Rajoy vs Rubalcaba: il candidato del Partido Popular vince il duello tv

Banner Occidentale
Banner Occidentale
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Rajoy vs Rubalcaba: il candidato del Partido Popular vince il duello tv

Rajoy vs Rubalcaba: il candidato del Partido Popular vince il duello tv

08 Novembre 2011

La prima e l’ultima tenzone televisiva tra Mariano Rajoy, il candidato del Partido Popular e favorito alle prossime elezioni del 20 Novembre, e Alfredo Perèz Rubalcaba, candidato del Psoe, il partito socialista spagnolo, ha avuto luogo ieri. Due ex-ministri degli interni a confronto. In palio la guida della Spagna per la prossima legislatura.

Il sondaggio online a caldo di ieri sera sul sito del quotidiano liberal-conservatore, El Mundo (per chi non lo sapesse, di proprietà di Rcs) decretava la vittoria di Mariano Rajoy.

Il dibattito politico più visto al mondo nella storia della nazione iberica. Italia e Portogallo con l’esclusiva. Più di cento reti spagnole collegate in diretta. Un vero show. Glaciale e austera lo studio, pulita la conduzione del dibattito organizzato dalla Academia de las Ciencias y las Artes de Televisión e  moderato dal suo presidente Campo Vidal.

Apertura dei candidati, e poi tre blocchi da venti minuti: economia e lavoro, questioni sociali (pensioni, sanità, educazione) e in ultima battuta temi a scelta dei candidati tra i quali terrorismo, politica estera e legislazione per l’omosessualità. Infine una chiusura di tre minuti per candidato.

Rajoy ha ostentato tranquillità, nonostante il legittimo tentativo di baruffa del suo opponente socialista. I sondaggi danno il PP al 47% dei voti, a un passo dalla maggioranza assoluta.

Moltissime le tematiche affrontate nel dibattito, ma senza dubbio i temi economici hanno tenuto banco. In piena crisi del debito europea – e con il timore fondato che dopo l’aggressione in corso nei confronti dell’Italia, i mercati si mettano ad aggredire la Spagna – l’economia spagnola vive una sua congiuntura particolarmente difficile.

Disoccupazione al 20%, con un tasso di disoccupazione giovanile al 45%. Più di cinque milioni di spagnoli senza lavoro. Debito in esplosione, deficit alto. Spesa amministrativa fuori controllo. E poi quegli effetti della bolla immobiliare che tardano a scomparire, soprattutto nel settore bancario, ancora molto esposto.

Prestito interbancario fermo. Accesso al credito per le imprese molto difficile. Insomma, il teorema "it’s the economy, stupid!" ha calzato a pennello anche in questo dibattito, e non è un caso che i due contendenti abbiano deciso di affrontarlo subito, entrando subito in medias res.

A pesare nella scelta dell’ordine dei blocchi certamente anche l’orario: il dibattito è iniziato alle 22:00 e gli staff dei due candidati avranno voluto affrontare le tematiche economiche prima che ‘los mayores’, i vecchi andassero a dormire.

Il punto forte del primo blocco: l’occupazione e spesa pubblica. L’ex ministro Socialista, Rubalcaba, ha giocato d’attacco, accusando il programma di Rajoy di voler mettere mano ai contributi di disoccupazione, oggi fonte di reddito per milioni di spagnoli disoccupati.

La drammaticità della situazione economica è tale che in casa socialista temono che, qualora i Popolari vincessero le elezioni (ormai dato quasi per scontato, la sola variabile è di quanto), il PP cambi la legislazione lavorativa introducendo maggiore flessibilità, eleminando lentamente la contrattazione collettiva centrale.

E poi il tema della spesa pubblica e della tassazione. Rubalcaba ha proposto la versione iberica del ‘tax-and-spend’, dicendosi favorevole a una tassa ad-hoc sulle grandi fortune e a una tassa sulle banche per far fronte al crescente debito.

Sui punti, Rajoy ha sempre spedito al mittente – calmo, a tratti meno efficace verbalmente rispetto al suo sfidante socialista ma in volto certo di avere la vittoria mezza in tasca – sottolineando che la Spagna ha un problema di spesa pubblica fuori controllo, e che l’imposizione di nuove tasse non ha mai risollevato alcuna economia in difficoltà.

Nel secondo blocco (quello in cui Mariano Rajoy ha convinto di più) si sono toccati i temi di sanità, pensioni e educazione. Il candidato Popolare ha accusato il governo socialista di aver congelato le pensioni per far fronte alla crisi e ha rilanciato su un’educazione nazionale che favorisca il merito, mobilità sociale e che restituisca autorità all’insegnante.

Nel terzo blocco, un po’ di diatriba sulla legge sui matrimoni omosessuali (Rubalcaba ha cercato di azzuffarsi con Rajoy sui ‘derechos’ ma il candidato PP ha saputo mantenere la calma, richiamando la sua intenzione di voler attendere il risultato del ricorso in Corte suprema, ove il PP ha portato la legge sull’omosessualità). 

Il candidato PP ha inoltre ricordato come all’epoca dell’approvazione della legge sui matrimoni omosessuali da parte socialista, egli stesso avesse proposto all’oggi uscente primo ministro José Luis Rodriguez Zapatero una versione morbida che non contemplasse il termine ‘matromonio’ e che regolasse, su modello tedesco, l’unione di coppie omosessuali.

Infine politica estera, portata in campo da Popolare Rajoy, il quale si è detto convinto della necessità di far valere l’interesse nazionale in sede europea e di voler ridiscutere la politica agricola comune. Piccola battuta sulla ‘alliancia de civilizaciones’, la formuale socialista per far ‘pace’ con i musulmani, che Rajoy ha stigmatizzato con "non commento neanche".

Finale comune contro il terrorismo Eta e poi tre minuti di chiusura finale dei due contendenti. Il 20 Novembre sparemo chi vincerà, benché l’esito sembri già scritto, salvo tragici imprevisti. Purtroppo in Spagna non può mai stare tranquilla fino in fondo: l’attentato alla stazione di Atocha del 2004 insegna.