Nel giallo di Avetrana Cosima e Sabrina restano in carcere

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Nel giallo di Avetrana Cosima e Sabrina restano in carcere

21 Giugno 2011

Il Tribunale del Riesame ha deciso che Cosima Serrano e Sabrina Misseri resteranno in carcere per concorso in omicidio e occultamento di cadavere ai danni della piccola Sarah Scazzi.

Nella documentazione fornita dall’accusa comparivano intercettazioni ambientali e due fondamentali testimonianze: quella del fioraio di Avetrana, Giovanni Buccoliero e quella di un padre di una compagna di classe di Sarah Scazzi, Donato Massari.

Il primo aveva dichiarato di aver visto Cosima Serrano che obbligava la nipote a salire al bordo della sua auto il giorno della scomparsa; il secondo ha spiegato che il medesimo pomeriggio aveva visto transitare l’auto della donna contrastando la dichirazione di Cosima la quale aveva sostenuto di non essersi mossa tra le 13.30 e le 15.30.

Appresa la notizia del rifiuto della scarcerazione, Michele Misseri, zio della piccola Sarah uccisa lo scorso 26 agosto ad Avetrana, ha continuato ad affermare l’innocenza delle due donne e ha continuato a dichiararsi l’unico colpevole del delitto, ma secondo il Gip, Cosima Serrano non è soltanto la moglie di colui che ha fatto ritrovare il corpo della vittima, non è soltanto la madre di Sabrina Misseri che risulta raggiunta da una massiccia mole di indizi di colpevolezza per tale fatto. Cosima Serrano è, soprattutto, la terza persona – senza contare ovviamente la povera vittima – presente sul luogo e nel momento dell’omicidio.

Secondo il gip Cosima Serrano è stata in questi otto lunghi mesi di inchiesta sull’omicidio di Sarah Scazzi, una figura centrale, sempre in bilico tra il concorso nel reato e il favoreggiamento.  Nell’inchiesta ora è entrata a pieno titolo perché il luogo del delitto viene spostato dal garage all’abitazione della famiglia Misseri e dunque secondo l’accusa, "nella migliore delle ipotesi, Cosima Serrano era lì, in quelle stanze, a pochissimi metri, da dove sua figlia stava strangolando la cugina".

Entrambi i legali delle imputate, hanno fatto sapere che presto faranno ricorso in Cassazione. Non ci resta che attendere quale sarà l’altro capitolo di questa tragica e enigmatica vicenda.