Se l’Ue vuole risolvere il problema immigrazione ascolti le regioni

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Se l’Ue vuole risolvere il problema immigrazione ascolti le regioni

26 Luglio 2011

di I. M.

Per tre giorni Pescara è stata sotto i riflettori europei come capitale del forum politico transfrontaliero “L’Europa delle Regioni: un percorso da costruire insieme” organizzato dalla Conferenza delle Assemblee Legislative Regionali dell’UE (CALRE).  Sabato si è aperto il sipario sul “Ruolo delle regioni e i fenomeni migratori alla luce dell’attuale crisi nel mediterraneo”, per analizzare il  complesso problema dell’ondata migratoria dal Nord Africa causato dai tumulti socio-politici nelle regioni del Maghreb.

E’ emersa la priorità di fronteggiare lo stato emergenziale  con l’assunzione di un approccio politico unitario ed è stata prospettata l’idea d’incentivare una politica europea di sostegno all’auto-sviluppo dei paesi del Nord Africa, realizzando una sorta di nuovo Piano Marshall per favorire il dialogo con il continente africano. E’ stato messo in rilievo il ruolo sempre crescente degli enti regionali nel processo decisionale a livello europeo e il presidente della CALRE, Nazario Pagano, ha ribadito la necessità “di stimolare l’avanzata di un regionalismo, realizzando il passaggio dall’Europa degli stati, all’Europa delle regioni”.

L’immigrazione clandestina va inquadrata come una problematica appartenente a tutte le regioni d’Europa, da fronteggiare con interventi condivisi nel quadro di una cooperazione internazionale mirata. “Poiché le regioni – aggiunge Pagano – devono diventare le protagoniste della cooperazione, se gli Stati non sono capaci di superare i loro egoismi”. Un momento importante della  prima giornata di lavori è stato la firma del Protocollo d’Intesa fra la CALRE ed il Comitato delle Regioni dell’UE da parte dei rispettivi presidenti Nazario Pagano e Mercedes Bresso.

Alla base di questo strumento di  collaborazione c’è l’obiettivo di accrescere  il ruolo delle regioni d’Europa ed incentivare una loro maggior partecipazione in ambito decisionale, facendo sì che la Commissione dell’UE tenga maggiormente in considerazione volontà ed esigenze specifiche dei territori. Durante la  sessione pomeridiana della prima giornata, focalizzata sulla “Collaborazione tra regioni ed organismi europei”, il Ministro per gli Affari Regionali Raffaele Fitto ha ribadito la rilevanza di questo strumento che sancisce un’alleanza strategica fra due organismi importanti come il Comitato delle Regioni e la CALRE nel processo di decision -making europeo.

Durante la giornata conclusiva del forum, nel workshop relativo alle “Relazioni sullo status quo delle attività dei gruppi di lavoro istituiti dalla CALRE”, il discorso è stato incentrato sull’ e-democracy, sul federalismo finanziario e sui modelli istituzionali regionali.  E’ emerso che l’e -democracy è fondamentale per la salute democratica delle società europee, i parlamenti hanno quindi il dovere d’instaurare un dialogo diretto, limpido e costante con i cittadini, che attraverso la rete possono monitorare ogni decisione  e controllare l’effettivo operato della classe politica. Il federalismo finanziario inoltre, risulterebbe uno strumento  ottimale per allocare risorse pubbliche secondo criteri di efficienza ed efficacia, catalizzando così crescita e  sviluppo nelle singole realtà territoriali.

A conclusione dei lavori, nel  tracciare un bilancio del percorso compiuto verso il comune intento di dar respiro all’Europa delle Regioni, Pagano dichiara che “i Parlamenti Regionali rappresentano un ponte straordinario fra i cittadini ed il sistema Europa. Avviare un processo di cooperazione è necessario per costruire l’Europa delle Regioni. Questo workshop è stata l’occasione per unire le regioni che hanno un obiettivo: lavorare insieme per lasciare un futuro migliore a chi verrà dopo di noi”.