Caro Ambasciatore, dov’è finita la “Liberté”?

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Caro Ambasciatore, dov’è finita la “Liberté”?

17 Aprile 2013

In una lettera aperta all’ambasciatore francese in Italia, i parlamentari del PdL Eugenia Roccella, Maurizio Gasparri, Gaetano Quagliariello e Maurizio Sacconi denunciano "la straordinaria durezza" con cui in Francia in questi giorni vengono trattati "manifestanti inermi e padri di famiglia che hanno la sola colpa di credere nel matrimonio tra un uomo e una donna".

"Gentile ambasciatore – si legge nella lettera -, abbiamo letto con stupore su Le Figaro che domenica 67 giovani che manifestavano pacificamente, e in silenzio, contro la legge che consente il matrimonio omosessuale sono stati arrestati, e rilasciati solo dopo molte ore. Di più: sappiamo, anche grazie a un video, che la polizia ha impedito ‘accesso all’Assemblea nazionale  ad alcuni deputati dell’opposizione, dopo le manifestazioni di protesta".

"E’ la seconda volta che, su una questione di libertà di opinione e di espressione pubblica del proprio pensiero, la Francia – un paese che amiamo – stupisce gli osservatori esterni, in questi ultimi giorni. Ha sinceramente lasciato attoniti il caso di Franck Talleu, che è stato fermato mentre passeggiava tranquillo con i figli, solo perché indossava una felpa con il disegno di un gruppo familiare in cui si potevano distinguere un padre e una madre, ed è stato lasciato libero solo quando ha accettato di togliersela".

Non entriamo nel merito della legge sul ‘marriage pour tous’ – affermano ancora i parlamentari del PdL -, ma nel merito della libertà di esprimere il proprio pensiero e di manifestare pacificamente. Vogliamo tutti, crediamo, un’Europa in cui non circolino liberamente solo persone e merci, ma anche idee. Appare straordinaria la durezza con cui sono trattati manifestanti inermi e padri di famiglia che hanno la sola colpa di credere nel matrimonio tra un uomo e una donna, tanto più in un paese così importante per l’affermazione della democrazia e della libertà in Europa. Speriamo – concludono Roccella, Gasparri, Quagliariello e Sacconi – che le nuove forme del politicamente corretto non oscurino vecchie e gloriose bandiere, come quella della ‘liberté’ ".