombarda è invece più lungimirante: “Brunetta è la prova che quando si vuole si può far qualcosa in questo Paese. Il problema è che se alla fine ci sarà la rottura tra Fini e Berlusconi, si rischia di buttare due anni di lavoro nel cestino della spazzatura”.
Non poteva mancare lo spazio per il più tradizionale dei contrasti italiani: quello tra nord e sud, specialmente in tempi in cui il federalismo è uno dei principali temi controversi. Il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, e Roberto Cota, governatore del Piemonte, hanno avuto un acceso confronto che non ha lasciato indifferenti i ragazzi della Summer School, che rappresentano un po’ tutte le regioni d’Italia.
La storia dell’unificazione italiana per molti è ancora una spina nel fianco che – e qui forse ha ragione Cota – guarirà solo quando il Sud potrà recuperare il tempo perso e un’immagine ormai troppo danneggiata. Per questo il federalismo è un’opportunità che nessuno di questi giovani sembra, per una volta, voler mettere in discussione.