Tutti contro la Germania: se Euro2012 ricalca le orme dell’attuale Ue
26 Giugno 2012
Grecia e ora Italia. Eventualmente, Spagna o Portogallo. Tutti contro la Germania. In questo senso, gli Europei di Polonia e Ucraina paiono riproporre in toto il refrain di questi ultimi mesi. Meglio, di questi ultimi anni. Addirittura, su Twitter, è nato un emblematico ed evocativo hasthag di sostegno alle Nazionali dei Paesi dell’Europa mediterranea: #ForzaPiigs. Il popolo dei social network s’è così apertamente schierato con gli spread e contro il rigorismo tedesco. Vero, i più deboli hanno da sempre suscitato le maggiori simpatie del pubblico. Ma l’anti-merkelismo di massa, oltre ad essere sotto l’aspetto politico-economico terreno scivolisissimo, s’inserisce nel solco di quel ‘conformismo anti-conformista’ in salsa twitteriana da evitare accuratamente.
Tuttavia, non può negarsi il forte valore simbolico di questi Europei. Una sorta di metafora pallonara. Lo strapotere germanico, infatti, s’è prepotentemente materializzato anche sul piano calcistico.
La Nazionale guidata da Joachim Loew, ai quarti di finale, ha dovuto affrontare la Grecia. Sì, proprio quella Grecia in pieno baratro finanziario e in procinto di adottare, al di là dei termini e di eventuali (improbabili) proroghe, il famigerato memorandum imposto dalla Troika – Commissione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale.
Venerdì scorso, a Danzica, la sfida tra le due Nazionali, con la Germania scesa in campo priva di tre titolari fondamentali: il bomber Mario Gomez, e i due esterni d’attacco Thomas Muller e Lukas Podolski. A dimostrazione della sicumera dell’impero calcistico made in Loew. Risultato finale, nonostante le assenze: 4-2. Una superiorità schiacciante, peraltro ottenuta con il minimo sforzo.
Giovedì sera a Varsavia, invece, sarà la volta dell’Italia. Dopo la vittoria ai rigori contro l’Inghilterra, gli Azzurri sfideranno gli avversari di sempre: i Tedeschi. In tema, il nostro sguardo non può non volgere verso alcune imprese leggendarie della nostra Nazionale, anche molto recenti: dal 4-3 di Messico ‘70, all’Atzeca di Città del Messico, al 3-1 di Spagna ’82 – in finale – fino ad arrivare al 2-0 della semifinale mondiale (la Germania era padrona di casa, ndr) del 2006. Insomma, contro la Germania ci esaltiamo, scriviamo pagine epiche della nostra storia calcistica.
Il fato, inoltre, ha imposto al calendario una bizzarra ed emblematica concomitanza: giovedì, a Bruxelles, si terrà il Consiglio europeo decisivo per le sorti della moneta unica europea. Anche in questo caso, sarà derby Italia-Germania. Già, perché il premier italiano Mario Monti s’è ritagliato, nel corso di questi mesi di governo, il ruolo di mediatore tra le istanze dei Paesi dell’Europa latina maggiormente esposti alla crisi finanziaria e la linea tutta rigore e austerità d’ispirazione merkeliana.
In tal senso, la discussione dovrebbe incentrarsi sulla Golden Rule, lo scorporo degli investimenti dal calcolo del deficit; sui Project Bond, i titoli di debito emessi per la realizzazione di infrastrutture; sull’aumento di capitale della Banca europea per gli investimenti (Bei); e, infine, sulla proposta ‘Monti-Moavero’, ovvero la possibilità che l’European stability mechanism (Esm), in vigore da Luglio, possa acquistare i bond dei paesi con i debiti più elevati – Italia, Spagna e Portogallo (i tre semifinalisti di Euro 2012, ndr) – per arginare i rialzi dei rendimenti. E ancora: unione bancaria e rafforzamento della governance europea.
Riusciranno, quindi, l’Italia e gli altri Paesi in precarie condizioni finanziarie a convincere l’irremovibile Frau Merkel a smussare qualche niet? Ed in contemporanea, la Nazionale italiana sarà capace di fermare le ambizioni tedesche? Pochi giorni e, finalmente, conosceremo il destino dell’euro e degli Europei.
Post Scriptum: nell’a dir poco scongiurabile ipotesi di un passaggio del turno tedesco e dell’approdo alla finale di domenica 1 Luglio, come già anticipato in apertura, la Germania dovrà vedersela con Spagna o Portogallo. Un altro (eventuale) Piigs lungo il cammino d’avvicinamento alla conquista del titolo. Anche se, soprattutto nel caso spagnolo, potremmo parlare di Davide contro Golia esclusivamente sul piano economico-finanziario.