Il Mezzogiorno: da parte del problema a parte della soluzione

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Il Mezzogiorno: da parte del problema a parte della soluzione

Unità d’Italia e “questione meridionale” sono due concetti sostanzialmente inscindibili. Provare a ragionare su uno di essi, escludendo l’altro, non può che indurre in errore o in un’analisi evidentemente incompleta. Proprio in occasione delle celebrazioni legate al centocinquantesimo anniversario dell’Unificazione nazionale ed in concomitanza con una fase storica di particolare complessità, abbiamo dunque scelto di offrire un personale contributo al dibattito sulle reali condizioni del nostro Paese, provando altresì a volgere uno sguardo al futuro. Un’esigenza che ci ha spinto alla stesura di un testo che possa aiutare nella comprensione delle sfide degli anni a venire, intimamente legate alla globalizzazione, ai suoi effetti ed altrettanto connesse con il Divario Nord-Sud.

Una frattura socio-economica marcata al punto da rappresentare un elemento di unicità tra i grandi Paesi industrializzati. Le disparità di natura regionale, infatti, per quanto presenti anche in altre realtà europee e non), non sono paragonabili a quelle che da sempre, seppur in maniera altalenante, caratterizzano la relazione tra le ricche Regioni del Nord ed il Mezzogiorno. A scavare ulteriormente il solco che le divide, hanno contribuito due fattori che nel libro trovano ampia risonanza: l’emigrazione e la globalizzazione.

In buona sostanza, rifacendosi a quello “spirito unitario” cui ha più volte richiamato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il fine ultimo del nostro lavoro è quello di fornire una prospettiva diametralmente opposta a quella che generalmente viene offerta del Meridione. L’Italia tutta è un Paese moderno nel quale non possono più trovare posizioni di primo piano quelle politiche assistenzialiste che, nel corso dei decenni, non soltanto non hanno sortito gli effetti desiderati, ma che, paradossalmente, hanno finito con l’alimentare la spirale di inefficienza che è auspicabile arginare una volta per tutte.

Rivedere l’approccio culturale, ripensare le strategie di intervento, tener conto dei connotati di ciascun contesto locale, premiare l’efficienza ed indirizzare le risorse verso gli usi più produttivi e le priorità più urgenti, ma al tempo stesso scardinare quell’atteggiamento di attesa (e addirittura di pretesa) di soluzioni figlie del Governo Centrale. “Mamma Stato”, insomma, chiamata in causa sempre e comunque, anche per fronteggiare quelle problematiche potenzialmente risolvibili in loco.

Questi sono soltanto alcuni degli elementi potenzialmente in grado di rovesciare dinamiche ed equilibri cui siamo abituati ormai da troppo tempo.

Il Sud: una colossale risorsa stretta nella morsa di alcune note difficoltà, cui sono però direttamente collegati cospicui margini di sviluppo. Un potenziale straordinario che potrebbe davvero fare la differenza e di cui tutti quanti noi abbiamo bisogno. Da parte del problema a parte della soluzione.

Luca Marfé è professore di cultura e storia italiana presso la “Universidad Central de Venezuela”, giornalista del quotidiano La Voce d’Italia, incaricato e docente presso l’Istituto Italiano di Cultura di Caracas.

Emanuele Schibotto è membro dell’Istituto di Politica, Dottorando di ricerca in geopolitica economica presso l’Università Marconi e Coordinatore del Centro Studi di Geopolitica e Relazioni Internazionali Equilibri.net.