Chiodi: “Siamo l’unica Regione che ha già ridotto le tasse anche alle imprese”

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Chiodi: “Siamo l’unica Regione che ha già ridotto le tasse anche alle imprese”

02 Maggio 2013

"L’Abruzzo ha cercato di fare la sua parte, siamo stati l’unica Regione d’Italia, e forse l’unica in Europa, ad aver ridotto la tassazione sia alle imprese che alle persone fisiche ".  Lo afferma con orgoglio,  il presidente della Regione Gianni Chiodi, che davanti alla platea riunita  ieri a Vasto per il Congresso Regionale della Cisl Abruzzo, ha raccontato i risultati raggiunti, ancora una volta in anticipo, dal suo governo.  Anche sul fronte del lavoro. Sicurezza e competitività dovrebbero essere i capisaldi di una ulteriore riforma del mercato del lavoro che lo porti al livello dei Paesi con cui ci troviamo a competere sul piano industriale.

Non come quella del ministro Fornero – ha aggiunto Chiodi – che ha prodotto addirittura effetti opposti rispetto alla volontà del Governo Monti".  L’Abruzzo ha  cercato di agire diversamente,  “abbiamo anche ridotto il nostro debito pubblico del 25%  – ricorda ancora Chiodi – passando dai 4 miliardi di euro del 2008 agli attuali 3 miliardi di euro, attraverso la riduzione della spesa pubblica. E questo in un contesto internazionale in cui gli altri le tasse le mettono anziché toglierle".

Una  vera e propria terapia d’urto, attuata, non ha mancato di sottolineare Chiodi  “anche grazie alla collaborazione ed all’impegno delle forse sindacali”.  Così come sono state attuate riforme profonde come la riduzione dei costi della politica. “Non è un caso – ha proseguito il presidente – che l’Abruzzo sia la Regione che, per legge, non per autoreferenzialità, ha i costi della politica più bassi ai quali tutte le altre Regioni si devono adeguare. Inoltre, abbiamo eliminato i vitalizi, è stato ridotto il numero dei consiglieri regionali che passerà da 45 a 31 ed anche il numero degli assessori che, dagli attuali dieci, passerà a sei. Circostanza che implicherà anche l’automatica riduzione delle direzioni e quindi dei direttori".

Ma Chiodi ha parlato a tutto tondo, anche delle cose che non vanno. Per esempio, la gestione del sistema idrico integrato per cui non ha risparmiato critiche soprattutto alla classe dirigente delle municipalità. "I sistemi idrici integrati sono stati gestiti in maniera così irresponsabile dagli azionisti degli Enti d’ambito e dal management di riferimento dei Comuni – ha lamentato Chiodi – che il sistema è vicino ad un potenziale default. Come Regione, non possiamo né ripianare i debiti perché ce lo impedisce la Commissione europea né tantomeno commissariare le società di gestione.

Possiamo, però, chiedere agli Enti di gestione una seria assunzione di responsabilità". Poi, il presidente ha ricordato che, nella sanità, l’Abruzzo é tra le quattro Regioni in equilibrio finanziario e presto sarà nelle condizioni di diventare la nona Regione ad assicurare i Livelli Essenziali di assistenza. "A tal proposito – ha riconosciuto Chiodi – se è stato possibile raggiungere certi risultati e se si è vicini a nuovi importanti obiettivi, lo dobbiamo anche ad un sistema sindacale che in Abruzzo è all’avanguardia rispetto alle esigenze di cambiamento. Molto c’é da fare ancora sul fronte dell’integrazione socio-sanitaria mentre mi vede favorevole l’idea del patto generazionale che è stato già siglato con realtà come l’Abi e Federchimica".

Infine, Chiodi ha portato notizie incoraggianti anche riguardo allo sviluppo infrastrutturale. "Prima che il Governo Monti concludesse il suo mandato – ha detto Chiodi – abbiamo firmato l’Accordo di Programma Quadro infrastrutturale per l’Abruzzo che illustreremo il 2 maggio prossimo in conferenza stampa. Tuttavia, la crescita legata allo sviluppo infrastrutturale produce effetti nel medio e lungo periodo. Per questo, in Abruzzo stiamo puntando molto sullo start up di impresa e crediamo anche che dalla creazione di una macro-regione Adriatica, insieme a Marche e Molise, possano derivare vantaggi non indifferenti per il nostro territorio. A tal proposito, – ha concluso – sosterremo con forza uno specifico disegno di legge presentato dall’onorevole Paolo Tancredi".