“Occorre una straordinaria coesione del partito e della maggioranza”

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“Occorre una straordinaria coesione del partito e della maggioranza”

26 Settembre 2011

"Ora servono misure per la crescita e per la riduzione del debito pubblico. Visto che si tratta di misure straordinarie, occorre una straordinaria coesione del partito e di tutta la maggioranza. Si trovi il luogo, la camera di compensazione in cui governo, partito e gruppi parlamentari possano condividere idee e proposte". In vista dell’annunciato decreto sulla crescita, predica compattezza il vicecapogruppo al Senato del Pdl, Gaetano Quagliariello: "Chiunque in questo momento opera strappi se ne assumerà le conseguenze. Quel che non dobbiamo fare è rimanere a metà del guado: per non perdere gli elettori e anche l’anima".

Una camera di compensazione, dice: una cabina di regia a Palazzo Chigi? Non più tutto nelle mani del ministro Tremonti, insomma…

Non mi piacciono le sigle, né quello che dico può avere una valenza punitiva. Lo stesso Tremonti ha detto che serve un’azione straordinaria, per cui ci vuole una coesione straordinaria.

Tremonti che ora non è molto amato nella maggioranza: Scilipoti ha parlato di sfiducia…

In questa situazione mi sembra fisiologico: nessun ministro dell’Economia, in questo momento, potrebbe essere particolarmente amato.

Confindustria ha indicato i "suoi" cinque punti su cui intervenire, dal fisco alle pensioni…

Ma sì, questi sono i titoli di testa, poi bisogna vedere come si entra dentro alle materie.

Come ci entrerete nel vostro decreto?

Non posso dire nulla per ragioni di metodo: se si chiede coesione, finché non c’è una discussione collettiva nessuno deve fare fughe in avanti.

Gli imprenditori vi danno una settimana per agire…

Tutti i consigli vanno ascoltati, ma una cosa sono i consigli e un’altra gli ultimatum. Più che dare ultimatum, Confindustria dovrebbe dire cosa sarebbe accaduto in una situazione economica del genere con le regole della vecchia politica: ci sarebbero voluti tre diversi governi per fare una manovra da oltre 50 miliardi! E da vicecapogruppo posso dire che per operazioni di questa portata c’è bisogno di chi la maggioranza la tiene in riga: cosa molto più difficile in un governo di larghe intese o in un esecutivo degli editorialisti.

Si riferisce agli inviti alle dimissioni del premier di vari editorialisti…

Qui il problema non è trovare una soluzione miracolistica: via Berlusconi tutto si risolve. No, la vicenda del Paese ha una sua fisiologia e Berlusconi è stato legittimamente votato. Ovvio poi che la vicenda del centrodestra non può fermarsi qui, ma le cose hanno tempi fisiologici e Berlusconi è il primo a esserne consapevole.

Tempi che magari si possono accelerare: Formigoni chiede primarie entro gennaio, per esempio…

Abbiamo avuto un centrodestra che si è sviluppato intorno a un carisma eccezionale. E’ evidente che se si presentasse una stagione in cui il carisma non ha più lo stesso ruolo, sarebbe necessario trovare regole diverse per la vita interna del Pdl. Ed è quanto Alfano sta già facendo. Ma per farlo non c’è bisogno di accettare la caccia all’uomo che si è sviluppata in questi giorni.

Alfano ha annunciato la disponibilità del Pdl a cambiare legge elettorale. Quale legge vorreste?

E’ chiaro che quest’atteggiamento è stato assunto perché c’è un’iniziativa referendaria che ha funzione di stimolo. Credo che la legge che abbiamo sia imperfetta, ma non da criminalizzare. Sono due gli aspetti da rivedere: ci vuole un maggiore legame tra candidati e territorio e un sistema che lasci tendenzialmente nelle mani dei cittadini la scelta del governo, ma senza creare un bipolarismo obbligatorio. Ma la discussione è ancora all’inizio.

(Tratto dalla Stampa)