Gambaro, “Non lascio, Grillo mi deve espellere”. Esagerazione continua
12 Giugno 2013
di Pino Scanzi
I dissidendi e gli ortodossi, i cultori del Capo e i suoi critici. E’ il "caso Gambaro", la senatrice 5 Stelle che dopo aver criticato pubblicamente Grillo adesso si schernisce, spiegando che non avrebbe mai pensato di sollevare un tale pandemonio. "Non ho assolutamente intenzione di passare al Gruppo Misto. Io sono ancora nel M5S e ci rimango finchè non dovessero decidere di espellermi", spiega.
E si apre una ulteriore crepa tra cittadini fedeli alla linea e potenziali "scissionisti". Crimi, il guardiano dell’ordine grillino, invita la Gambaro a lasciare il movimento se non gli sta bene.
Intanto, il blogger Messora spara: "Preiti mandato dalla ‘ndrangheta per danneggiarci", ma ormai il complottismo non basta più a mettere una cappa sui travagli pentastellati. Si risvegliano anche gli altri dissidenti e già passati al frutto misto, torna a parlare Favia, altri sembrano concordare con Gambaro, la maggioranza è pronta a vedere rotolare la sua testa. Grillo invece non cede di un millimetro. Sa che la linea dura gli porta consenso, almeno quello dei duri e puri che non sono certo lo zero virgola della popolazione italiana. Gli arrabbiati visitano il blog e rafforzano il movimento. In prevalenza, sono con lui sulla linea delle grandi purghe.
Certo Gambaro che minimizza è paradossale, davvero la senatrice credeva di restare inascoltata criticando pubblicamente il magnifico capataz Fidanza? E tra ieri e oggi i cittadini in parlamento hanno comunque preso tempo per decidere sulla eventuale espulsione, confermando l’impressione che non c’è un collegamento immediato tra la sapiente virulenza del Capocomico e le decisioni che vengono prese dai parlamentari a 5 Stelle. Anche se la linea è comunque quella di non seguire i dissidenti.
Come può dire Gambaro che "siamo stati lasciati soli" e che Grillo non le rispondeva al telefono? Significa non aver capito fino in fondo la "non-struttura" di M5S, movimento mobile, liquido, che sale e scende nei consensi e nei sondaggi, dove Grillo fa da megafono non da badante. Fatto sta che il numero dei parlamentari grillini nel frutto misto cresce e probabilmente lo scouting piddino dopo i pesci in faccia delle elezioni non è mai finito.