Grillo fa il Savonarola: “Giornalisti pentitevi, vi perdoneremo!”

Dopo il mea culpa, Beppe Grillo torna a scagliarsi contro il grande avversario di sempre, i killer della stampa. Grillo scrive un lungo post sul blog, sogna un anchor man che in prima serata, in diretta televisiva, getti nel cestino le notizie su M5S, figlie di una stampa che diffama i grillini. I giornalisti sono un cartello come le "Sette Sorelle" di quello petrolifero. E lui l’uomo che si oppone allo strapotere dei trust informativi.  "Vespa, Floris, Formigli, Berlinguer: pentitevi, vi perdoneremo", dice, “vi daremo un’altra identità, avrete un programma di protezione". "Fate outing e spiegate in diretta che siete costretti a occultare, tagliare, schernire per salvare il vostro posto di lavoro e, insieme, la visibilità, le relazioni importanti". Tutto questo mentre Roberto Fico s’insedia alla Commissione di Vigilanza Rai. Questo paragonarsi ad Enrico Mattei, “mina vagante” contro il trust petrolifero, però non è che convinca proprio fino in fondo. Come dimenticare che Mattei per difendersi dalle polemiche sollevate dal Sole 24 Ore e da Confindustria sui ritrovamenti petroliferi dell’Agip, negli anni Cinquanta contribuì addirittura a creare un giornale, il Giorno? O le ricerche destinati a influenzare media e politica dell’Ufficio Studi e relazioni pubbliche sul mercato dell’energia? Il Giorno, creato con i soldi dell’Eni, diventò rapidamente un giornale moderno e contribuì a cambiare la stampa italiana. Anche il blog di Grillo, su cui molto si è detto e scritto a proposito di nascita e finanziamento, ha contribuito a cambiare il volto del web in Italia. Chiediamoci se in meglio come fece Mattei.