Letta va in Afghanistan per dire che non molliamo

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Letta va in Afghanistan per dire che non molliamo

26 Agosto 2013

"Nel 2014 si concluderà la missione, ma noi siamo qui per dire al governo afghano che anche dopo quella data non lasceremo solo il Paese", è questa la promessa del premier Letta durante l’incontro con il presidente afghano Karzai. Letta ha visitato la base italiana a Herat e incassato le parole del presidente afghano: "L’Afghanistan accoglie con favore la presenza italiana dopo il 2014. Negli ultimi 12 anni l’Italia ci ha aiutato molto, con abnegazioone, e gli afghani hanno apprezzato il lavoro meticoloso da parte delle truppe italiane, un lavoro sensibile". Nel paese asiatico restano 3.000 soldati italiani, "l’Italia vi guarda con grande ammirazione e orgoglio", ha detto il premier "voi avete rappresentato la migliore immagine del nostro Paese nel mondo". Serviva, in questo momento di incertezza politica, mostrare ai nostri soldati impegnati nelle missioni all’estero che un Governo c’è e non ha perso la bussola rispetto ai nostri impegni internazionali. Serviva parlare con Karzai, serviva dare un segnale agli alleati. Bene ha fatto Letta dunque a volare in Afghanistan. Alle ultime elezioni, l’Italia ha rischiato grosso. Una vittoria del "cambiamento" magari allargata ai grillini avrebbe significato il rischio di vanificare il nostro impegno in Afghanistan. Per adesso Letta ha allontanato questa ipotesi.