Al congresso di Campobasso vince Lepore sostenuto da Iorio e Di Giacomo
27 Febbraio 2012
Dopo le tante polemiche che hanno accompagnato la fase pre-congressuale, l’assise del Pdl provinciale di Campobasso che si è tenuta lo scorso sabato ha visto la conferma di Pierluigi Lepore alla carica di coordinatore locale del partito. Nessuno scossone, nessun altra lista presentata, nessuna frattura (almeno nei numeri) interna al partito. Chi chiedeva discontinuità nella guida del Pdl a Campobasso e aveva ipotizzato di presentare una lista autonoma con cui sfidare i vertici attuali, non ha dato seguito alle parole e non ha concesso nemmeno la possibilità di giocarsela sui numeri.
Tutto è rimasto sulla carta. Troppo forte il consenso che gli attuali vertici del partito – in primis il presidente Michele Iorio e, insieme a lui, il coordinatore regionale del Pdl Ulisse Di Giacomo – riescono a ottenere sul territorio, troppo confuso il progetto avanzato da qualcuno per tentare di mettere in discussione Lepore. I numeri congressuali sono stati chiari: su circa 2.300 aventi diritto al voto (vale a dire gli iscritti al partito nella provincia di Campobasso) in 750 sono andati a votare per rieleggere proprio Lepore. Il 30 per cento del totale, un dato che – secondo i vertici del Pdl molisano – significa semplicemente che c’è stato un “clamoroso successo di partecipazione”. In nessun altra assise del Pdl sono stati fatti registrare simili percentuali, soprattutto alla luce del fatto che in questo caso di lista da votare ce n’era solo una e recarsi al voto significava solo ratificare la nomina di Lepore. Lo “zoccolo duro” del partito si è stretto compatto intorno all’attuale gruppo dirigente riconfermandolo alla guida del Pdl.
Un compito non facile, quello di condurre il partito in questa delicata fase di transizione. Sì, perché il primo partito regionale è in un passaggio storico molto complicato da gestire. Inevitabilmente, le dinamiche interne al Pdl a livello nazionale si riflettono sui rappresentanti locali: c’è così chi cerca di smarcarsi per esigenze di visibilità, chi spera in un posto in prima fila per puntare tutto sulla candidatura alle prossime Politiche, chi manovra di nascosto per assicurarsi una propria fetta di potere. La vittoria di Lepore, per ora, ha “congelato” le polemiche. Tutti quelli che nelle ultime settimane hanno alzato la voce e hanno chiesto spazio più per una questione di giochi di potere che perché avessero realmente un progetto alternativo da proporre, di spazio non ne hanno avuto. Anzi, con questa vittoria, Iorio e Di Giacomo hanno dimostrato che quando una minoranza non si fonda su solidi principi ideali non può che auto delegittimarsi agli occhi degli elettori.
Ora l’attenzione si sposta a Isernia, perché sabato il congresso provinciale si terrà lì. La situazione, anche alla vigilia dell’assise, rispetto a quella che si respirava a Campobasso è più complessa: qui le voci fuori dal coro la lista l’hanno annunciata e poi presentata sul serio. Quindi, a sfidare l’attuale coordinatore provinciale, il presidente della Provincia Luigi Mazzuto, ci sarà Alessandro Altopiedi, suo attuale vice nel coordinamento e uomo dell’assessore regionale alla Sanità, Filoteo Di Sandro. In casa Pdl, però, c’è molta più tranquillità, anche davanti a una sfida sui numeri che metterà in chiaro gli equilibri interni. Mazzuto può contare sul sostegno del governatore Iorio (che a Isernia ha il suo “feudo” elettorale), del coordinatore regionale Di Giacomo e dell’europarlamentare Aldo Patriciello. Tre nomi che dovrebbero bastare a garantirne la rielezione.