Ministro Idem, il circo mediatico non si smentisce mai

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Ministro Idem, il circo mediatico non si smentisce mai

23 Giugno 2013

"E’ una montatura mediatica”. Prova a difendersi il ministro Idem. “Ho chiesto di fare tutto secondo la legge: ci sono state irregolarità, me ne scuso e le sanerò”. Se ha sbagliato, pagherà. E forse farebbe bene a dimettersi, come chiedono in molti. Fatto sta che implacabile la macchina del fango scatta anche per lei.

Sappiamo bene come lavorano i rimestatori nel letame, la presunta stampa "libera" di distruggere carriere e biografie, non solo politiche. Conosciamo il gossip manettaro che piace tanto ai repressi del web, attaccati tutto il giorno al moloch internettiano aspettando che il Palazzo caschi, con la bava alla bocca, insultando e spernacchiando perché tanto non resta da fare altro.

Dopo l’Ici non pagata, adesso l’accusano di una presunta elezione facile come assessore in giunta a Ravenna e di contributi previdenziali versati dal Comune emiliano. Il circo mediatico va all’assalto perché sente odore di carne fresca in cui affondare i denti. La grande atleta. La donna di valore. L’integrità perduta. Un meccanismo onanistico di delegittimazione che fa arrapare ogni penna poliziesca.

Per ora i rimestatori non possono che usare il condizionale, aspettando ansiosi che qualche manina  passi le sempre attese informazioni giudiziarie, al momento giusto, quando sarà utile dare la spallata al Governo magari indebolito per altre ragioni. Tecnica rodata nel tempo. Scandali, peste, corna e vergogna. Fonti da verificare ma che importa. Quei 600 miserabili euro non pagati dell’Ici che si tramutano in una gogna, la stessa evocata dal campione di tolleranza Borghezio.

Anche nel Pd o perlomeno tra gli opinion maker di riferimento sono molti a chiedere al ministro di Idem di fare retromarcia. Un gesto nobile, zittire la plebaglia dei fogliacci e il popolo ruminante odio del web, lasciando il posto. Quando sappiamo che chiunque in Italia, se non ha accanto un buon commercialista, una multa una deve sempre temerla e dovrà sempre pagarla.

Forse al ministro converrebbe dimettersi, perché in alternativa dovrà prepararsi a una lunga, triste e avvilente campagna di mascaramiento, prigioniera di quel vortice fatto di indagini e media compiacenti che abbiamo sperimentato in tutte le salse durante il ventennio berlusconiano. O forse no, Idem dovrebbe resistere, non cedere a chi spala letame con la scusa dell’educazione civica.

Infischiarsene dei codini, non lasciarsi sommergere dall’onda antipolitica che dietro si porta fortissimo il puzzo di altre stagioni manettare, che non sono mai finite veramente. La macchina della "pulizia morale" continua a minacciare l’agire politico, senza pietà e senza rimorsi. E’ ora che qualcuno prenda il coraggio a due mani e si scrolli finalmente la scimmia dalla schiena.