“La legge sul ‘processo lungo’ equipara accusa e difesa”

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“La legge sul ‘processo lungo’ equipara accusa e difesa”

08 Aprile 2011

Con il via libera del Senato al ddl sul "giudizio abbreviato" da parte della Commissione Giustizia di Palazzo Madama, il centrodestra è stato attaccato per aver introdotto un emendamento detto "processo lungo". In quest’intervista il vicepresidente dei senatori Pdl Gaetano Quagliariello ne spiega il profilo.

Processo lungo: senatore Gaetano Quagliariello, in commissione Giustizia, l’altro ieri, avete varato l’ennesima legge salva-Cav.

Per l’opposizione è normale che un cittadino, per di più presidente del Consiglio eletto dal popolo, venga giudicato in assenza di diritti di difesa senza che il suo partito reagisca. Da quando è sceso in campo, Berlusconi è stato processato 28 volte, 23 processi si sono chiusi senza mai una condanna e 5 sono in corso, mentre lui è al governo. Anche a una persona ingenua verrebbe un legittimo sospetto che la giustizia sia utilizzata a fini politici.

Che il sospetto sia legittimo o no, si possono mandare al macero centinaia di processi per salvare il Cav?

Non è così. Qui c’è una priorità che va assolutamente ripristinata: l’equilibrio tra l’accusa e la difesa. Ci viene imposto dalla riforma costituzionale e dal nostro stesso sistema processuale di tipo accusatorio, che presuppone un’effettiva parità tra le parti.

Il processo lungo non contraddice proprio il principio di giusto processo?

Al contrario, lo esalta.

L’allungamento del processo è la negazione in termini del principio di ragionevole durata.

No, perché il processo non sarà più lungo, ma più equo tra accusa e difesa.

Se la difesa può convocare testimoni all’infinito non rischia di cadere in prescrizione ogni processo?

Il numero dei testimoni non può essere infinito.

Quindi, la legge fissa un tetto massimo di testimoni?

Fissa un criterio di pertinenza e lascia intatte altre limitazioni. Il cardine è l’equilibrio tra le parti: non è ammissibile che i testimoni della difesa possano essere cassati a piacimento e quelli dell’accusa debbano essere ascoltati tutti.

Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, ha detto: "Per salvare il premier salverete anche i delinquenti".

Le norme processuali che abbiamo presentato in Parlamento non sono quell’abominio che dice la sinistra, ma sono disposizioni che trovano ampia giustificazione in una concezione del processo fondata sulla parità delle parti e sulla garanzia dei cittadini.

In primis Berlusconi. La norma vieta di usare come prova la sentenza di condanna passata in giudicato in un altro processo: proprio il caso Mills.

Non lo vieta affatto. Semplicemente, l’imputato potrà chiedere di risentire i testimoni che hanno contribuito a quella sentenza in un processo che non era il suo, al quale lui non ha partecipato e che si è sviluppato con una strategia difensiva diversa dalla sua. Il processo Mills, poi, molto probabilmente si estinguerà da sé. Non si può pensare che esso sia alla base di ogni nostra iniziativa legislativa sulla giustizia. Per condizionare un processo basterebbe una singola legge.

Cioè, la prescrizione breve. Che però Napolitano potrebbe cassare. Non è per questo che avete presentato anche il processo lungo?

Fa parte della dietrologia della sinistra attribuirci complotti tanto sofisticati. Ma il fatto che i tuoi avversari abbiano una così alta considerazione di te ti dà forza per andare avanti.

Il Csm ha bollato la prescrizione breve come un’amnistia e si appresta a bocciare anche il processo lungo. Lei crede che il Consiglio assumerebbe una posizione così barricadiera senza l’avallo del Colle?

Ricordo che il Capo dello Stato aveva sostanzialmente stigmatizzato l’interferenza dei pareri del Csm con l’attività del Parlamento. La soluzione trovata dal vicepresidente Michele Vietti, di chiamare i pareri del Consiglio “risoluzioni”, è un tocco di democristianità della migliore qualità.

Non le crea imbarazzo sostenere l’ennesimo scudo salva-premier?

Non mi sento minimamente in colpa. Il processo sarà pubblico, tutti potranno giudicare se il premier utilizzerà questa norma a scopo ostruzionistico o per esercitare il suo sacrosanto diritto di difesa.

(Tratto da Libero)