“Sulle riforme non possiamo più fallire. Perderemmo ogni credibilità”
08 Febbraio 2012
"Intanto vorrei dire a Di Pietro che noi questi incontri li facciamo per far uscire il tema dal sottoscala, non per restarci…". Parte in quarta Gaetano Quagliariello, vicepresidente dei senatori Pdl e "regista" dei tavoli con i partiti. Ma il punto, lui lo sa, è un altro: riusciranno le forze politiche ad arrivare sino in fondo? "Non abbiamo scelta, se non facciamo le riforme sarà difficile che la politica non venga considerata dagli elettori come superflua".
Andiamo con ordine: com’è andata con la Lega?
"Siamo arrivati a dirci cosa non va dell’attuale legge: non funziona il rapporto eletto-elettore, i finti sbarramenti, le possibili maggioranze asimmetriche tra Camera e Senato…".
E con il Pd?
"Ci troviamo d’accordo su un ‘bipolarismo tendenziale’".
Cioè?
"L’idea di arrivare ad una legge elettorale che abbia come regola il bipolarismo, ma che se produce altri esiti non blocchi il sistema".
Il Terzo polo non sembra entusiasta…
"Lo sforzo è proprio questo: partendo da un principio del genere, capire quale può essere il punto di caduta accettabile per gli altri".
All’Udc non piace nemmeno il ‘no’ alle preferenze.
"A dire il vero è venuto soprattutto da Pd e Lega, noi siamo più ‘laici’, siamo aperti a qualsiasi soluzione che dia più potere di scelta ai cittadini. Su una cosa siamo invece intransigenti: non si può concedere al cittadino la scelte del rappresentante per togliergli quella del governo".
Soluzioni emerse?
"Ce ne sono diverse, è nota la mia preferenza per un sistema spagnolo. Ma, appunto, è solo una preferenza".
Con il Pd si può arrivare a cambiare le istituzioni?
"Sull’agenda ci siamo: regolamenti, riduzione dei parlamentari, riforma del bicameralismo, accrescimento dei poteri dell’esecutivo e riforma dell’articolo 117 per diminuire i contenziosi derivanti dalla materia concorrente Stato-regione".
Senza l’asse col Pd salta tutto?
"Noi siamo partiti con l’obiettivo di fare le riforme con il più ampio coinvolgimento possibile. Nessuno però può avere il potere di veto. Pdl e Pd, in fondo, hanno una scommessa comune: costruire un nuovo assetto bipolare nel quale nessuno si senta ‘punito’".