Suicidio ‘anti-gay’ a Notre-Dame, “Come Mishima nel ’70”
21 Maggio 2013
di redazione
E’ un gesto terribile quello compiuto da Dominique Venner nella Cattedrale di Notre-Dame a Parigi, suicidarsi davanti a centinaia di persone e turisti che visitavano la Chiesa. Verren, 78 anni, ha estratto una pistola e si è sparato un colpo in bocca. Accanto al corpo la polizia ha trovato una lettera e Venner aveva anticipato il suicidio sul suo blog, scrivendo che era pronto a un "gesto simbolico e spettacolare" per esprimere la sua opposizione alla "legge infame". L’uomo voleva "scuotere la sonnolenza" dei francesi, e ha lasciato parole forti sui manifestanti che il 26 maggio scorso avevano espresso tutta la loro rabbia contro il provvedimento votato dalla maggioranza socialista ed altri parlamentari. "Una legge infame che, una volta votata può sempre essere abrogata". Ma "non basterà organizzare delle gentili manifestazioni di strada per impedire le nozze gay". Al contrario, servira una "riforma intellettuale e morale". Un turista americano dell’Arizona ha detto alla AFP che al momento del suicidio la Cattedrale era piena di gente e che è scoppiato il panico quando i turisti hanno dovuto evacuare l’antico edificio. Venner, saggista e storico, militante di estrema destra, aveva fatto parte del movimento che si oppone alle legge appena promulgata dal Presidente Hollande che autorizza i matrimoni gay. I sorveglianti hanno cercato di farlo riprendere con un massaggio cardiaco ma Venner era già morto. Il suo editore francese ha paragonato il gesto dell’uomo al suidicio ("seppuku") del poeta nazionalista giapponese Yukio Mishima nel 1970, un atto politico.