Vendola o Jobs? SeL faccia pace con se stessa
12 Ottobre 2011
di redazione
Stamattina i romani si sono svegliati e uscendo per strada hanno trovato dei grandi cartelloni pubblicitari con il logo di Sinistra ecologia e Libertà e un (patetico e fuori tempo massimo) saluto a Steve Jobs ("ciao Steve"). Grande scompiglio e sconvolgimento su Facebook e i social network con gli elettori di sinistra e ultrasinistra, gli antagonisti e i movimentisti, tutti a chiedersi come mai il grande capo, Nikita, potesse mai aver approvato una roba del genere, l’estremo saluto all’uomo che sicuramente ha cambiato la storia dell’informatica ma che al tempo stesso resta comunque l’incarnazione dei nuovi padroni del web. Ma com’è possibile, si sono chiesti in tanti, che il Vendola che si scaglia un giorno sì e l’altro pure contro il "dominio della tecnica" nei salotti televisivi poi viene a raccontarci quant’era bravo e buono mr. Jobs? E infatti puntuale è arrivata la smentita: "Il genio di Steve Jobs ha cambiato in modo radicale, con le sue invenzioni, il rapporto tra tecnologia e vita quotidiana. Tuttavia fare del simbolo della sua azienda multinazionale – per noi che ci battiamo per il software libero – un’icona della sinistra, mi pare frutto di un abbaglio. Penso che il manifesto della federazione romana di SEL, al netto del cordoglio per la scomparsa di un protagonista del nostro tempo, sia davvero un incidente di percorso". E va bene che gli incidenti possono capitare e che il percorso della sinistra italiana è sempre stato irto di ostacoli, ma ci chiediamo ed estendiamo la domanda agli aderenti della Federazione romana di SeL: o non avete capito un tubo del Vendola-pensiero o non avete capito un tubo di chi era mr. Jobs. Come dire, cari amici romani di SeL, fate pace con voi stessi.