I costi della politica, un braccio di ferro continuo

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I costi della politica, un braccio di ferro continuo

23 Novembre 2011

Dopo giorni di tribolazioni e riflessioni Michele Iorio ha deciso: ha firmato il decreto di nomina e ha poi presentato alla stampa i sei assessori regionali, tutti eletti, nessun esterno. Una Giunta regionale snella, composta da soli sei esponenti politici, quasi tutti volti noti della politica regionale e con abbondante esperienza di governo alle spalle. La cabina di comando della Regione per i prossimi cinque anni sarà nella mani, oltre che del presidente, di Gianfranco Vitagliano, Angela Fusco Perrella, Filoteo Di Sandro, Antonio Chieffo, Luigi Velardi e Michele Scasserra. Saranno loro ad attuare il programma di governo che, secondo quanto ha annunciato Iorio, sarà concentrato attorno a pochi essenziali punti: rilancio dell’occupazione, un nuovo statuto regionale, la riduzione del numero dei consiglieri e delle auto blu, l’eliminazione dei vitalizi. Tutto con un minimo comune denominatore: la lotta agli eccessivi costi della politica.

Ora, tralasciando gli aspetti di merito che hanno portato alla loro investitura (dato che alcuni dei neo assessori facevano già parte della vecchia Giunta, non proprio premiata dai cittadini alle elezioni), possiamo fare alcune valutazioni sull’operato del Governatore in questa prima fase.

Le urne gli hanno suggerito di cambiare passo. Rispetto alla scorsa legislatura regionale, in cui molto tempo era stato perso per difendersi dagli attacchi dell’opposizione sul piano scivoloso degli eccessivi costi della politica, un primo segnale è stato lanciato: l’organo di governo regionale sarà composto da soli sei assessori, tutti già eletti in Consiglio. Peseranno meno sulle casse pubbliche perché non dovranno essere erogati altri stipendi per eventuali assessori esterni. Costeranno meno anche perché avranno bisogno di un numero minore di personale, uffici e auto blu. Ecco, le auto blu, il simbolo dei “privilegi” della classe politica. Quello su cui si potrebbe intervenire, anche con un provvedimento immediato, è il taglio del servizio automobilistico gratuito. Siamo sicuri che questo, insieme ad altri accorgimenti, sarebbe apprezzato dalla gente perché percepito come un segnale di reale cambiamento.

In questo senso va anche la prima mozione depositata in Consiglio nel corso di questa X legislatura regionale. È firmata da Filippo Monaco, neo consigliere di Sel, e chiede di ridurre la possibilità di utilizzo di auto blu ai soli presidenti della Giunta e del Consiglio ed esclusivamente per i viaggi istituzionali fuori Regione. E se la maggioranza la sostenesse? Potrebbe essere un modo per aprire all’opposizione su un tema tanto sentito e accelerare sulle riforme.

Con la nuova Giunta a sei, inoltre, la percezione dell’opinione pubblica viene indirizzata verso una azione politica più “agile”, che può contare su una macchina più “snella ed essenziale” come ha auspicato il coordinatore regionale del Pdl, Ulisse Di Giacomo. Una politica “sparpagliata” su una marea di poltrone pubbliche dà una sensazione di “occupazione”. Mentre pochi posti appaiono poco ingombranti e portano il cittadino a immaginare pragmatismo nell’azione politica.

Una delle controindicazioni del taglio alla Giunta è il doverlo spiegare a chi, dalla Giunta, è rimasto fuori. Questo sarà un problema con cui il presidente Iorio dovrà fare i conti sempre: la riduzione dei costi della politica non può andare a braccetto con la volontà di accontentare tutte le forze politiche che hanno vinto le elezioni. Qualcuno dovrà rinunciare a qualcosa e il metodo per la scelta di chi sarà penalizzato non può che essere quello del numero di consensi ottenuto. Più voti, maggiore investitura popolare, più chance di rappresentanza al governo. Per adesso è l’Udeur ad essere rimasto a bocca asciutta e già sono partiti i primi avvertimenti. “Qualche sacrificio lo faccia il partito più grande della coalizione e non i più piccoli” è sbottato un redivivo Clemente Mastella, leader Udeur. Altrimenti, ha aggiunto l’attuale europarlamentare, “ci sarebbe da riconsiderare i rapporti e l’alleanza”. Ci si augura, ovviamente, che Iorio vada dritto per la sua strada e non si fermi a “trattare” posizioni di potere. Con ogni probabilità, a metà mandato, ci sarà un rimpasto di governo, ma ora è meglio non pensarci. L’abilità che è stata richiesta a Iorio dagli elettori è quella di riuscire a governare avendo obiettivi chiari e precisi. I timori di bocciatura da parte dell’elettorato, vissuti durante la notte dello spoglio elettorale, potranno essere per il Governatore un pungolo per non subire ricatti.