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S’i fossi Renzi ci penserei due volte
23 Aprile 2013
di Ronin
E’ impressionante il numero di endorsement ottenuti oggi dal sindaco di Firenze, Matteo Renzi. "Io a Palazzo Chigi? È l’ipotesi più sorprendente e meno probabile, non credo sia sul tappeto", si schernisce lui, "È importante che ci sia un Governo, abbiamo grande fiducia nel presidente della Repubblica". Eppure le quotazioni sul Rottamatore sono salite per tutto il giorno, sì dei Giovani Turchi che ieri sera lo avevano lanciato con Orfini, sì col maldipancia di Vendola, sì della Lega, sì di Fratelli d’Italia, spiragli pronti a diventare porte dai montiani. Ma Berlusconi frena e lo stop del Pdl è destinato a spegnere la candidature. No scontato dei grillini, che intanto pensano bene di uscire dalla giunta Crocetta in Sicilia. E’ stato un po’ spaesante vedere gli stessi attori politici che ieri si sono spellati le mani quando Napolitano li sferzava elencando i fallimenti del passato, in primis chi ha portato il Pd allo sbaraglio, ritrovare questa miracolosa unità d’intenti superiore a ogni aspettiva. I più vicini a Renzi, del resto, pensano che se accettasse il "sindaco d’Italia" si brucerebbe.
