Richiesta di rinvio a giudizio per Berlusconi nell’ambito dell’inchiesta Unipol-Bnl

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Richiesta di rinvio a giudizio per Berlusconi nell’ambito dell’inchiesta Unipol-Bnl

15 Settembre 2011

A neanche 24 ore dall’approvazione della manovra sul presidente del Consiglio,Silvio Berlusconi, si addensa una nuova nube giudiziaria. Il Gip di Milano, Stefania Donadeo, ha infatti ordinato al pm di Milano di formulare la richiesta di rinvio a giudizio per Berlusconi. L’accusa è di concorso in rivelazione di segreto d’ufficio nell’ambito della fuga di notizie sull’intercettazione tra Piero Fassino e Giovanni Consorte, risalente ai tempi della scalata di Unipol alla Bnl. In precedenza lo stesso pm aveva chiesto l’archiviazione per il presidente del Consiglio, ma il gip, non accogliendo la richiesta aveva fissato per lo scorso luglio l’udienza utile a far discutere le parti.

Di oggi è quindi la notizia della disposizione di imputazione coatta per Berlusconi; ora il pm dovrà formulare la richiesta di processo che poi verrà presentata al Gup che avrà il compito di esaminarla. La vicenda in questione riguarda il passaggio di mano dell’ormai celebre intercettazione “abbiamo una banca” tra Fassino e Consorte, per cui è già a processo il fratello del premier, Paolo Berlusconi. Il testo della conversazione venne infatti pubblicato sulle colonne del Giornale il 31 dicembre del 2005, quotidiano diretto in quel periodo da Maurizio Belpietro (attualmente direttore di Libero), che è a sua volta iscritto nel registro negli indagati.

Secondo l’accusa l’intercettazione venne ‘rubata’ dai computer della Procura di Milano quando ancora erano in corso le indagini, motivo per cui doveva rimanere segreta. Va ricordato poi come nell’ambito della stessa vicenda sia già stato condannato con rito abbreviato l’imprenditore Fabrizio Favata e abbia patteggiato Roberto Raffaelli (all’epoca titolare dell’azienda che si occupava delle intercettazioni). Da quanto emerso finora i due si sarebbero recati nella villa di Arcore alla vigilia di Natale del 2005 con l’intenzione di far ascoltare il nastro con l’intercettazione al Premier. Da qui l’accusa di concorso nella rivelazione del segreto d’ufficio. Nel caso in cui il gup accoglierà la richiesta, Berlusconi si troverà a dover affrontare un altro processo a Milano dopo quelli sui casi Ruby, Mediaset, Mediatrade e Mills.

Non si sono fatte attendere le prime reazioni. “Dobbiamo leggere ancora il provvedimento, ma a Milano nulla mi stupisce. È una decisione infondata, tra l’altro c’è una conclamata incompetenza territoriale” ha dichiarato Niccolò Ghedini, legale del presidente del Consiglio. Anche Il direttore di ‘Libero’ ed ex direttore del Giornale Maurizio Belpietro, si è detto “sopreso, anche perchè fino a questo istante non ne sapevo proprio nulla, lo sto apprendendo ora”.