Via libera del Cav. a Letta, torna il Berlusconi “statista”
26 Aprile 2013
E’ il Berlusconi del discorso di Onna (2009) quello che benedice il governo Letta, dicendo che "le cose procedono bene", che ieri "non si è parlato di totoministri ma delle cose da fare", e annunciando un governo con membri "di nuova generazione e una notevole presenza di donne". E’ la strada tracciata da Letta: governo misto politico-tecnico, no al ritorno di vecchi ministri e volti nuovi, con Verdini a fare da grande mediatore tra "falchi e colombe" del Pdl durante le consultazioni con il premier incaricato.
"Non affidiamo a terzi la rappresentanza del Pdl", ha detto Alfano ai giornalisti dopo le consultazioni. "Il Pdl ha esponenti che sono perfettamente in grado di far parte del governo". Fermezza e aperture fatte con prudenza, la linea è questa e di conseguenza non si consuma lo strappo con la Lega a trazione maroniana, che annuncia un possibile appoggio esterno e il voto di fiducia se ci saranno condizioni favorevoli a Via Bellerio.
Il Cav. incassa in pieno il risultato degli ultimi giorni. Aver garantito l’elezione di Napolitano, aver accettato la via del realismo politico imposta dal Presidente, non porre paletti o pregiudiziali insormontabili al nascente governo Letta. C’è l’IMU, è vero, la grande promessa di restituire la tassa più odiata agli italiani e di non replicarla, ma è probabile che anche su questo punto si stia cercando una mediazione all’interno del programma condiviso con le altre forze di governo.
Berlusconi quindi rimette i panni dello statista, allontana lo spettro delle elezioni senza aver prima modificato la legge elettorale e avviato il processo di riforme economiche e sociali, riparte da quel passaggio del discorso di Onna che oggi sul Sole 24 Ore spinge Stefano Folli a definirlo "uno statista". "Il nostro compito, il compito di tutti, è quello di costruire finalmente un sentimento nazionale unitario," disse allora il Cav. ricordando la Resistenza, esortando ad andare oltre le "appartenenze politiche", per un "nuovo inizio della nostra democrazia repubblicana". E quindi rispetto degli avversari, scelte e soluzioni condivise, soprattutto in campo economico per rispondere all’emergenza.