India. Governo da via libera a censimento delle caste
10 Settembre 2010
di redazione
Per la prima volta dopo 80 anni, l’India conterà la sua popolazione in base all’appartenenza castale. Dopo mesi di accese diatribe politiche, il governo ha deciso ieri di includere anche la complessa struttura castale nel censimento della popolazione 2011 attualmente in corso.
Secondo quando riportano i media indiani, l’operazione sarà effettuata tra il giugno e il settembre del prossimo anno e sarà "separata" dal resto del conteggio. Inoltre le risposte saranno "facoltative". L’ultimo (e unico) censimento basato sulle caste è stato promosso nel 1931 durante il dominio britannico. Da allora non ci sono più statistiche affidabili sul numero di "dalit" (gli "intoccabili"), caste inferiori o quelle superiori, come i "bramini".
Nonostante la discriminazione castale sia vietata, l’India promuove politiche di sostegno delle classi inferiori attraverso posti riservati nella pubblica amministrazione e nelle scuole. Il censimento, voluto in particolare dai partiti regionali del nord (che rappresentano le caste inferiori), permette quindi di avere un quadro preciso dei beneficiari delle politiche di sostegno. Ma, secondo molti, si tratta invece di un esercizio non "politically correct" perché continua ad alimentare una tradizione che ha radici millenarie, ma che è ovviamente incompatibile con l’idea di democrazia moderna.
Il nuovo censimento demografico, diretto a contare 1,2 miliardi di indiani, è iniziato lo scorso aprile e si concluderà tra un anno. Un esercito di due milioni e mezzo di funzionari e volontari sono impegnati a raccogliere casa per casa informazioni sugli occupanti, comprese foto e impronte digitali.