Inghilterra vs Italia, match da frittatona fantozziana e scongiuri alla Regina
24 Giugno 2012
“Sabato 18, alle ore 20.25, in telecronaca diretta da Wembley, Inghilterra – Italia, valevole per la qualificazione della Coppa del Mondo. Fantozzi aveva un programma formidabile: calze, mutande, vestaglione di flanella, tavolinetto di fronte al televisore, frittatona di cipolle per la quale andava pazzo, familiare di Peroni gelata, tifo indiavolato e rutto libero”! Chi di noi non ricorda questa celeberrima scena tratta dal meraviglioso film di Luciano Salce, Il Secondo Tragico Fantozzi?! Dopo molti anni, Inghilterra e Italia si troveranno nuovamente di fronte ai quarti di finale di Euro 2012. Questa volta non sabato 18 alle 20.25 a Londra, ma domenica 24 alle 20.45 a Kiev. L’ultimo precedente in una fase finale risale addirittura ai Mondiali del 1990, con la sfida per il terzo posto vinta dagli Azzurri allora guidati da Azeglio Vicini: 2-1, reti di Totò Schillaci e Roberto Baggio.
L’Italia, pescando gli Inglesi, ha così evitato il derby fratricida contro la Francia. I Transalpini, infatti, preoccupano sempre. Non da ultimo per quella ‘legge dei grandi numeri’ radicalmente presente nella mente degli appassionati. I precedenti, al riguardo, parlano chiaro: Mondiali 2006, con la trionfante vittoria del 9 Luglio, ai rigori; e due anni dopo, agli Europei di Austria e Svizzera del 2008: 2-0 con reti di Pirlo e De Rossi. Vero, non c’è due senza tre. Ma mai sfidare i numeri positivi, soprattutto nel calcio.
Anche l’Inghilterra, tuttavia, è un team assai scorbutico. Il suo Commissario Tecnico è Roy Hodgson, vecchia conoscenza del calcio italiano, mentre la sua punta di diamante è Wayne Rooney, 26enne centravanti del Manchester United. Non bisogna fidarsi, quindi. Già, gli Inglesi sono molto fisici e l’Italia, contro l’Irlanda, ha mostrato evidenti i limiti nel momento in cui è stata costretta ad affrontare una formazione con tali caratteristiche. Inoltre, i calciatori inglesi – pur non eccelsi, sia chiaro – sono di tutt’altra caratura rispetto ai cugini irlandesi. Tra gli altri, oltre a Rooney, occorre citare Steven Gerrard, centrocampista del Liverpool, nonché i talentuosi Theo Walcott e Alex Oxlade-Chamberlain, ali in forza all’Arsenal.
Che dire, invece, sotto l’aspetto politico? Il Belpaese e la ‘Perfida Albione’ paiono stagliarsi nell’alveo di due mondi completamente differenti, quasi del tutto agli antipodi.
Da un lato, la monarchia, la governabilità, il liberismo in salsa thatcheriana oramai elemento imprescindibile del sistema economico britannico e la sterlina. Dall’altro, una repubblica parlamentare fonte, nei decenni, di ingovernabilità allo stato puro e di una pressione fiscale ai massimi, quasi indecente per un paese civile, corroborata tra le altre cose da un altrettanto spropositato livello di spesa pubblica.
Insomma, due mondi; configurabili anche sul piano calcistico. L’Inghilterra, infatti, è solita utilizzare un unico schema di gioco: palla lunga per le torri offensive a saltare il centrocampo. Una sorta di applicazione calcistica del voler andare oltre la Manica, emblema di un ambizioso impero smanioso di accrescere la sua potenza oltre i propri confini. L’Italia, dal canto suo, ha sempre puntato le proprie fiches sulla difesa e sull’estro dei suoi immensi numeri 10: da Rivera a Roberto Baggio, fino ad arrivare ai recenti Totti e Del Piero. E ora, Mario Balotelli – nonostante indossi la maglia numero 9 – talentuoso e a tratti assai irrequieto attaccante del Manchester City, croce e delizia dell’attuale Nazionale.
Infine, il consueto pronostico. No, questa volta no. La scaramanzia, in questo senso, vuole una necessaria astensione.
Post Scriptum. Risultato finale: Italia-Inghilterra 4-2 dopo i calci di rigore. Si va in Semifinale, giovedì a Varsavia. Contro la Germania.