Serve un congresso all’insegna del dialogo per rinnovare il Pdl barese

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Serve un congresso all’insegna del dialogo per rinnovare il Pdl barese

31 Gennaio 2012

Al di là di come andrà a finire, il congresso cittadino del Pdl barese del 4 e 5 febbraio sembra destinato a cambiare la struttura e l’impostazione di un partito che fino ad ora ha raccolto sicuramente meno di quanto si sperava. Un partito per troppo tempo governato da logiche controproducenti e che ha subito lacerazioni profonde a causa di incomprensioni e lotte interne, perdendo di vista  il fatto che l’avversario politico sta, piuttosto, all’esterno. Un partito che, suo malgrado, ha consegnato di fatto Bari e la Puglia al centrosinistra.

Oggi si aprono scenari nuovi, grazie alla presenza di due schieramenti con valori simili ma modi differenti di intendere e di fare politica, con problemi comuni ma stili completamente diversi. Questi due schieramenti, per il solo fatto di trovarsi contrapposti in un avvenimento cruciale come quello del prossimo fine settimana, dovranno legittimarsi a vicenda, riconoscendo come all’interno di una stessa formazione possano convivere più persone, più valori e più istanze che unite fra loro costituiscono la premessa più idonea a quella tanto agognata fase di rinnovamento dalla quale i partiti e il Paese non possono prescindere, soprattutto in questa difficile fase.

La speranza è che nei prossimi mesi il Pdl barese viva serenamente questo dialogo e che ciò gli permetta di privilegiare le idee, di alimentare costantemente il progresso del centrodestra cittadino e di garantire che i più meritevoli e i più preparati vadano a ricoprire i ruoli fondamentali sia al suo interno sia nelle istituzioni, dimostrando così che è possibile una politica nuova, aperta ai giovani, incentrata sulla salvaguardia della libertà intellettuale di ciascuno.

In questo modo, il congresso non sarà una lotta interna (l’ennesima) ma un confronto onesto,  rappresenterà un’apertura a forme migliori di convivenza e di aggregazione ed a beneficiarne sarà tutta la comunità. Non ci saranno vinti, solo vincitori.