Continua l’assedio al killer “qaedista” di Tolosa, smentite le voci sull’arresto

Banner Occidentale
Banner Occidentale
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Continua l’assedio al killer “qaedista” di Tolosa, smentite le voci sull’arresto

21 Marzo 2012

Sono state smentite le voci che volevano l’arresto del killer di Tolosa, Mohammed Merah, l’uomo di 24 anni di origini algerine e militante di Al Qaeda. E’ barricato da ore in un edificio non lontano dalla scuola ebraica. La polizia è certa che sia il responsabile dell’attacco di lunedì. Nella scorsa mezz’ora radio Bfm aveva comunicato che l’operazione aveva avuto successo, ma la polizia e l’Eliseo hanno subito smentito l’arresto, e i mezzi di sicurezza nei pressi dell’appartamento sono ancora immobili.

Il giovane era da tempo noto ai servizi d’intelligence francesi come persona vicina ai gruppi islamici più radicali. Fonti dei servizi d’oltralpe riferiscono anche della sua partecipazione attiva ai combattimenti anti-Nato in Afghanistan. Arrestato nel 2010 a Kandahar per reati comuni, evase dal carcere insieme ad un gruppo di Talebani. In base alla ricostruzione del ministro degli Interni Claude Gueant, con il suo attacco alla scuola Ozar Hatorah, Merah intendeva “vendicare i bambini palestinesi”.

Il prologo della giornata odierna si è avuto a partire dalle prime luci dell’alba con il blitz delle forze speciali della polizia francese nell’abitazione del sospettato. Tre poliziotti feriti e momentaneo fallimento dell’operazione, anche e soprattutto a causa dell’intervento di Nicolas Sarkozy. Il presidente della Repubblica ha deciso di bloccare personalmente l’assalto finale delle teste di cuoio, avendo a cuore due obiettivi: catturare vivo l’attentatore ed assicurarlo alla giustizia francese.

Merah si era subito dichiarato disposto a consegnarsi alla polizia. Tuttavia, per un certo lasso di tempo, è subentrata una lunga fase di stallo tra l’attentatore barricato nella sua abitazione e la polizia situata all’esterno dell’edificio. Il killer aveva annunciato la sua volontà di arrendersi alle 14:30.

Qualche ora fa, Sarkozy ha anche tenuto una conferenza stampa all’Eliseo nella quale ha dichiarato: "Il terrorismo non potrà spaccare la comunità nazionale. Dobbiamo essere uniti. La Francia può essere grande solo nell’unità nazionale. Lo dobbiamo alle vittime assassinate e al nostro paese”. Anche François Hollande, candidato socialista alle elezioni presidenziali, ha espresso oggi il suo “sollievo per l’identificazione e la localizzazione del presunto assassino”. Il ministro degli Esteri Alan Juppè, invece, recatosi a Gerusalemme ai funerali delle vittime della strage, ha voluto portare con sé un messaggio di “solidarietà e fratellanza” dei francesi, senza distinzioni politiche o religiose, assicurando che la Francia “saprà difendere e proteggere in maniera adeguata tutte le sinagoghe e le scuole ebraiche”. 

Le istituzioni francesi, dopo i primi tentennamenti, pare abbiano finalmente preso coscienza di quanto accaduto e della matrice antisemita dell’attentato. Dal canto nostro, riteniamo assolutamente impensabile e paradossale che gli ebrei d’Europa debbano proseguire a vivere in un contesto d’insicurezza e terrore. Pertanto, la più alta guardia sotto l’aspetto dell’ordine pubblico dovrà necessariamente coniugarsi con un duro ed incisivo contrasto sul piano culturale ad ogni forma di antisemitismo.

Tolosa, infine, segna una sorta di salto di qualità dei Qaedisti nostrani. Il passaggio dall’utilizzo delle bombe alle armi da fuoco non è un particolare di poco conto. Anzi. A seguito di molti attentati dinamitardi falliti, dovuti essenzialmente all’assenza di dimestichezza e di logistica, la strage della scuola ebraica di Tolosa rischia di provocare un vero e proprio effetto domino. Molti terroristi (o aspiranti tali) fai da te prenderanno coscienza del precedente di lunedì scorso. D’ora in poi potrebbe potrebbe bastare una banalissima calibro 9 per colpire obiettivi sensibili come la Ozar Hatorah.