Spagna vs Irlanda, la crisi le unisce e il campo le divide
14 Giugno 2012
16 giugno 2002, ultima sfida tra Spagna e Irlanda, ottavi di finale del mondiale di Giappone e Corea. Keane rispose al 90’ a Morientes, poi nulla per i 30’ dei tempi supplementari, alla fine a tradire i verdi furono proprio i rigoristi, ne fallirono 3 su 5 .
Da lì in avanti più niente, a causa dell’oblio dei verdi che non centrarono più qualificazioni a europei e mondiali. Quasi un parallelo della situazione socio economica attuale, ma oggi potrebbe esserci la tanto attesa rivincita…
D’altronde il rapporto tra i due paesi ha radici antiche, bisogna tornare al 1585 e alla guerra anglo-spagnola per capirne le ragioni. Dieci anni dopo l’Irlanda, guidata dai lord dell’Ulster Hugh O’Neill, terzo conte di Tyrone e Red Hugh O’Donnell, principe di Tyrconnell insorse contro il dominio inglese con l’aiuto spagnolo. Di fatto, mentre l’Inghilterra combatteva per contenere la ribellione irlandese la Spagna allestì 2 “Armadas” da spedire contro i bianco scudati.
La prima, partita nel 1596, fu distrutta da una tempesta al largo del nord della Spagna e la seconda, l’anno successivo, non riuscì nell’intento di raggiungere le coste inglesi, sempre a causa del maltempo. Insomma un tentativo infruttuoso ma che pose le basi per un futuro di collaborazione reciproca.
Oggi, la situazione non è così diversa. I due stati sono accomunati dalla crisi economica che ha colpito l’intera Europa ma che ha fatto più danni qui che altrove. Se per l’Irlanda il rischio default è stato più che concreto negli anni scorsi la spagna solo ora, e solo dopo un ventennio di boom economico, sta esaurendo la bolla speculativa e mettendosi al lento passo dei suoi vicini.
Tornando al campo, sono stati 24 finora i confronti tra le due compagini: il computo complessivo è largamente a favore degli iberici, che hanno raccolto 13 vittorie a 4 (con 7 pareggi). Sul match di oggi c’è poco da dire, se del Bosque deciderà di mettere in campo almeno uno tra Torres e Llorente la partita finirà ancor prima d’iniziare, viceversa il pragmatismo Trapattoniano consentirà ai verdi di limitare i danni.