Grecia, Europa litiga con Fmi. “Austerity serviva” o forse no
06 Giugno 2013
di redazione
Mentre Draghi invita alla prudenza sulla uscita dalla recessione, il Fondo Monetario guidato da Christine Lagarde fa mea culpa sulla cura da cavallo applicata alla Grecia per salvare il Paese dal default. E’ una autocritica a tinte forti, dove ai successi del risanamento greco si uniscono gli insuccessi, "le supposizioni ottimistiche", l’idea che l’austerity fosse sostenibile, i risultati devastanti ottenuti dal rigore nella vita di milioni di greci. L’Unione Europea reagisce rispedendo le accuse al mittente, esprimendo "forte disaccorso" con le tesi del Fondo Monetario. Il "bailout" è servito a evitare che il contagio greco si estendesse nel resto dell’Europa. La Grecia nel 2013 continuerà a contrarsi, meno 4,2 per cento, secondo le stime, mentre nel 2014 potrebbe riguadagnare un +0,6 per cento. Il tasso di disoccupazione nella repubblica ellenica è al 26,8 per cento, 5 punti in più che a marzo. Sempre secondo il Fondo Monetario, l’economia cipriota, un’altra delle grandi malate, tornerà a crescere solo nel 2015.