Merkel e Sarkozy: un “nuovo trattato” per ridisegnare l’Europa

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Merkel e Sarkozy: un “nuovo trattato” per ridisegnare l’Europa

06 Dicembre 2011

L’asse franco-tedesco, con l’intenzione di ri-tracciare le linee guida dell’Unione europea, pensa ad una revisione del trattato Ue. Lo ha annunciato oggi il presidente Sarkozy in una conferenza stampa congiunta con il cancelliere tedesco. I due auspicano la partecipazione dei 27 membri dell’Eurozona “perché nessuno si senta escluso”, ma se non sarà possibile si procederà con i 17 più l’eventuale aggiunta di Stati “volontari”.

Si andrà avanti verso la revisione del trattato fino al mese di marzo e la ratifica avverrà all’indomani delle elezioni presidenziali francesi ad aprile. Una “lettera dettagliata” verrà inviata al presidente dell’Ue a Bruxelles, Herman Van Rompuy in vista del Consiglio Europeo previsto per giovedì e venerdì.

“Vogliamo sanzioni automatiche per i Paesi che non rispetteranno la regola del deficit al 3% del Pil”. Lo ha affermato Sarkozy nel corso della conferenza sottolineando inoltre la necessità che tutti gli Stati membri dell’Unione monetaria inseriscano nelle rispettive Costituzioni una norma sul pareggio del Bilancio. L’ultima parola riguardo le sanzioni imposte dalla commissione europea, come afferma la portavoce del governo, resterebbe comunque ai governi nazionali.

In  sostituzione dell’EFSF, l’introduzione del meccanismo europeo di stabilità, prevista per il 2013, potrebbe essere anticipata al 2012. È stata poi avanzata la proposta per cui le decisioni al suo interno non verranno più prese all’unanimità ma piuttosto a maggioranza qualificata.

La Merkel e Sarkozy sottolineano che per frenare la crisi dei debiti sovrani bisogna “agire il più presto possibile” sulla base di un accordo franco-tedesco “aperto – anche – a tutti gli altri”. Sarkozy ha inoltre precisato che le condizioni di Paesi come l’Italia o la Spagna sono ben diverse da quella della Grecia: “Non possiamo paragonare una grande economia  come quella italiana, o quella spagnola, a quanto è successo in Grecia”.