Il Consiglio regionale dà il via libera alla riforma delle Ipab
02 Giugno 2011
di V. S.
Una riforma urgente, doverosa ed economica. Come l’ha definita l’assessore alle Politiche Sociali, Paolo Gatti. E non solo perché l’Abruzzo era tra le ultime regioni ad aver recepito la normativa nazionale sulla materia. Ma anche perché la situazione della sanità regionale è nota a tutti e la parola d’ordine in questo senso e solo una: razionalizzare.
Nero su bianco, un altro passo avanti delle istituzioni regionali abruzzese. Un altro fatto concreto, un’altra riforma che va nella direzione della modernità. Frutto del lavoro di squadra e soprattutto dell’attenzione e del dialogo con il territorio. Un’altra scelta di coraggio che il Consiglio e il Governo regionale abruzzesi non hanno esitato a compiere.
Via libera, dunque, dal Consiglio regionale alla riforma delle Ipab, le Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e il loro conseguente riordino in Asp (Aziende Pubbliche di Servizi alla Persona). Ma per capire davvero la portata di questo lavoro è sulle cifre che bisogna concentrarsi. Primo: dalle 110 Ipab esistenti si passa ad un massimo di 8 Asp (Azienda servizi alla persona). Secondo: dagli oltre 200 attuali componenti nei consigli di amministrazione a 20 membri complessivi. Terzo: da oltre 50 revisori dei conti a 12. “Un grande passo avanti”, ne è convinto l’assessore Gatti, “e anche se gli effetti si dispiegheranno nel tempo, era importante compierlo”. Perché l’obiettivo finale è solo uno: migliorare i servizi abbassando le spese. E quindi “accorpando i patrimoni degli attuali Istituti nelle Asp – spiega l’assessore Gatti -, si garantisce una gestione organica degli Istituti. Si creeranno pochi centri di spesa con una massa critica di risorse, così da migliorare i servizi ai cittadini in modo diffuso e omogeneo su tutto il territorio, con il merito di ridurre costi e poltrone: infatti dell’esercito composto dagli oltre 200 amministratori, revisori di conti e commissari, resteranno meno di 20 consiglieri di amministrazione”.
Di riforma “importante ed epocale “ ha parlato anche il consigliere regionale, Federica Chiavaroli, che ha sottolineato come il buon esito del lavoro è stato frutto di un impegno sinergico che ha visto il coinvolgimento non solo di tutti gli organismi interessati ma anche del territorio. “Finalmente – ha aggiunto – si riconosce la dignità ad un settore ingiustamente relegato ai margini”
Da sottolineare, infatti, l’idea di fondo che sottende la riforma, che è una nuova idea politica di assistenza sul territorio. "Penso soprattutto – ha sottolineato ancora l’assessore – al potenziamento dei servizi alla persona, soprattutto degli anziani con le case di riposo e dei più piccoli con gli asili. Il senso vero di questa riforma, dunque, è l’aver messo a sistema il patrimonio di tutte le Ipab abruzzesi che va a concretizzare un’idea solidaristica tra tutti gli istituti. Le diverse case di cura, potranno fare riferimento ad un unico patrimonio della Asp in grado di migliorare l’offerta e i servizi. Un impegno concreto verso i più bisognosi e le fasce sociali più deboli”
Ad affiancare e rafforzare la parole dell’assessore Gatti, non è mancato l’apprezzamento del presidente della Regione, Gianni Chiodi, che ha sottolineato come anche questo provvedimento segue la strada maestra tracciata dal governo regionale. “In 30 mesi – ha ricordato Chiodi – questa Giunta ha portato a termine riforme che mai erano state fatte nè affrontate in passato”. L’elenco è lungo: si parte dalla riduzione degli Ato, e dei Confidi, per arrivare a quella delle Comunità montane e dei consorzi industriali. E con orgoglio, ha ribadito che l’Abruzzo è stata tra le poche regioni a ridurre il numero dei dirigenti e soprattutto il compenso e le pensioni ai consiglieri regionali. e il numero dei consorzi industriali.
“Tutte azioni – conclude Chiodi – che vanno verso una riduzione dei costi, verso una migliore efficienza dei servizi e verso l’accoglimento di quanto ci hanno chiesto i cittadini di fare”.