Berlusconi vs. Toghe Rosse. Più i giudici insistono più il Cav. si rafforza
11 Marzo 2013
Le manifestazioni di consenso degli elettori davanti alla sfida delle “toghe rosse” di Milano dimostrano (non da oggi) che la persecuzione giudiziaria contro il Cav. rinserra le fila nel Pdl, anche tra quanti, credutisi per un attimo montiani, tornano a casa riconoscendo gli estremi dell’angheria manettara. Non c’è niente che possa rendere più carismatico Berlusconi che venire costretto dal potere giudiziario a presentarsi in tribunale con occhiali da sole e provato ma non domo nel fisico. E anche all’uomo della strada verrà in mente che, mentre su MPS sembra trionfare il silenziatore, c’è tempo per riesumare la popputa Ruby, la salma di Mubarak e processare Silvio.
Mentre si stringe il cerchio giudiziario l’impressione è che al Centrodestra serve un piano strategico per farsi sotto e strappare un altro risultato utile alle prossime elezioni. Primo step, la pubblicazione – se c’è qualche editore interessato si faccia avanti – di un “Fatto Quotidiano” di destra, che si concentri nel "muckraking" (letteralmente, rimestare nel letame) contro banche rosse, giunte rosse, regioni rosse, Mps, come fanno da anni e con successo Travaglio e Co.
Altro che la tregua foriera di riconciliazione proposta da Ferrara. Bisogna farsi sotto e rispondere pan per focaccia a chi vuol stendere il Cav. con l’ultimo uppercut. Un esempio di controinformazione? La procura di Firenze ha aperto un fascicolo esplorativo per accertamenti sui bilanci delle Asl locali ma nessuno ne parla se non la stampa locale. Qualcuno per caso ha letto il blog L’Eretico di Siena? Fatelo se vi capita, è una vera goduria.
Ieri abbiamo giocato un po’ facendo il nome di Zingales nella rosa di candidati che il Centrodestra potrebbe spendere alle prossime elezioni. Al mondo conservatore e moderato in Italia serve un “parco intellettuali” poco filosofico e molto più pragmatico che, oltre ad incarnare i sacrosanti valori del liberalismo, sappia parlare chiaro e bene (anche in inglese) alla gente stanca di promesse. Bisogna sporcarsi le mani con questioni pratiche, come i tagli alla riduzione della politica, l’eliminazione delle province e perché no l’accorpamento delle Regioni, eccetera eccetera. Ma con uomini a loro agio con la fulminea simultaneità di un tweet, che sappiano usare il mezzo televisivo come fa l’insuperato Silvio.
Minzolini, per esempio. Il neosenatore dice che lascerebbe volentieri il posto da parlamentare se la Rai lo riprendesse con tante scuse a condurre il Tg1 dopo l’assoluzione. Improbabile, vista la levata di scudi a Viale Mazzini, che gli ha offerto come premio di consolazione la corrispondenza da New York. Beh, a ‘sto punto, “Minzo” potrebbe emigrare a Mediaset e fare una bella trasmissione ull’assedio giudiziario, Mps e Co., con stile aggressivo, pardon, grillino, e share assicurato. Occorre battere Grillo sul suo stesso terreno: attenti italiani che la tv sinistrorsa t’inganna, non ti racconta la verità sui rapporti tra il Pd e le Banche. Basterebbe a spostare un altro 10 per cento dell’elettorato? Certo un contributo lo darebbe.
Senza dimenticare valori e temi etici, il piatto forte dell’universo conservatore in Italia. Avete sentito l’ultima dalla Francia? Il Consiglio etico dell’Ordine dei medici d’Oltralpe ha aperto alla eutanasia. “Amour”, il film di Haneke, Palma d’oro a Cannes e Oscar per il miglior film straniero, racconta la storia di due ottantenni con lui che per amore soffoca la moglie ammalata nel sonno. Chi credete che voteranno gli italiani se la deriva etica continuerà ad essere questa?