Caldoro festeggia sul web i due anni alla Regione, ma c’è ancora tanto da fare
04 Aprile 2012
Il primo messaggio, Stefano Caldoro l’ha postato su Twitter, ieri mattina. “Circa due anni alla guida della Regione Campania. Non è facile ma con un’ottima squadra stiamo facendo un buon lavoro”.Da Twitter, a Facebook, fino ad arrivare al video messaggio di 10 minuti e 37 secondi, caricato sul sito web caldoropresidente.it, per ripercorrere brevemente i 24 mesi passati a Palazzo Santa Lucia.
Stefano Caldoro sceglie le rete, e il potere comunicativo dei social network, per tirare le somme dei due anni passati al timone della regione Campania. Due anni, cominciati nel marzo 2010, quando con il 54,2% delle preferenze, ha battuto il candidato del Pd, e sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca.
Il video inserito sul sito web inizia, e non poteva essere altrimenti, mettendo in luce le difficoltà economiche ereditate dalla passata amministrazione guidata da Antonio Bassolino. Una voragine economica, lasciata in consegna dai lunghi anni di dominio ininterrotto, che hanno creato importanti difficoltà iniziali. “C’è il riconoscimento delle società di rating- esordisce Caldoro nel videomessaggio – che ci danno un giudizio sulla nostra stabilità dei conti, che stiamo risanando e mettendo a posto”.
E il primo riferimento, va alla situazione della sanità regionale, così drammatica che due anni fa Caldoro decise di non nominare alcun assessore, ma tenere per sé quella delega. Il governatore ricorda lo sblocco di 300 milioni di euro, riconosciuti alla Campania dall’UE nell’ottobre scorso, che hanno permesso alla regione di far meglio di tutte le altre regioni italiane, in quanto a fondi sbloccati.
Ed ecco, poi, scorrere le immagini dello stabilimento di Pomigliano d’Arco, rimesso in funzione lo scorso dicembre, per il quale ricorda Caldoro “abbiamo creduto nella sfida del lavoro e dell’impresa”. E ancora, in ottica lavoro, l’impegno per Fincantieri, e Alenia Aermacchi. “Non siamo un Comune, che gestisce -racconta nel video-web -noi siamo la Regione che si riappropria della propria funzione di ente di programmazione e controllo. Ci sono poche risorse, e c’è la necessità di concentrare i fondi a disposizione «su pochi grandi progetti» in grado di rilanciare la Regione e tutto il territorio”.
Insomma, i due anni passati a Palazzo Santa Lucia, tutto sommato, possono essere archiviati in modo positivo, anche se l’impegno assunto da Caldoro per riportare a galla la Campania, inutile nasconderlo, è ancora lungo e pieno di difficoltà. E’ utile ed importante ricordare tutto ciò che di buono è stato fatto fino ad oggi, ma è forse ancora più importante capire che, adesso, è il momento di accelerare su alcuni grandi progetti, menzionati proprio nel video messaggio. Tutti riconoscono alla giunta regionale il merito di aver interrotto una pesante e dannosa gestione bassoliniana, ma oggi è arrivato forse il momento di osare ancora di più e di non abbassare la guardia sui problemi ancora presenti.
Il primo, senza dubbio, è quello dell’emergenza rifiuti. E’ importante non dimenticare, infatti, che la Campania è tuttora sotto la stretta osservazione di Bruxelles e che, a causa dell’emergenza rifiuti, non ha ancora scongiurato del tutto una multa salatissima da 500mila euro al giorno. Certo, il piano rifiuti approvato dal Consiglio Regionale ha dato finalmente delle garanzie all’Europa, ma la scadenza di giugno imposta dalla Commissione si avvicina e il lavoro da fare è ancora tanto.
Accelerare, ad esempio su quel termovalorizzatore da impiantare nell’hinterland napoletano, sarebbe importante, come allo stesso tempo, sarebbe utile riuscire ad acquisire i proventi di una Tarsu che, dati alla mano, paga solo un campano su due. Utile, sarebbe anche dare un taglio alle “crociere della monnezza” tanto care a De Magistris e bocciate dal governo.
Dalla monnezza tornando alla sanità, c’è da fare i conti, nonostante l’ottimo risultato dello sblocco dei fondi, con due ASL su quattro ancora commissariate, tra le quali spicca l’azienda sanitaria Napoli 1, capace di conquistare il triste primato di struttura più indebitata d’Europa.
C’è poi da registrare la voce insistente di alcune province campane, che chiedono maggiore visibilità da una Regione accusata spesso di “Napolicentrismo.” A ben guardare, in effetti, i problemi di Napoli (almeno alcuni), non sono certo gli stessi delle altre quattro realtà territoriali. Il data center di Benevento, il progetto da 80 milioni di euro per il porto di Salerno, ricordati nel video messaggio da Caldoro, meritano forse un seguito ancora più insistente. Ai grandi progetti, bisogna aggiungere anche il piano di riqualificazione di Pompei, per il quale sembra siano finalmente arrivati i fondi dall’Unione Europea e ci sono stati importanti segnali dal premier Mario Monti.
Un’ultima menzione va poi al Forum delle Culture. Caldoro, fino ad oggi, ha lasciato il timone quasi esclusivamente nella mani del comune di Napoli e il Forum, da grande evento in grado di far crescere la regione, sta diventando una barzelletta tragicomica. Prendere in mano l’iniziativa, e mettere ordine, potrebbe essere una scelta importante.
Insomma, le priorità della Campania, da qui ai prossimi mesi, sembrano essere queste. Il tutto ovviamente tendendo ben presente la necessità di arginare la disoccupazione giovanile, magari credendo di più nell’apprendistato, utilizzato secondo recenti classifiche poco e male.
L’Americas’Cup, la Coppa Davis e via Caracciolo chiusa al traffico accenderanno per un po’ i riflettori su Napoli e sulla Campania, ma non risolveranno i problemi veri. De Magistris, sembra non capirlo. Caldoro,invece, può e deve impegnarsi per portare avanti con sempre più vigore un messaggio diverso.