L’ultimo campanello d’allarme per lo “Zar Putin”

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L’ultimo campanello d’allarme per lo “Zar Putin”

05 Dicembre 2011

I dati preliminari degli spogli elettorali confermano la vittoria del partito di Putin con circa il 49.54%  di voti. Questo risultato non è tuttavia sufficiente per ottenere la maggioranza costituzionale nella Duma. Dopo le ultime elezioni nel 2007, con il 64% di voti, “Russia Unita” contava ben 315 seggi su 450 ( ¾ del Parlamento) ma, se i risultati degli spogli resteranno invariati, nella prossima legislatura avrebbe solo 238 seggi contro i 212 dell’opposizione. Mentre 77 deputati in meno comportano minime conseguenze a livello esecutivo (la maggioranza assoluta è necessaria solo per emendamenti della Costituzione), il voto riflette un importante cambiamento nella societá russa.

Il 50% puó non sembrare un risultato soddisfacente, ma secondo i parametri della “democrazia gestita” di Putin, nasconde un’allarmante sconfitta. Il declino nel sostegno popolare riflette infatti un crescente malcontento tra gli elettori. Il voto di domenica scorsa è da interpretare come una protesta innescata da un errore fatale di Putin: l’annuncio del suo ritorno come Presidente e Medvedev Primo Ministro il 24 Settembre scorso. Nell’arco di tempo trascorso dal 24 settembre al 4 dicembre è cosí cresciuto il senso di alienazione politica nella popolazione. Specialmente le  giovani generazioni sono deluse e scoraggiate dal gioco delle parti ai vertici del potere.

In alcune regioni “Russia Unita” ha ottenuto risultati inferiori rispetto alla media nazionale: 33.73% San Pietroburgo e 32.22% nella regione di Mosca. Le percentuali piú alte si riscontrano peró nel Nord Caucaso, con il 99.48% in Cecenia dove “Russia Unita” ottenne il 107% nel 2007. Quest’ultimi dati insieme ad altri esempi confermano casi di frodi elettorali. L’organizzazione Golos, un osservatore elettorale indipendente, ha infatti denunciato 7000 brogli Domenica 4 Dicembre. Il governo ha adottato una linea dura contro queste accuse: alcuni hacker hanno attaccato i siti web dei principali giornali di opposizione, tra cui Novaya Gazeta, il sito di Golos e la mappa virtuale per denunciare i brogli. La Direttrice stessa di Golos è stata trattenuta dalla polizia all’areoporto di Sheremetevo e liberata solo dopo la consegna alle autoritá del suo computer portatile.

Criticare Putin peró non è la soluzione ai problemi attuali della Russia. Fra tanti elementi inquietanti, troviamo l’aumentare di sentimenti nazionalistici che incitano alla violenza etnica mentre i movimenti separatisti caucasici costituiscono una bomba ad orologeria di un conflitto solo temporaneamente congelato. Nonostante il concetto di “democrazia gestita”, il merito di Putin è aver tenuto il paese unito preservando la Federazione, ma corruzione, disoccupazione ed immigrazione stanno creando gravi piaghe nella societá. Se non verranno risolti entro i prossimi 5 anni, questi problemi potrebbero causare un collasso dell’intero Paese o la salita al governo di partiti estremisti o revancisti (i comunisti hanno ottenuto un buon risultato). La prossima legislatura rappresenta quindi una sfida per Putin e la sua amministrazione: bisogna sperare che la relativa sconfitta di “Russia Unita” costituisca l’ultimo campanello di allarme per adottare le riforme necessarie evitando che la Russia scivoli in una crisi ancor piú grave.