Per vincere Napoli si deve puntare sui problemi della città

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Per vincere Napoli si deve puntare sui problemi della città

24 Maggio 2011

Ad una settimana dal voto del 29 e 30 maggio continua la battaglia senza esclusione di colpi tra il candidato Pdl Gianni Lettieri e il candidato Idv Luigi De Magistris, tra scambi di accuse e proclami di cambiamento. Dopo il primo assaggio di martedì scorso a Ballarò, immediatamente dopo i risultati del primo turno, i due aspiranti alla poltrona di Palazzo San Giacomo sono ritornati a confrontarsi davanti alle telecamere di Sky tg24 e della trasmissione “In mezz’ora” condotta da  Lucia Annunziata. In entrambe le occasioni non sono mancati i colpi bassi tra i due candidati: “Ti sei fatto accompagnare da Cosentino che è accusato di associazione per delinquere di stampo camorristico”, ha accusato De Magistris, "è il coordinatore regionale del Pdl, c’è un giudizio in corso, aspettiamo che sia giudicato dai giudici", ha risposto Lettieri, che rincara la dose accusando l’avversario di aver condotto “inchieste che sono state dei flop a spese dei contribuenti”. Al di là delle reciproche accuse, incentrate a dire il vero su toni poco piacevoli e già viste e sentite nei giorni precedenti la prima tornata elettorale, sono stati numerosi i temi bollenti affrontati dai due aspiranti sindaci di Napoli, tra cui in primis quelli legati alle emergenze del capoluogo campano: rifiuti, lavoro e sicurezza.

Per il candidato Pdl, ma non solo, la questione rifiuti è una priorità assoluta e secondo molti osservatori sarà proprio sulla soluzione della crisi che Lettieri e De Magistris si giocheranno l’elezione. I risultati della gestione dell’emergenza da parte della precedente amministrazione sono innegabili e sotto gli occhi di tutti: il problema, che si protrae oramai da 17 anni, non è mai stato affrontato con piglio deciso da un centrosinistra che ha dimostrato ampiamente la sua incapacità e inefficienza nel governare. Proposte semplici, ma risolutive appaiono quelle presentate da Gianni Lettieri: raccolta differenziata porta a porta arrivando ad una percentuale del 50% in 10 mesi, meccanismi di premialità per i cittadini virtuosi e realizzazione dell’ inceneritore di Napoli est, idea che viene difesa a spada tratta dal candidato del centrodestra. Passaggio cruciale è l’attribuzione della responsabilità dell’emergenza rifiuti al sindaco, che metterà fine, una volta per tutte, ad un sistema di commissariamento iniziato nel lontano 1994 e che non ha mai portato ad una soluzione immediata (men che meno di ampio respiro) all’emergenza. In merito al ruolo dell’ ex direttore del Dipartimento della Protezione Civile Guido Bertolaso, che sta dando diverse indicazioni su come affrontare la questione dei rifiuti, Lettieri precisa che “non sarà assessore all’Igiene Urbana del Comune di Napoli, ma avrà un ruolo di consulente in materia di rifiuti". Già da ora, fa sapere Lettieri, "sta dando preziosi consigli, dato il suo impegno nel 2008”. Ma non basta ripulire le strade, occorre un piano integrato di gestione dei rifiuti, investendo seriamente nella riduzione, nella differenziata e nel recupero.

Non ci sono però solo i rifiuti tra i temi cruciali della campagna elettorale di Lettieri, che punta anche sulla necessità di sfruttare l’ immagine del capoluogo della Campania come “unica metropoli del Sud”, creando un patto con Roma per la creazione di un grande distretto turistico. Napoli, una delle città a maggior densità di risorse culturali e monumenti nel mondo, è protagonista di un degrado culturale di proporzioni spaventose, dovuto ad anni di cattiva amministrazione. Priorità dovrà essere il rilancio del turismo, settore fortemente vessato a causa dell’emergenza rifiuti, e  la promozione dell’inestimabile patrimonio artistico e culturale della città che, ove accortamente valorizzato, può rappresentare una risorsa economica capace di contribuire in maniera determinante alla ripresa non solo del capoluogo partenopeo, ma dell’intera Regione. Un forte contributo verrà dato anche alle imprese mediante “4 miliardi di investimenti pubblici e la creazione di una banca a vocazione territoriale per il microcredito alle piccole imprese di Napoli”. Ma Gianni Lettieri si spinge oltre, promettendo “2 mila posti in due anni”. In sostanza: far ripartire un’intera economia. Sembra impossibile, ma a detta di Lettieri non lo è, basta che ci sia la volontà politica di prendere decisioni che segnino una svolta radicale con l’inerzia del passato.  

Inevitabile è un forte impegno per la sicurezza. Per il candidato del centrodestra è indispensabile garantire la massima protezione ai cittadini realizzando una rete di telecamere di sorveglianza, non soltanto nei punti nevralgici della città, ma anche nelle zone periferiche, che andranno integrate con l’impegno delle forze dell’ordine:  "Darò il via a una task force di 250 vigili urbani per garantire massima tranquillità nei quartieri", è la proposta di Lettieri. Sicurezza e vivibilità vanno di pari passo e solo questo binomio inscindibile può garantire una qualità della vita che ora a Napoli sembra essere arrivata ai minimi storici.  

In vista dell’imminente voto della prossima settimana la sfida è dunque tutta incentrata sui programmi, come forse avrebbe dovuto essere in misura maggiore sin dalle prime battute della campagna elettorale. Al di là delle recriminazioni, adesso l’obiettivo è convincere i cittadini della validità delle proposte messe in campo. E se Lettieri sarà in grado di raccogliere la fiducia dei napoletani sulla realizzazione dei punti presentati, allora la vittoria al ballottaggio sarà sicuramente più vicina. Ma non sarà comunque facile conquistare una città martoriata da anni di emergenze che spera, indipendentemente da chi salirà a Palazzo San Giacomo, di assistere ad un cambiamento che riporti Partenope agli antichi fasti. Quelli che qualcuno ha dimenticato e qualcun altro addirittura non ha mai conosciuto. Fatte tutte le dovute considerazioni, agli elettori l’ultima parola.