Che ne sarà dello zoo di Napoli? Il Comune faccia qualcosa
30 Novembre 2011
Lo zoo di Napoli è in uno stato pessimo e rischia addirittura di chiudere. I dipendenti della struttura e gli animali in essa ospitati potrebbero restare a spasso a causa del fallimento della società che gestisce dal 2003 lo zoo. Mentre tutti, in primis le associazioni ambientaliste, chiedono a gran voce una soluzione, a Palazzo San Giacomo sembra che la notizia non faccia eco.
Da circa un mese lo zoo di Napoli ha dichiarato fallimento ed è stato nominato un curatore fallimentare della società Park and leisure. A restare senza lavoro, se non si trovassero i fondi per risanare il bilancio, sarebbero circa cento dipendenti, mentre ben trecento animali dovrebbero essere ricollocati in altri giardini zoologici disposti ad accoglierli.
Non si tratta di storia nuova per lo zoo partenopeo che, fondato nel 1938, già fu dato per spacciato alla fine della guerra. Dopo un lungo periodo di declino, nel 2003 la società di gestione venne dichiarata fallita e dal 2003 ad oggi la struttura è stata curata dal nuovo gestore, collegato con l’adiacente parco di divertimenti Edenlandia. Oggi la nuova crisi, che rischia di essergli fatale. Del resto, a volere la chiusura dello zoo, visto lo stato in cui versa, sono proprio le associazioni animaliste – Lav, Enpa, Oipa, Lega nazionale per la difesa del cane, Lega italiana difesa animali – che hanno scritto al Sindaco Luigi De Magistris chiedendo che non vengano più investite risorse in una struttura che negli anni si è rivelata deludente. Seguendo l’esempio di Torino e Milano, che hanno chiuso i propri zoo, gli animalisti hanno sottolineato che la serrata potrebbe essere la soluzione anche per Napoli: "basta visitarlo – dicono – è un insieme di tristezza e degrado tali che è un’onta per l’amministrazione comunale che speriamo anche in questo vorrà effettivamente rompere con il passato". Diversa la posizione assunta dal commissario regionale dei Verdi Campania, Francesco Emilio Borrelli, e dal segretario cittadino dei Verdi di Napoli, Vincenzo Peretti, che chiedono ai cittadini di sostenere lo zoo con le proprie visite così da consentire anche il sostentamento degli animali.
Di fronte alla questione, ad oggi, il Consiglio Comunale ha dimostrato il più totale immobilismo. Sindaco e Giunta sembrano disinteressarsi sia del destino dei dipendenti che lavorano in questa struttura sia degli animali sotto sfratto, visto che non si è ancora parlato di una soluzione alla vicenda.
Da tempo l’utilità degli zoo è stata messa in dubbio da veterinari e animalisti, che hanno notato come tenere gli animali in cattività non sia né una cosa divertente per il pubblico né lodevole per la detenzione che viene loro inflitta. Il coro dei favorevoli, invece, invoca la presenza degli zoo come luoghi necessari per la protezione della biodiversità. L’Unione Europea ha tentato di regolamentare la questione con la direttiva 22/99, che pur riferendosi al ruolo dei giardini zoologici non sostiene queste strutture, non le benedice e non le assolve.
A prescindere dalle polemiche, è un fatto che lo zoo rappresenta da sempre un luogo in cui passeggiare con i bambini e dove magari apprendere qualcosa sul mondo degli animali. A patto, ovviamente, che essi vengano ospitati nelle migliori condizioni e con il massimo del rispetto per le loro esigenze. A prescindere da tutto, perdere un luogo così sarebbe per Napoli un’ennesima sconfitta. La domanda è se il Sindaco deciderà di intervenire per trovare una soluzione o se resterà, come ha fatto finora, a guardare.