Meno male che Serra c’è
10 Aprile 2013
di Ronin
L’altra serà a Ballarò è andato in onda il solito telefilm antiglobalizzazione e prostatalista, protagonista assoluta la vegana Vandana Shiva, che tra una laurea honoris causa e l’altra ha partecipato alla trasmissione disegnando il quadretto che le sta più a cuore, quello delle multinazionali che tramano per dominare il mondo.
Miss Shiva se l’è presa ovviamente con la crisi della finanza americana colpevole secondo lei di aver trascinato l’Europa e il resto del mondo nel fango per l’avidità di pochi che vogliono togliere il piatto in cui si mangia a molti. Remake fuori tempo massimo del pensiero No Global che avendo perso il treno del cambiamento rivoluzionario non ha rinunciato alla ribalta del dell’infotainment.
Sull’altro fronte, quello della difesa dello statalismo, si è distinto invece il capogruppo Pd alla Camera, Roberto Speranza, che dopo averci spiegato che il Pdl deve dare l’appoggio al governo di minoranza Bersani senza pretendere nulla in cambio, si è lanciato in una appassionata difesa dei dipendenti pubblici, non sia mai che si metta mano ai tagli nel settore pubblico.
Nello studio di Ballarò c’erano anche un rappresentante del Pdl e il nuovo direttore del Tg4 ma non ricorderemo interventi in difesa della finanza o per i tagli alla spesa pubblica da parte loro. In compenso, e per fortuna, c’era Davide Serra, il finanziere passato alle cronache come uno dei principali sponsor di Matteo Renzi.
Con educazione e contenendo lo stupore davanti al mainstream dilagante, Serra si è lanciato in acute spiegazioni sulla natura della crisi globale e su quella del sistema Italia. I nostri dipendenti pubblici, ha detto, guadagnano in media più dei loro colleghi europei, e si è spinto oltre delineando un quadro chiaro alla maggior parte degli italiani: siamo un Paese diviso in due, tra i garantiti che vedranno la pensione e gli invisibili che invece non ce l’avranno e devono competere a differenza degli altri.
Sfottuto assai da Miss Shiva, che visto come si altera deve essere una di quelle che credono di avere la verità in tasca, Serra ha anche spiegato perché la globalizzazione, invece di essere considerata l’affossatrice dell’umanità, dovrebbe al contrario essere raccontata come un fenomeno epocale che ha tirato fuori dalla povertà milioni di persone nell'(ex) Terzo Mondo. Se oggi stentiamo a crescere è perché in Italia non abbiamo ancora capito come funziona la competizione globale.
Ciliegina sulla torta, Serra si è divertito a smontare il cospirazionismo sulle multinazionali, "hanno dei board trasparenti con persone normalissime", ha detto, chiarendo che bisogna andarci cauti a legare la guerra del debito europea con la crisi dei subprime, causata da quegli americani che vivendo al di sopra delle loro possibilità hanno innescato la bailamme immobiliare. Insomma, in mancanza di qualcuno che a Ballarò dicesse cose sensate e liberali, bisogna ammetterlo, meno male che Serra c’è.