La biennale di Venezia sbarca in Abruzzo
27 Luglio 2011
di I. M.
La Biennale di Venezia, fucina creatrice d’arte, che vanta un parterre di spicco di nomi illustri nel panorama contemporaneo nazionale e giovani talenti emergenti, quest’anno ha assunto una dislocazione logistica d’eccezione. Da un cuore centrale, Venezia – sede della Biennale per antonomasia – l’evento si muove sul territorio nazionale e prevede sedi per accogliere i diversi padiglioni espositivi regionali. Le tre location architettoniche d’eccezione del “Padiglione 54 – Abruzzo 2011” sono l’Aurum di Pescara, il Museo di Santo Spirito a Lanciano e La Fortezza di Civitella del Tronto.
Questa esposizione dalla grande risonanza culturale e storica, diffusa su tutto il territorio nazionale secondo il disegno per cui “ogni sede sarà Padiglione Italia e consentirà l’esposizione di circa mille artisti in corrispondenza con l’epopea dei Mille, in commemorazione dei centocinquanta anni di unità del Bel Paese, è stata particolarmente amplificata in Abruzzo dove ha visto il coinvolgimento di tutte le province. Il progetto ha incentivato uno sviluppo sinergico di arte e cultura, indirizzando al contempo lo sguardo sulla ricchezza naturale, architettonica e paesaggistica del territorio regionale.
Il curatore della Biennale, Vittorio Sgarbi, che ha sempre dimostrato un occhio particolarmente attento per l’Abruzzo e la sua ricostruzione post-sismica, in occasione dell’inaugurazione delle sedi di Lanciano e Civitella del Tronto, ha speso parole elogiative per la nostra regione: “L’Abruzzo oscilla tra l’angoscia e la sofferenza per quanto accaduto con il terremoto e paesaggi incontaminati che aprono il cuore, suscitando emozioni vere come quelle provate ieri all’inaugurazione all’Aquila della cattedrale di San Massimo”, riferendosi alla simbolica riconsegna del Duomo ai cittadini del capoluogo regionale. Il monumento più significativo della città, che ha subito gravi lesioni architettoniche e strutturali nel 2009, è stato riaperto proprio in occasione della Biennale, per ospitare un’installazione di Fausto Cheng, Lea Contestabile e Mauro Folci ,ispirata al tema della speranza di una nuova rinascita.
Sgarbi ha chiarito che l’Abruzzo “è stata l’unica regione che ha risposto con più cuore e passione all’invito di aprire le regioni all’arte contemporanea”, nell’ottica secondo cui “non esistono sedi minori per l’arte perché l’Italia è tutta meravigliosa”. La dislocazione della Biennale nelle diverse sedi regionali, con l’intento di realizzare un evento diffuso di arte e bellezza, si è rivelato un’efficace strategia di rilancio del territorio, mettendo particolarmente in luce il fascino e la bellezza di alcune delle sue sedi più rappresentative. Come sostiene l’Assessore alla Cultura della Regione Abruzzo De Fanis: “si tratta di un importante occasione per mettere in mostra i nostri talenti artistici e per valorizzare e pubblicizzare le bellezze del territorio”.