Abruzzo al primo posto in Italia per incremento dell’occupazione
20 Agosto 2012
L’Abruzzo è al primo posto della classifica nazionale per incremento occupazionale, registrando un aumento del 2,4% rispetto allo scorso anno. E’ quanto emerge da uno studio condotto dall’Ufficio Stampa di Confartigianato Abruzzo, che ha comparato i dati dell’occupazione del primo trimestre 2012 con lo stesso periodo del 2011.
L’analisi rileva, inoltre, una forte spinta occupazionale sul fronte “lavoro subordinato” e di una tendenziale stabilità del “lavoro autonomo” che cresce dello 0,5%.
“Considerato il contesto fortemente recessivo che stiamo attraversando – spiega Daniele Giangiulli, Segretario Regionale di Confartigianato Abruzzo – è davvero un ottimo risultato per la nostra regione, frutto di politiche mirate sul fronte del lavoro e degli incentivi alla occupazione messe in campo dalla regione e dall’Assessore al lavoro guidato da Paolo Gatti”.
Solo per ricordare una delle iniziative (ed i relativi risultati),basti pensare che sono 140 i giovani assunti a tempo indeterminato e 37 i tirocini attivati dalle 144 aziende abruzzesi che hanno risposto alle prime due tranche dell’avviso Giovani (in)determinati e sono state giudicate ammissibili al finanziamento dei bonus assunzionali. L’avviso, inserito come progetto speciale nel Piano operativo 2009/10/11 del Fondo sociale europeo 2007-2013, è finanziato complessivamente con dieci milioni di euro. Il progetto prevede due possibilità a favore delle aziende per attivare i rapporti di lavoro e immettere nel mercato occupazionale giovani dai 18 ai 35 anni qualificati (diplomati e laureati) con contratti a tempo indeterminato: assunzioni dirette a tempo indeterminato di uno o più giovani usufruendo di un bonus assunzionale di 15mila euro per ogni giovane assunto o per attivare un tirocinio di quattro mesi di uno o più giovani finanziato al 50%, ovvero 1.200 euro, in caso di cessazione del rapporto allo scadere dei quattro mesi, oppure finanziato con 15mila euro in caso di assunzione a tempo indeterminato dopo i quattro mesi di tirocinio.
Certo, non tutto è roseo e non sarebbe ipotizzabile in un momento come questo. Se non bisogna lasciarsi andare a facili ottimismi, come ha avvisato sempre Gingiulli, va comunque preso atto che gli strumenti per fronteggiare la crisi, se messi in campo, producono gli effetti necessari. Fondamentale dunque, un’analisi accurata delle dinamiche occupazionali. Che farà emergere, ad esempio che nei momenti di crisi sono principalmente gli artigiani e la micro e piccola impresa a pagare il dazio più alto. “Di ciò – conclude il segretario di Confartigianato Abruzzo – gli organi decisionali, a qualsiasi livello, dovranno tener conto nella predisposizione di tutte le misure anticrisi”.