Il Misfatto Quotidiano di Telese e Travaglio

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Il Misfatto Quotidiano di Telese e Travaglio

07 Giugno 2012

Questo matrimonio non s’aveva proprio da fare. E che in redazione ci fosse aria di burrasca lo si era capito da tempo. Sin da quando più di un anno fa, criticando la sostituzione di Roberto Corradi con Stefano Disegni alla direzione dell’inserto satirico del Fatto Quotidiano, Il Misfatto, Luca Telese aveva detto: “Si toglie ai giovani per dare ai babbioni”, e stizzito sul suo blog aveva denunciato gli atteggiamenti ‘Padre Eterno’ di Travaglio: “Si crede Dio”, scriveva.

Adesso il vulcanico giornalista e volto noto di La7, di fronte all’ennesimo ‘dissapore quotidiano’ – pare che a far precipitare la situazione sia stata la scelta di un titolo – ha deciso di dare il benservito ai suoi compagni d’avventura Marco Travaglio e Antonio Padellaro lasciando Il Fatto. E lo fa per un motivo ben preciso: “La mission di quel giornale si è esaurita. Non è passato dalla protesta alla proposta. Quando il governo Berlusconi è caduto, ci siamo chiesti: ora cosa dobbiamo cambiare? Travaglio ha detto: nulla. Io ho risposto: tutto. Ecco perché vado via. Perché non puoi continuare, a guerra finita, a mozzare le teste di cadaveri sul campo. Non puoi solo demolire. È il momento di costruire”.

Del resto, venuto meno il bersaglio “Mr.B”, era normale che due personalità agli antipodi come Telese e Travaglio arrivassero a scornarsi. Ed è lui stesso a dirlo nel giorno dell’addio al giornale che ha contribuito a fondare: “Diciamo che al Fatto eravamo divisi tra Bosnia-Erzegovina e Croazia. E che politicamente, a un certo punto, hanno preso il potere i croati. Così dopo il primo turno delle amministrative Beppe Grillo è diventato Gesù. Casaleggio un guru. Ma il povero Tavolazzi non lo si poteva intervistare… Troppo per me”. Eppure Telese aveva tentato una possibile ‘coabitazione’ con quello che lui definisce “il giovane vecchio che vive nei miti della sua infanzia”. Luca aveva provato ad ammorbidire la linea “nichilista-gesuitica” di Travaglio. Ma “con Marco non si parla. In una discussione ha due reazioni: se è arrabbiato gira il collo a 37 gradi da un lato, tace e gli si gonfia una vena. Se non è d’accordo sorride. Non è interessato al dibattito democratico”.

E così si è giunti al divorzio. Una separazione a cui evidentemente Telese pensava da un po’ di tempo, visto che un minuto dopo aver annunciato la rottura ha tirato prontamente il suo – tutto suo, aggiungiamo – coniglio fuori dal cilindro. “Fondo un nuovo quotidiano, un piccolo ‘centro studi’ del cambiamento e della costruzione delle idee. Si chiamerà Pubblico: 20 pagine in edicola dal 18 settembre, a 1,50 euro”. E come risposta ai “babbioni” di cui sopra specifica: “L’età media dei redattori? 35 anni”.

Un divorzio inevitabile, insomma, con tanto di clausole già stabilite. Che dimostra come, al di là della crociata antiberlusconiana, Luca Telese e Marco Travaglio in comune di ‘fatti quotidiani’ ne avessero ben pochi.