Caso Cucchi, motivazioni: morto per malnutrizione. “Processo all’italiana”
03 Settembre 2013
di redazione
Secondo le motivazioni dei giudici che hanno condannato i medici che si ‘presero cura’ di Stefano Cucchi, il giovane di 31 anni sarebbe morto nel 2009 per "sindrome da inanizione". "L’unica in grado di fornire una spiegazione dell’elemento più appariscente e singolare del caso in esame e cioè l’impressionante dimagrimento cui è andato incontro Cucchi nel corso del suo ricovero”. Insomma, Cucchi sarebbe stato abbandonato fino a morire di fame. Smentita l’ipotesi che "il decesso si sarebbe verificato a causa delle lesioni vertebrali" che, "non vi è prova scientifico-fattuale che le lesioni vertebrali in questione abbiano interessato terminazioni nervose”. Cucchi è morto per la "imperizia, imprudenza e negligenza" dei medici, "non avendo i sanitari individuato le patologie da cui era affetto il paziente, in particolare tenuto conto del suo stato di magrezza estrema", ma nelle motiviazioni resta aperto il dubbio che "Cucchi, arrestato con gli occhi lividi e che lamentava di avere dolore, fosse stato già malmenato dai carabinieri” prima di essere consegnato agli agenti della penitenziaria. "In via del tutto congetturale potrebbe addirittura ipotizzarsi che Cucchi fosse stato malmenato dagli operanti al ritorno dalla perquisizione domiciliare atteso l’esito negativo della stessa laddove essi si sarebbero aspettati di trovare qualcosa, mentre il giovane aveva mantenuto una comprensibile reticenza circa il luogo dove realmente abitava", dicono i giudici. Secondo Ilaria Cucchi, sorella del ragazzo ucciso, "Questa sentenza è una pietra tombale sulla morte di mio fratello". "Una tipica sentenza italiana. Smonta l’impianto accusatorio della Procura e per quanto riguarda il pestaggio si ipotizza che possa essere stato compiuto dai carabinieri senza però trasmettere gli atti ai pm per fare indagini".