La lunga e triste ‘damnatio memoriae’ di Michail Gorbaciov

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La lunga e triste ‘damnatio memoriae’ di Michail Gorbaciov

24 Giugno 2011

Nella fotografia più degna di nota delle tante scattate al gala che si è tenuto per celebrare il suo ottantesimo compleanno, Mikhail Gorbaciov sembra più basso e tondo di come appariva al meglio di sé, quando era una delle persone più importanti del pianeta. Oggi è un uomo enigmatico che sorride solo a metà; sembra anche trasandato e probabilmente poco sicuro di sé.

Naturalmente, si tratta di  impressioni amplificate dal fatto che nella foto in questione quello che una volta era il Segretario Generale del Partito Comunista dell’Unione Sovietica cinge il suo braccio attorno a Sharon Stone. L’attrice indossa un abito attillato color champagne e sfoggia un rossetto rosso brillante. Sorride vistosamente. Con i suoi tacchi supera Gorbaciov in altezza di almeno quindici centimetri, cosa che sicuramente distoglie l’attenzione dalla sua aura autorevole.

A dire il vero, è passato molto tempo ormai da quando Gorbaciov aveva un aspetto autorevole. In realtà, tutto ciò che riguardava la sua sfavillante festa di compleanno gridava “celebrità di serie B”. La Stone non prende parte a un film di primo piano da un bel po’; e così neppure Kevin Spacey, che ha presentato l’evento al fianco dell’attrice. Tra i partecipanti c’erano anche Goldie Hawn, Arnold Schwarzenegger, Ted Turner, Shirley Bassey e, mi duole dirlo, Lech Walesa.

Il gala era ufficialmente un’occasione di raccolta fondi per la Fondazione “Raissa Gorbaciova”, che contribuisce a reperire fondi per la cura dei bambini malati di cancro. Tuttavia la serata è servita soprattutto a sottolineare la stranezza di come si è ridotto Gorbaciov. Ecco l’uomo che aveva lanciato la “glasnost” e la “perestroika”, che aveva sovrinteso allo smantellamento dell’impero Sovietico e quindi della stessa Unione Sovietica, uno degli statisti fondatori della Russia moderna – e tuttavia la sua festa di compleanno si è tenuta nella Royal Albert Hall di Londra, in mezzo a gente che sapeva a malapena chi fosse.

E non è stato un caso: a vent’anni dalla dissoluzione dell’URSS, la Russia ha un sentimento ambivalente, nella migliore delle ipotesi, quando si parla di Gorbaciov. Lungi dall’essere osannato come un eroe, è soprattutto ricordato come un leader disastroso, sempre che sia ricordato. Certo è ricordato per aver lanciato una nuova era di apertura fatta di libertà, impensabili negli anni ’80, ma in Russia è anche ritenuto responsabile per il collasso economico degli anni ’90. (Fine prima puntata. Continua…)

Tratto dalla rivista Foreign Policy

Traduzione di Davide Tentori