Dibattito sia: la prima giornata con le due “anime” a confronto
05 Febbraio 2012
Ieri alla Fiera del Levante di Bari si è svolta la prima giornata del congresso cittadino del Pdl, la due giorni dedicati ai dibattiti e all’elezione del coordinatore cittadino e del suo vicario. Saltato l’accordo per arrivare uniti al Congresso – lo ricordiamo – il confronto è tra due mozioni. Quella di maggioranza, che fa riferimento all’ex ministro Raffaele Fitto, e quella di minoranza capeggiata dai senatori Gaetano Quagliariello e Antonio Azzolini e dall’ex-sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano, con i consiglieri comunali e circoscrizionali, Filippo Melchiorre, Massimo Posca e Claudio Sgambati, quest’ultimo candidato al coordinamento cittadino. Dall’altra parte, il senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri, di area fittiana, anche lui candidato al coordinamento cittadino del Pdl. Un congresso, dunque, nato all’insegna del confronto, nella speranza che a prevalere sia il rispetto reciproco nella consapevolezza di avere un fine comune: rilanciare il partito partendo proprio dalla rinascita della città di Bari, accantonando una volta per tutte la logica della lotta interna e confrontandosi, piuttosto, a cielo aperto e in maniera democratica.
Dei 6500 tesserati, coloro che fanno riferimento a Fitto sarebbero circa 4 mila. Ma c’è anche una minoranza, non meno importante, che pullula di donne candidate nella lista congressuale e che ha deciso di farsi avanti perché “c’è bisogno di fare comunità e di aprire il partito. Abbiamo sempre subito sconfitte nelle ultime elezioni e nessuno ha pagato il conto, né ha consentito il dibattito”, dicono. In particolare, ha affermato Sgambati, “in un territorio strategico e importante come la città di Bari, il Pdl deve diventare la casa di chiunque abbia il proprio impegno da offrire e il proprio entusiasmo da mettere a disposizione di un progetto e di un programma”. Una consapevolezza che c’è, del resto, anche dall’altra parte: “Da un po’ di anni non ci sono più nuove idee. Non c’è più elaborazione di pensiero e di strategie”, ha affermato D’Ambrosio Lettieri, che ha anche lanciato una stoccata al sindaco Emiliano, presente in sala: “L’utilizzo dei social network ci consegna ad una politica arida e asfittica dove il rapporto con la gente è virtuale e superficiale. Dobbiamo invece scendere in strada per stare accanto alle persone”.
La sala era gremita di parlamentari, consiglieri regionali, provinciali e comunali, iscritti e simpatizzanti. Sono intervenuti, fra gli altri, il coordinatore regionale, Francesco Amoruso, il vice, Antonio Di Staso e il coordinatore cittadino uscente, Emilio Toma. Dopo i loro saluti sono intervenuti il presidente della Provincia, Francesco Schittulli e il sindaco di Bari, Michele Emiliano, per la prima volta presente a un’assemblea del Pdl, ma felice di esserci perché, a suo dire, ne condivide il senso di responsabilità nei confronti del Paese.
“Stop alla monarchia territoriale”, ha dichiarato Mantovano. “Il Pdl deve smettere di essere un circuito chiuso capace solo di dialogare con sé stesso guardandosi allo specchio”. Gli fa eco Quagliariello: “Stiamo vivendo una crisi di civiltà, una guerra senza armi”, dice. “In questa guerra l’Europa ha perso la sovranità e l’Italia si trova ad un crocevia. Di fronte a questa crisi non solo un Governo è dovuto andare via, ma un altro non è potuto nascere. Dunque in questa situazione il Pdl è in mare aperto: sa cos’è, ma non sa dove arriverà. Intanto deve aprire porte e finestre e non rimanere senza voce”. Ha preso poi la parola Melchiorre il quale ha elencato i nomi di coloro che sono usciti dal partito. Li ha elencati per porre l’attenzione sulla mancanza di dialogo interno al partito che non ha permesso di parlarsi e di capire perché queste persone siano andate via. Poi è stata la volta di una voce giovane e femminile, quella di Irma Melini: “Dobbiamo riprenderci Bari, indipendentemente da chi vincerà”, ha affermato.
A chiudere i lavori di questa prima giornata di lavoro congressuale è stato Fitto. Ha ascoltato con attenzione tutti gli interventi, che ha considerato utili spunti di riflessione di cui entrambe le mozioni devono fare tesoro. “Finalmente è iniziato il confronto”, ha detto. “Pertanto chiedo agli amici delle liste di mettere da parte le rivalità che spesso si trasformano in acredine”.
In attesa di conoscere l’esito delle elezioni, il dato importante è che finalmente c’è un dibattito aperto: qualcosa di cui il Pdl, forse, avrebbe avuto bisogno già da diverso tempo. Come si dice, meglio tardi che mai.