Grass, simbolo degli antisemiti chic

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Grass, simbolo degli antisemiti chic

05 Aprile 2012

Gente come Gunter Grass, come Mikis Theodorakis, come Josè Saramago sono in realtà la vera faccia dell’Europa, quella degli intellettuali da salotto che danno una mano a far fuori gli ebrei. Certo, dopo la Shoah, soprattutto se uno è stato nelle SS come Grass, ci vuole tempo per dirlo che Israele è peggio dell’Iran. Ma poi arriva. E vai, grande intellettuale, dicci che è la reincarnazione del nazismo, che c’è l’apartheid, che uccide i bambini per gusto, e lancerà la bomba atomica.

La sua bischerata antisemita non c’è chi non la dica nel salotto di Gunter, lo stesso della Ashton. Anche Theodorakis, con altri ex comunisti rallentati dal fatto che anche loro gli ebrei li avevano deportati nei lager, alla fine sbottò. Nazisti, questi ebrei. E i perfetti nordici chic, come Jostein Gaarner, col suo grazioso “Mondo di Sofia”, mica possono restare nel corridoio…

Tutti in salotto con gli scrittori, i poeti, i musicisti, i meglio insomma: Israele è più pericolosa dell’Iran, si vede, chi se ne frega se non ha mai minacciato nessuno ma è sempre stata minacciata, se l’Iran promette di distruggerlo e Israele manco ci pensa, chi se ne frega se un presidente eletto democraticamente ha ben altri vincoli di Ahmadinejad, se Israele non ha mai fatto male a una mosca a meno di essere attaccato, se non ha mai detto o scritto una parola d’odio al contrario degli Ajatollah. Ma gli ebrei alla fine nascondono sempre un piano diabolico. Grass lo sente, ci avverte. Annusa. Che dire, magari in quei salotti si beve molto.  

Tratto da ‘Il Giornale’